Ecoturismo a Plan de Corones con Reinhold Messner
Ecoturismo a Plan de Corones: oggi condivido con piacere il racconto del mio weekend in Alto Adige all’insegna della sostenibilita’, alla scoperta di un museo integrato nel terreno (si, non volevo dire “nel territorio” ma proprio “nel terreno”!, cibi a chilometro zero e hotel a emissioni ridotte di CO2.
L’ecoturismo è un “turismo ecologico” che ha tra i suoi obiettivi principali quello di permettere ai turisti di scoprire le bellezze di un territorio, in termini di paesaggio, fauna, flora e cultura locale, minimizzando l’impatto sull’ambiente.
Si tratta quindi di viaggiare in modo responsabile in aree naturali, conservando l’ambiente e aiutando a sostenere il benessere delle popolazioni locali.
Il mio viaggio è iniziato da Milano con meta Plan De Corones, ovviamente in treno, fino a Bolzano, dove mi aspettava il mio contatto dell’Ente del Turismo dell’Alto Adige – Sudtirolo per percorrere gli ultimi chilometri, condividendo la stessa auto alimentata a idrogeno e quindi a emissioni zero! Anche l’inquinamento acustico generato da questo tipo di automobili e’ prossimo allo zero in quanto l’auto non ha un motore a combustione ed e’ quindi silenziosissima!
I due “aspetti critici da migliorare” per incentivare l’utilizzo di vetture alimentate a idrogeno riguardano l’autonomia, che per ora arriva a 500 km con un pieno di circa 4 kg di idrogeno, e la presenza di stazioni di rifornimento sul territorio: attualmente l’unica in Italia si trova a Bolzano!
Da Bolzano abbiamo raggiunto Riscone di Brunico, all’Hotel Heinz, situato proprio ai piedi degli impianti di risalita e perfetto per evitare gli spostamenti in auto una volta che si è sul posto.
L’hotel in estate è il punto di partenza perfetto per le escursioni a piedi o in mountain bike.
Per la cena ci ospita il ristorante Oberraut, situato a 1.240 metri, nei boschi di Brunico, dove l’unico suono che si sente è il canto degli uccellini e dove si può ammirare il panorama di Plan de Corones, Sasso delle Putia, Monte Sommo, altipiano di Falzes e cima di Terento.
All’Oberaut l’Ecoturismo si esplica in una cucina basata sull’utilizzo di prodotti locali: verdure fresche dell’orto, manzo dell’allevamento personale, selvaggina dei boschi circostanti, agnelli dei masi confinanti e pane cotto nel forno del ristorante secondo le antiche tradizioni.
Il giorno seguente e’ invece dedicato a uno dei principali obiettivi del weekend, la visita del Messner Mountain Museum di Plan de Corones, inaugurato pochi giorni prima. Per visitarlo ci attende la miglior guida che si possa desiderare: Reinhold Messner in persona! :-)
Il Messner Mountain Museum di Plan de Corones è il sesto (e forte ultimo) elemento di un progetto museale dedicato alla montagna e alla sua cultura realizzato in sei località straordinarie del Sudtirolo e del Bellunese. Si tratta di luoghi in cui incontrare la montagna, la sua storia e le persone che la vivono, attraverso una collezione di reperti provenienti da tutto il mondo e raccolti da Messner nel corso della sua vita.
Prima di raggiungere il MMM di Plan de Corones, Reinhold ci accompagna a visitare il Messner Mountain Museo Ripa (in lingua tibetana “ri” sta per montagna e “pa” per uomo), situato nel castello di Brunico e dedicato ai popoli delle montagne di tutto il mondo.
Stabilitisi nelle valli e nei pascoli, i popoli di montagna sono riusciti a sviluppare una propria arte della sopravvivenza per adattarsi e convivere con l’ambiente secondo una cultura basata sulla responsabilità personale, su un consumo sostenibile e sull’aiuto reciproco.
Nelle sale del museo è così possibile vedere reperti provenienti da tutto il mondo, acquistati o ricevuti in dono da Reinhold nel corso della sua vita. Si spazia da piccozze, ramponi e altri strumenti per scalare la montagna a tende utilizzate dai popoli delle montagne in Asia o in Africa, idoli e simboli delle culture e delle religioni locali o dipinti e tanti altri oggetti di uso quotidiano.
Dalla sommità della torre del castello è inoltre possibile ammirare il paesaggio rurale che si estende da Plan de Corones, alla valle Aurina fino alle Alpi della valle di Zillertal.
Il Messner Mountain Museum Ripa è aperto dalla seconda domenica di maggio al primo novembre, dalle ore 10 alle ore 18, e dal 26 dicembre al 25 aprile, dalle ore 12 alle ore 18. L’ultimo ingresso è alle ore 17 e il giorno settimanale di chiusura è il martedì. Il costo del biglietto per un adulto è di 9 Euro, quello per studenti e pensionati oltre i 65 anni 7,5 Euro. I bambini fino a 14 anni pagano il prezzo ridotto di 4 Euro.
Terminata la visita del Ripa, ci spostiamo verso gli impianti di risalita che ci portano a 2.275 metri di altezza di Plan de Corones, dove è stato realizzato il Messner Mountain Museum Corones. dedicato al tema “roccia” e alla vita degli alpinisti, illustrati attraverso oggetti delle collezioni di Reinhold Messner.
Il MMM Corones è stato progettato nella sua struttura architettonica dallo studio di Zaha Hadid, uno degli architetti più famosi e talentuosi del momento, con la consulenza di Reinhold Messner per quanto riguarda la posizione e l’orientamento delle sale da cui si può godere uno straordinario panorama sulle grandi pareti delle Dolomiti.
Il museo è stato progettato per ridurre al minimo l’impatto sul territorio, con uno sviluppo prevalentemente sotterraneo e articolato su diversi piani tanto che, nonostante i 1000 metri quadrati complessivi della sua superficie, solo una minima parte di questi presentano elementi costruttivi esterni, minimizzando così l’impatto visivo della struttura rispetto all’ambiente naturale in cui è situata.
All’interno del museo sono presenti reperti che documentano la storia dell’alpinismo nel corso degli anni e una piccola sala cinematografica con proiezioni in alta definizione legati all’alpinismo e ai suoi protagonisti.
Le sale hanno pareti curve che conferiscono una sensazione di notevole dinamismo con un percorso che termina su tre grandi vetrate panoramiche con un panorama mozzafiato.
Decisamente il museo merita una visita ma visto che ne ho avuto la possibilità, ho voluto “stuzzicare” Reinhold Messner in persona chiedendogli perché a suo parere un turista dovrebbe prendere l’auto e venire fino a Plan de Corones per visitare il suo ultimo museo! :-)
Il grande alpinista non ha abboccato alla “provocazione” e ha risposto in modo intelligente e molto diretto, toccando anche il criterio della “sostenibilità economica” dei suoi musei che altri musei dedicati alla montagna presenti in Europa non possono vantare. Ecco comunque l’audio della mia domanda con la risposta di Reinhold:
Non male, eh? :-)
Di certo Reinhold “non ha peli sulla lingua” e ha le idee molto chiare su come intende articolare i suoi progetti.
Terminata la visita del museo, abbiamo pranzato in quota al rifugio Corones per poi lasciare Plan de Corones e trasferirci a Naturno, all’hotel Kreuzwirt dove abbiamo gustato un’ottima cena e abbiamo pernottato.
Il giorno seguente siamo stati nuovamente ospiti di Reinhold Messner a Castel Juval, in Val Venosta, dove l’alpinista risiede con la sua famiglia nei mesi di luglio e agosto.
Nei restanti mesi Castal Juval è aperto al pubblico che può visitare il museo dedicato alla dimensione religiosa della montagna con una raccolta di dipinti con vedute delle grandi montagne sacre, una preziosa collezione di cimeli tibetani e di maschere provenienti dai cinque continenti, la stanza del Tantra e, nei sotteranei, le attrezzature usate da Reinhold Messner nelle sue spedizioni.
Dopo aver ringraziato Reinhold per l’ospitalità abbiamo visitato i vigneti di Castel Juval, gestiti dall’azienda agricola Unterortl, dove ogni anno vengono prodotte e imbottigliate circa 30.000 bottiglie di vino.
I vigneti, situati su pendii, si estendono su quattro ettari con una bellissima vista sulla Val Venosta.
Nella distilleria si producono varie tipologie di grappa ricavate dalla vinaccia del vigneto e particolari acquaviti di frutta, ottenute prevalentemente da frutta di propria coltivazione.
Tutti i prodotti sono in vendita nella cantina secondo la filosofia del Km zero e presso punti vendita selezionati, in massima parte nell’Alto Adige.
Nei pressi di Castel Juval non poteva mancare una trattoria con piatti tipici: Schlosswirt Juval gestita dalla famiglia Schölzhorn. Il pranzo che abbiamo gustato ancora una volta prevedeva cibi in gran parte a Km zero, prodotti nell’azienda agricola di proprietà o nelle immediate vicinanze. Veramente ottimi gli affettati e i ravioli al formaggio di stagione con erba cipollina.
L’orario di partenza del treno per Milano iniziava ad approssimarsi ma prima sono riuscito a visitare un ultima “chicca”, il K.u.K. Museum Bad Egart, dove sono in esposizione i ricordi della dinastia Asburgo e soprattutto quelli dell’Imperatore Francesco Giuseppe I e dell’Imperatrice Elisabetta, la famosa Sissi. Il museo è stato creato in 50 anni di ricerche dal Cavalier Karl Platino Onkel Taa, grande appassionato degli Asburgo e contiene una quantità impressionante di cimeli disposti in ordinatissime bacheche.
Ma Onkel Taa è anche un’artista e uno scultore così ha pensato bene di creare un secondo museo all’aperto dove ha esposto le sue opere.
Le donne di famiglia non sono però da meno in quanto a bravura e creatività in quanto sono l’anima pulsante del Ristorante Onkel Taa, dove Janett con mamma e figlia propongono una cucina che fa largo uso dei prodotti dell’orto: frutti, verdure e … fiori! Si, avete letto proprio bene, perché anche i fiori si mangiano e contribuiscono a dare valore ai piatti offerti. Un altro esempio di cucina che utilizza prodotti a “metro zero più che a Km zero”! :-) con risultati di alto livello.
Pubblicato da Matteo Di Felice, Imprenditore e Managing Director di IdeeGreen.it, Istruttore di corsa RunTrainer e Mental Coach CSEN certificato, Istruttore Divulgativo Federazione Scacchi Italiana e appassionato di Sostenibilità, il 29 Luglio 2015