Ecoturismo in Campania: 5 luoghi da scoprire

Vesuvio con pennacchio
Ecoturismo in Campania: 5 luoghi da scoprire
L’ecoturismo è una modalità di viaggiare per veri spiriti green che amano vivere esperienze a stretto contatto con la natura.

In questo articolo focalizzeremo l’attenzione proprio su questa tipologia di viaggio distinto dal solito turismo di massa. In particolar modo, vedremo cos’è in grado di offrire una Regione come la Campania a chiunque decida di visitarla come turista consapevole. È ora di partire per il nostro viaggio.



Ecoturismo in Campania

Sono ormai molteplici gli appuntamenti in cui vi abbiamo accompagnato alla scoperta di alcune mete di ecoturismo in Italia. Da Nord a Sud, muovendoci lungo lo Stivale, abbiamo conosciuto insieme a voi delle proposte di ecoturismo in Val d’Aosta, di ecoturismo in Liguria, di ecoturismo in Lombardia, di ecoturismo in Piemonte, di ecoturismo in Veneto, di ecoturismo in Trentino-Alto Adige, di ecoturismo in Friuli Venezia Giulia, di ecoturismo in Toscana, di ecoturismo in Emilia-Romagna, di ecoturismo nel Lazio, di ecoturismo in Umbria, di ecoturismo nelle Marche, di ecoturismo in Abruzzo, di ecoturismo in Molise, di ecoturismo in Basilicata, di ecoturismo in Calabria, di ecoturismo in Puglia, di ecoturismo in Sicilia e di ecoturismo in Sardegna.

Oggi il nostro viaggio prosegue in Campania, andando alla scoperta di alcune mete in cui è possibile dedicarsi a questa forma di turismo nel suo territorio. Zaino in spalla, ecco allora per voi cinque luoghi in cui vivere delle esperienze di ecoturismo in Campania.

1. Ecoturismo nel Parco Nazionale del Vesuvio

Il Parco Nazionale del Vesuvio è un microcosmo di biodiversità tutto da scoprire, attraverso undici sentieri, per una lunghezza complessiva di 54 chilometri di camminamento. Il sentiero del Gran Cono parte dal piazzale di Ercolano dove già da lì si potrà godere di una straordinaria veduta del versante settentrionale del Monte Somma, con i Cognoli di Sant’Anastasia e Punta Nasone.

Il sentiero “Fiume di Lava” garantisce l’emozione di un percorso su colata lavica, immersi in un paesaggio lunare. Si procede poi in discesa, avvolti dai boschi di latifoglie con essenze di robinia, castagno, nocciolo, carpino nero, mentre il sottobosco mette in bella mostra alcuni esemplari di biancospino.

È comunque il Vesuvio il vero sovrano del territorio. La Valle del Gigante è suddivisa in Atrio del Cavallo ad Ovest e Valle dell’Inferno ad Est. I pendii scoscesi sono solcati da profondi valloni nati dall’erosione di acque meteoriche. Le pareti dalla parte del cono si presentano a picco. Tutta la sezione è disseminata di spuntoni e aree di roccia vulcanica scura. Il vecchio orlo craterico è un susseguirsi vivace di cime dette Cognoli.

Oggi, grazie all’Ente Parco, assistiamo a un rallentamento dell’abusivismo urbano incontrollato. Sono stati avviati con successo processi di controllo e ripristino dell’ambiente, nel tentativo di sottrarre il patrimonio naturale all’azione bruta dell’uomo.

2. Ecoturismo a Roscigno

Roscigno è un Comune di appena 675 abitanti nella provincia di Salerno, incastonato tra i Monti Alburni, dove l’elemento acqua prevale su paesaggio e sottosuolo. Le frane sono frequenti, anche se oggi il paese è in zona sicura, con il cuore pulsante nella Roscigno Vecchia, un vero e proprio paese-museo.

Il borgo conserva ancora i tratti urbanistici e architettonici di un centro agro-pastorale dell’ottocento. Nel 1998 è stato inserito nella lista dei siti Patrimonio dell’UNESCO. Sull’ampia Piazza Nicotera predominano una bella fontana circolare in pietra abbellita da un tipico abbeveratoio e la Chiesetta settecentesca di San Nicola di Bari.

Il paese è suddiviso in vari agglomerati di case, in base alle arti e ai mestieri dei proprietari. Insegne sbiadite e scrostate ricordano la presenza di botteghe e officine di storica memoria. È in questo caratteristico spazio urbano che ritroviamo l’esempio della casa contadina del Cilento, edificata con pietre di malta e sabbia e con il tipico tetto in terracotta.

Molte strade si perdono nei rovi e altre risultano inaccessibili, chiuse per il pericolo di crolli che aumenta di anno in anno. Nonostante la paura e le difficoltà causate dagli smottamenti, Roscigno Vecchia non è mai stata del tutto abbandonata e finché le case reggeranno con la forza degli abitanti, non lo sarà mai.

3. Ecoturismo nell’Area Marina Protetta Punta Campanella

L’area territoriale della Riserva è caratterizzata da un’omogeneità naturalistica di rilevanza mondiale, oltre che dalla qualità storico – culturale dei siti. Per la natura calcarea, la zona è stata soggetta ad intensi fenomeni carsici che hanno prodotto moltissime cavità emerse divenute subacquee. Tra le più spettacolari, vale la pena ricordare Cala di Mitigliano, nella quale, a poca profondità, si può esplorare il suggestivo mondo delle grotte oscure.

Il fascino archeologico è rappresentato dai fondali. Essi sono ricchi di preziose testimonianze di un commercio antico e di numerosi relitti di navi romane localizzati in prossimità dell’isolotto di Vetara, uno scoglio che poggia su un fondale di circa cinquanta metri, il cui rigoglioso coralligeno colonizza ogni anfratto.

Il paesaggio della Riserva mostra uno dei tratti più belli della costa italiana. I 40 chilometri di coste sono un susseguirsi di verdi promontori e dolci insenature. È rinomata la Baia di Ieranto, unica nella sua bellezza.

Nell’ambito dell’Area Marina Protetta, gli uccelli sono tra la fauna più facilmente riconoscibile. Tra i falconidi si segnalano il gheppio e il falco pellegrino. A tal proposito, per chi ama il birdwatching, i siti di particolare interesse risultano il Monte San Costanzo, il Monte Sant’Angelo e la Malacoccola.

4. Ecoturismo nel Parco Regionale dei Campi Flegrei

Il Parco Regionale dei Campi Flegrei preserva un’area vulcanica attiva del territorio in continua evoluzione, attraverso la valorizzazione e la protezione delle biodiversità di un imponente patrimonio archeologico, paesaggistico e naturalistico. La zona è contraddistinta da un unico sistema vulcanico, l’Archiflegreo, in continua espansione. La natura vulcanica di questi luoghi ha determinato il formarsi di uno straordinario ambiente naturale, con la presenza di acque termali di ottima qualità, insenature protette, una copiosa esistenza di tufo e pozzolana, un mare pescoso e una campagna di vitigni unici al mondo.

I punti di maggiore interesse storico-culturale sono rappresentati da:

  • Pozzuoli, dove si possono ammirare fenomeni naturali particolari, quali la solfatara e il bradisismo oppure si possono percorrere i vicoli di una città sommersa del Rione Terra;
  • Napoli, Capoluogo e città d’arte, a forma di anfiteatro sul mare, delimitata dal Vesuvio, dai Monti della costa e dalle isole di Capri, Ischia, Procida e dal Capo Miseno;
  • i laghi di Lucrino e d’Averno circondati da colline boscose e panorami austeri;
  • il Castello Aragonese di Baia , Museo Archeologico con i suoi famosi Gessi di Baia, (frammenti di calchi in gesso di età romana, tratti da sculture greche originali);
  • la Piscina Mirabilis.

5. Ecoturismo nell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno

Il Regno di Nettuno è stato istituito al fine di tutelare la biodiversità della zona delle isole Flegree e salvaguardare la presenza di alcune specie a rischio. L’area comprende alcuni Comuni di Ischia e Procida, nonché la riserva naturale della preziosa Isola di Vivara.

Procida

L’ambiente è davvero unico: fondali di origine vulcanica, ecosistemi e vegetali di inestimabile bellezza, profonde e ampie valli sotto il mare (Canyon di Cuma) dove vivono e si riproducono specie di mammiferi marini e grandi cetacei tra cui: delfini, capodogli e balenottere.

Nell’Area Marina protetta, vi sono quattro zone dove è proibito entrare e aree dedicate esclusivamente all’attività subacquea sportiva. Le immersioni ad Ischia e Procida sono di diversi livelli tecnici, dalla parete del corallo nero della Torre di Sant’Angelo, alle grotte sottomarine della secca delle Formiche di Ischia, con accesso regolato e limitato. L’attività di snorkeling è tra le più richieste e si svolge prevalentemente nell’area del Ninfeo Sommerso e degli Scogli di Sant’Anna.

La pesca subacquea è assolutamente vietata, mentre è regolamentata e permessa la pesca sportiva con canna e lenza per la cattura di esemplari di grandi dimensioni, soprattutto ricciole, tonnetti e spigole.

Pubblicato da Evelyn Baleani il 7 Agosto 2021