Non è possibile aspettarsi un vero cambiamento in fatto di sostenibilità se non vengono modificate le proprie abitudini. Sebbene però la consapevolezza sulle azioni che ognuno di noi nel suo piccolo può intraprendere abbia già preso piede, è indispensabile che un cambiamento arrivi anche dalle grandi aziende. Ecco perché molte imprese stanno orientando i loro sforzi verso un cambiamento nella produzione e distribuzione dei loro prodotti e servizi.
L’importanza del coinvolgimento delle grandi imprese
Il rapporto 2020 del Circular Economy Networks posiziona l’Italia al primo posto tra le cinque maggiori economie europee nella classifica relativa a consumo, gestione dei rifiuti, produzione e mercato sia delle materie prime che di quelle secondarie.
Sebbene alcune aziende italiane si stiano già muovendo verso una filiera di produzione più sostenibile, con l’obiettivo di ridurre le proprie emissioni future, è anche vero che per diventare leader delle decisioni in ambito climatico la strada è ancora lunga. Milioni di persone hanno già riscontrato dei miglioramenti sulla qualità della vita a seguito degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile che sono stati pianificati dalle diverse realtà. Adottare soluzioni in grado di permetterci di pianificare l’impatto ambientale e il conseguente il cambiamento climatico provocato, è un punto fondamentale di cui le aziende sono responsabili. Proprio per questo è necessario che le imprese dispongano dei giusti strumenti al fine di adottare dei cambiamenti radicali e soprattutto raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale che si sono preposte.
Gli obiettivi delle aziende per la sostenibilità ambientale
Come abbiamo visto il mondo non può fare a meno della partecipazione delle imprese nel grande progetto dello sviluppo sostenibile. Nello specifico sono le aziende di beni di consumo che devono prendere le decisioni più responsabili per salvaguardare le risorse, facendo la propria parte.
Nel 2018 si è tenuta la Earth Week, ovvero la Settimana della Terra, durante la quale molte aziende si sono impegnate nella definizione degli obiettivi di sviluppo sostenibili.
Tra queste spicca sicuramente Procter & Gamble, che ha redatto la sua Ambition 2030, composta dalle diverse strategie che verranno adottate affinché si raggiunga entro il 2030 una migliore sostenibilità ambientale. L’obiettivo naturalmente va di pari passo con la creazione di valore sia per l’azienda sia per i consumatori, sempre più attenti e consapevoli nelle loro scelte d’acquisto. P&G serve circa 5 miliardi di consumatori in tutto il mondo e sicuramente uno dei suoi marchi è presente in ogni famiglia italiana. L’impatto di questa decisione può avere dei riscontri positivi non indifferenti per l’ambiente, soprattutto considerando l’ambizione degli obiettivi definiti, come il 100% degli imballaggi riciclabili o riutilizzabili, la riduzione del 50% delle emissioni di gas serra e l’approvvigionamento del 100% dell’elettricità da fonti rinnovabili.
Quali altre strategie adottare?
Come abbiamo visto, le grandi aziende si stanno impegnando per affrontare la sfida ecologica, ma è bene ricordare che per potersi definire sostenibili non bisogna guardare unicamente la dimensione ambientale, ma anche quella sociale ed economica. Vediamo quindi alcune azioni da intraprendere.
Ridurre lo spreco energetico
Sicuramente al primo posto troviamo lo spreco dell’energia, ecco perché la soluzione ideale è puntare su energie rinnovabili e alternative, così da ridurre le emissioni inquinanti. È possibile anche dotarsi di pannelli solari o rinnovare interamente il sistema di illuminazione. Entrambe sono ottime soluzioni poiché si può usufruire di specifici sgravi fiscali.
Smart working
Si è sentito molto parlare di smart working nell’ultimo periodo e sebbene non tutte le aziende possano permettersi di avere l’interno personale o parte del personale che lavora da remoto, è anche vero che molte di queste possono e già lo fanno. Come abbiamo visto la sostenibilità coinvolge anche l’aspetto sociale e quindi il benessere dei propri dipendenti. Non solo lo smart working è in grado di ridurre le emissioni di CO2, ma crea una maggiore soddisfazione nei dipendenti, i quali saranno agevolati negli spostamenti e nell’equilibrio tra lavoro e vita privata.
Ottenere certificazioni di sostenibilità
Per ottenere una certificazione di sostenibilità l’azienda deve valutare il proprio Life Cycle Assessment, ovvero il ciclo di vita del prodotto. Sicuramente si tratta di certificazioni in grado lanciare un segnale di qualità e sicurezza per il cliente o il consumatore finale, ma per raggiungerle l’azienda deve sottoporsi a esami e valutazioni molto attente e costanti in cui vengono controllati tutti i processi produttivi.
Mobilità dei lavoratori
Anche questo punto coinvolge oltre all’aspetto ambientale anche quello della salute del dipendente. Incentivare gli spostamenti verso il luogo di lavoro con i mezzi pubblici il car sharing oppure tramite un’apposita navetta messa a disposizione dell’azienda è un ottimo punto di partenza.