Quando si parla di efficienza energetica, se si vuole avere un impatto concreto sulla riduzione delle emissioni nocive, la svolta deve essere su grande scala ma in fondo sono le piccole realtà a formare le masse. L’efficienza energetica è una pietra miliare dell’edilizia sostenibile; tra le sfide di questo settore vi è il risparmio delle risorse visto a 360°: risparmio di energie, di materie prime e di suolo. L’edilizia sostenibile dovrebbe mirare alla conservazione delle aree naturali. Quale posto migliore dell’affollatissima Hong Kong per iniziare?
Hong Kong è una delle città più popolate del pianeta. Più che una metropoli, parliamo di una megalopoli cinese composta da oltre 1.367.000 abitanti (dati aggiornati solo al 2001). Bene, se ognuno di questi abitanti adottasse un comportamento più virtuoso… la riduzione delle emissioni nocive sarebbe tangibile!
Il Consiglio del Settore dell’Edilizia di Hong Kong, per dare il buon esempio e dimostrare quanto l’edilizia possa essere amica dell’ambiente, ha avviato e concluso un progetto molto interessante. Si chiama ZCB, Zero Carbon Building, l’inaugurazione è già avvenuta e l’edificio produce più energia di quanta ne utilizza!
Zero Carbon Building, la costruzione può vantare un enorme pannello fotovoltaico sul tetto e un sistema che sfrutta i rifiuti per produrre energia. Per quanto riguarda la conservazione degli spazi verdi, l’edificio Zero Carbon Building è circondato da un immenso giardino che prevede di attrarre 40.000 visistatori all’anno.
E’ stato creato dallo studio Ronald Lu & Partners, gli architetti hanno focalizzato l’attenzione sull’architettura passiva, sfruttando tecniche di alta efficienza energetica così da non sprecare neanche un kilowattora di energia. L’edificio vanta una superficie di 1.580.000 metri quadrati, sfoggia un involucro a tenuta termica per garantire il massimo isolamento sia in estate che in inverno. Durante il periodo caldo, le finestre si spalancano consentendo la massima ventilazione naturale.
L’orientamento dell’edificio tiene in considerazione anche i venti dominanti della zona, un’attenzione che consentirà grossi risparmi sul sistema di raffreddamento e ventilazione. Sul tetto sono state allestite delle sporgenze per creare zone d’ombra mentre, le feritoie di legno alle finestre sfruttano al meglio l’irradiazione solare.
Le stime prevedono che l’edificio Zero Carbon Building possa produrre annualmente 99 megawatt-ore di energia. L’evidente surplus energetico sarà immesso nella rete elettrica cittadina. Il risparmio si concretizza anche con l’approvvigionamento idrico: il tetto spiovente aiuterà a stoccare l’acqua piovana in apposite cisterne. L’acqua sarà poi utilizzata per l’irrigazione del grosso giardino. Questa non è l’unica premura per garantire il risparmio idrico: non manca un sistema per il trattamento delle acque grigie.