Efficienza energetica senza incentivi
Se si guarda alla convenienza economica lungo l’intera vita utile (ossia sulla base del costo medio del kWh risparmiato o prodotto), quasi tutte le soluzioni e tecnologie per l’efficienza energetica (fatta eccezione per chiusure vetrate e superfici opache) appaiono essere economicamente sostenibili in tutti gli ambiti di applicazione anche in assenza di incentivi.
Se invece si guarda al tempo di pay-back degli investimenti in efficienza energetica, che rappresenta l’indicatore maggiormente preso in considerazione, esso risulta in media ampiamente superiore ai valori soglia ritenuti acettabili dagli investitori stessi (1-2 anni in ambito industriale; 2-3, 5 anni in ambito terziario; 4-6 anni nel residenziale).
È quanto mostrano i risultati del terzo Energy Efficiency Report, il rapporto sulle prospettive dell’efficienza energetica in Italia, relizzato dall’Energy Group della School of Managment del Politecnico di Milano. Il report analizza la maturità tecnologica delle principali famiglie di soluzioni per l’efficienza energetica adottabili nei diversi ambiti (residenziale, industriale e servizi), stimando la convenienza economica dell’adozione e il relativo potenziale di merato al 2020..
Soltanto un numero limitato di tecnologie per l’efficienza energetica raggiunge la convenienza economica nel tempo di pay-back in assenza di incentivi: illuminazione, aria compressa, inverter, UPS e sistemi di gestione dell’energia in ambito industriale; illuminazione, inverter, sistemi di building automation e UPS nel residenziale e nel terziario.
L’impatto dei regimi incentivanti sul ritorno degli investimenti è inoltre, nella magior parte dei casi, non sufficiente a far raggiungere la convenienza economica a quelle tecnologie per l’efficienza energetica che di per sé non lo sono, ad eccezione della cogenerazione in ambito industriale e dei motori elettrici negli altri ambiti.
Per il calcolo della convenienza economica delle soluzioni per l’efficienza energetica è stato considerato il costo medio necessario lungo l’intera vita utile di ciascuna tecnologia per risparmiare o produre (mediante una tecnologia efficiente) un singolo kWh elettrico o termico, da confrontare con il costo evitato dell’approvvigionamento dalla rete elettrica o gas e il tempo di pay-back, da confrontare con un valore soglia variabile in funzione dell’ambito di applicazione considerato (residenziale, industriale, terziario)
Passando dalle soluzioni per l’efficienza energetica al risparmio conseguibile, dal rapporto del Politecnico di Milano emerge che la riduzione potenziale dei consumi energetici da qui al 2020 in Italia è pari a 297 TWh/anno. Tuttavia, l’obiettivo che si ritiene possa essere ragiunto in Italia da qui al 2020 è nell’ordine dei 96TWh, ossia un terzo di quanto teoricamente a disposizione.
Il settore a cui è associato il maggior risparmio conseguibile attraverso l’applicazione di tecnologie per l’efficienza energetica è quello residenziale (54% del potenziale globale), mentre le tecnologie cui è associato il maggior potenziale di risparmio energetico atteso la cogenerazione e l’illuminazione in ambito industriale, pompe di calore e superfici opache nel settore residenziale, cogenerazione e pompe di calore negli altri settori.
Pubblicato da Michele Ciceri il 10 Dicembre 2013