Educazione ambientale a scuola: sarà la volta buona con la “Buona Scuola”. A quanto dichiarato, e da come molti istituti si stanno muovendo, sembra che l’ecosistema dell’istruzione abbia imparato la lezione e finalmente tra i banchi “siederanno” anche le tematiche ambientali, di più e meglio, per affiancare i ragazzi senza annoiarli, anzi, proiettandoli nella natura anche se fisicamente si trovano in un’aula di città.
Con “La Buona Scuola”, il governo promesso una ruolo da protagonista all’Educazione ambientale nella mission della scuola italiana, consapevole che se fra 20 anni vogliamo poter parlare di un Paese migliore, è nelle classi di primarie e secondarie che bisogna entrare. Adesso, con una reale ed efficace Educazione ambientale che sia forte e innovativa, in grado di suscitare interesse.
Ad anno scolastico appena iniziato, o quasi, andiamo a scoprire cosa c’è nello zaino dei nostri giovani perché crescano attenti all’ambiente, in modo che venga loro spontaneo, oserei dire naturale, rispettarlo e rispettare animali, piante, acque, terra.
La raccolta differenziata diventa così un gioco in cui coinvolgere anche i fratelli minori e i propri genitori, l’inforcare la bici assume un doppio valore: divertente e anche “green”, due motivi per convincere la mamma a lasciarci montare in sella. Dall’impegno quotidiano, l’Educazione ambientale a tutto tondo che la scuola può e deve offrire, deve affrontare anche temi universali come la tutela del territorio e delle acque, i cambiamenti climatici, la biodiversità.
Nessuna intenzione di crescere una generazione di piccoli scienziati, ciascuno sarà libero di diventarlo, l’Educazione ambientale serve per formare dei cittadini del presente e del futuro che – qualsiasi mestiere facciano – abbiano a cuore l’ambiente in cui vivono.
Dall’asilo, perfino, con le modalità adatte, arricchite dalla fantasie di tantissimi maestri ed educatori, si può iniziare a mostrare come non sprecare cibo, come fare il riciclo dei materiali e come non inquinare la città. Per non lasciare che l’Educazione ambientale sia virtuosa o meno a seconda della struttura in cui si è iscritti o alla maestra che capita, al supplente più o meno green, o al dirigente illuminato, il ministero dell’Ambiente ci consegna un progetto ampio che punta a formare dei ” nativi ambientali” nel giro di un ciclo scolastico. E’ possibile consultarlo e scaricare le Linee Guida sull’educazione ambientale a questo link.
Educazione ambientale: i progetti di Remmondo
Un emozionante “piano strategico” sull’Educazione ambientale è quello creato in tempi non sospetti da Catia e Daniela, ingegneri ambientali e cittadine ambientaliste, consapevoli dell’importanza di trasmettere le conoscienze scientifiche già ai bambini della scuola materna e allo stesso tempo non lasciare soli gli insegnanti che vorrebbero fare Educazione ambientale ma non hanno tempo o mezzi per inventarsela da capo a fondo.
Dal 2008 con Remmondo l’Educazione ambientale non è una parola vuota, ma uno spazio in cui scegliere di parlare di ambiente con didattiche nuove, multimediali e multidisciplinari, con esperimenti e laboratori, adattabile a varie età e che cattura anche le famiglie e le intere comunità che gravitano attorno alle scuole.
Con Remmondo fare Educazione ambientale non significa salire in cattedra e dettare le regole da rispettare, bensì vivere esperienze reali, coinvolgendo famiglie, partecipare a corsi multimediali, apprendere i lati tecnici anche attraverso esperimenti, giochi, test, racconti.
Come IdeeGreen.it siamo entusiasti di supportare progetti di Educazione ambientale come quelli avviati da Catia e Daniela, che collaborano con scuole e strutture pronte e scommettere su una nuova generazione attenta e affezionata al green.
I progetti sono spesso un’esperienza nel tempo e nello spazio che va a pescare le sue risorse passate e a svelare quelle che in futuro saranno le più “in voga”. Qualche lezione “tecnica” ci vuole, ma è per mettere le basi per poi dedicarsi a filmati, foto e fumetti, laboratori artistici per realizzare un libro pop up sull’Energia, esperimenti con cui far comprendere come l’Educazione ambientale sia una questione che ci tocca da vicino. Anche i minorenni devono essere consapevoli delle loro piccole-grandi responsabilità.
Educazione ambientale scuole primarie
Nella scuola primaria fare Educazione ambientale significa soprattutto fare innamorare i bambini dell’ambiente e non imporre loro di farci attenzione come fosse qualcosa imposto dalla legge. La legge della natura è l’unica che dolcemente devono percepire, attraverso giochi e laboratori che li vedano protagonisti.
Altrimenti “che noia!” e se rispettare l’ambiente viene percepito “una noia” nella giovane età, è difficile che cresca una generazione green. I temi più gettonati sono la tutela delle acque e del mare, la tutela della biodiversità, tra flora e fauna, e l’alimentazione sostenibile e golosa.
Educazione ambientale scuole secondarie
Con delle buone basi di Educazione ambientale nella scuola primaria, in quelle secondarie si può puntare alto e affrontare gli stessi temi più approfonditamente, ma anche proiettarsi su questioni che ci faranno ragionare sull’universo intero. Sempre restando con i piedi per terra, essenziale per chi fa Educazione ambientale. E’ infatti ora di capire come si fa una virtuosa gestione dei rifiuti, cosa sono i servizi ecosistemici e cosa intendono “i grandi” quando parlano di green economy, green jobs e green talents.
Un’attenzione particolare è da concedere alla città: se l’Educazione ambientale è efficace, quella abitata da alunni attenti sarà una città sostenibile perché sapranno tutto di inquinamento, consumo di suolo e rifiuti.
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