Efficienza energetica è figlia di una progettazione seria e integrata e di un altrettanto serio intervento di riqualificazione e successiva gestione. La progettazione integrata deve utilizzare, al meglio, tutte le possibilità in campo, comprese le fonti rinnovabili, realizzando così l’integrazione tra efficienza e rinnovabili.
Quanto sopra ha fatto parte dell’intervento di Paolo degli Espinosa (Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile) nel corso della recente assemblea programmatica del Gruppo di Lavoro Sviluppo dell’Efficienza e del Risparmio Energetico all’interno degli Stati Generali della Green Economy. Coautori dei contenuti presentati all’assemblea anche Vincenzo Albonico (presidente AGESI) e Gino Romiti (Gruppo Loccioni).
Gino Romiti, in particolare, ha sottolineato che: “Prima c’erano i grossi monopoli di produttori, ora grazie alla generazione distribuita, in particolare al fotovoltaico, esistono più di 30.000 prosumer che producono oltre che consumare energia . Comincia a essere chiaro che il problema energetico si può risolvere meglio concentrando l’attenzione su questi elementi terminali intelligenti, piuttosto che sui grandi impianti di produzione centralizzati. Anche l’efficienza energetica può diventare più attraente e concreta se si coinvolgono i prosumer”.
Il dibattito durante l’assemblea programmatica del GDL ha sottolineato che la prospettiva è interessante, a patto che per terminali intelligenti si intendano anche i sistemi efficienti di utenza di cui all’art. 5 del Decreto 115/2008. Occorrono quindi iniziative da subito che abbiano al centro l’efficienza energetica e coinvolgano le fonti rinnovabili.