Ecosistema: cos’è e a cosa serve
La parola ecosistema è sicuramente inflazionata, la si usa non solo in natura ma anche in finanza e in sociologia, e proprio per questo è necessario fare un po’ di chiarezza, rifarsi al concetto principale che si vuole trasmettere e alle sue declinazioni naturali per poi capire cosa significa difendere un ecosistema, preservarlo, proteggerlo.
Sul nostro pianeta ci sono diversi ecosistemi, ciascuno ha delle caratteristiche peculiari e cercheremo di esplorare i principali.
Ecosistema: cos’è
Si definisce ecosistema originariamente un’unità ecologica formata da organismi viventi come piante e animali che si mostrano in grado di interagire tra loro e di adattarsi all’ambiente in cui vivono. Questo significa che ciò che rende davvero speciale un ecosistema e coloro che lo abitano è il grado di interdipendenza che si crea tra tutti gli “elementi” che lo compongono, ambiente compreso. Si parla spesso di equilibrio, ed è proprio questo che si può ammirare quando un ecosistema funziona e non viene turbato, un equilibrio tra tutti i vari esseri viventi presenti e quello che li circonda, comprese tutte le componenti non viventi.
Ecosistema: caratteristiche principali
Se questa definizione non vi soddisfa, possiamo andare maggiormente nel dettaglio e prendere il tema dell’ecosistema in modo maggiormente razionale indicando le caratteristiche a cui deve rispondere un sistema per essere definito tale.
- Apertura: un ecosistema deve assolutamente essere un sistema aperto, quindi deve interagire con l’ambiente esterno attraverso degli scambi
- Interconnessione, con altri ecosistemi, vasi comunicanti che impattano sui rispettivi equilibri
- Vivente e non vivente: un ecosistema deve essere composto sia da una parte abiotica (non vivente) che da una parte biotica (vivente). Ad esempio da animali e rocce.
- Equilibrio dinamico: ne abbiamo già parlato ma l’equilibrio è fondamentale, deve esserci, può essere mutevole, cambiare di giorno in giorno, ma ci deve essere
Ecosistemi naturali
Questa definizione è molto ampia, è difficile farsi un’idea chiara su cosa sia un ecosistema anche se probabilmente il concetto che ci sta dietro è chiaro. Iniziando a osservare le varie tipologie, gli esempi di verranno in mente e tutto sembrerà più concreto.
Per prima cosa possiamo dividere gli ecosistemi naturali da quelli artificiali per poi andare ad osservare le loro sottodivisioni.
Tutti gli ecosistemi naturali sono quelli che non devono la propria esistenza ad un intervento umano, si sono formati in natura e raggiungono un proprio equilibrio in autonomia. Anzi spesso noi andiamo a turbarlo, non certo a favorirlo. Sembra impossibile trovare un esempio di questo tipo di ecosistema perché oramai l’uomo è ovunque con la sua presenza diretta o attraverso ciò che consuma e disperde negli ambienti.
Eppure qualche esempio lo possiamo trovare, per lo meno dal punto di vista teorico: le varie tipologie di foresta (temperata, tropicale e boreale), la Savana, la Steppa, il Deserto, la Tundra… e in Italia troviamo la Macchia Mediterranea. A questo breve elenco dobbiamo poi aggiungere gli ecosistemi acquatici che ovviamente possono essere marini oppure di acqua dolce.
Ecosistemi artificiali
Troviamo molta varietà anche negli ecosistemi artificiali che prevedono invece l’intervento dell’uomo e non esisterebbero senza di esso. Nascono proprio grazie a noi, quando andiamo a modificare l’ambiente in cui viviamo. Lo facciamo spesso e lo facciamo più che altro con l’obiettivo di sopravvivere più a lungo e in migliori condizioni. Tutti gli ecosistemi artificiali per essere più produttivi ed efficienti, hanno bisogno dell’intervento dell’uomo.
Ad oggi possiamo censire i seguenti sulla faccia della Terra: gli ecosistemi urbani e industriali; i rurali, gli agricoli.
Ecosistemi naturali a rischio
Tutto questo funziona sulla carta, una divisione netta e chiara, ma non si rispecchia nella realtà perché come sappiamo bene, l’uomo interviene spesso a turbare l’equilibrio degli ecosistemi naturali creando dei problemi ai suoi abitanti. Ci permettiamo ad esempio di distruggere le foreste e questo danneggia pesantemente non solo gli alberi e la vegetazione ma tutte le specie animali che la abitano e che muoiono oppure si spostano in altre zone, andando a turbarle loro stessi.
Ogni volta è uno stravolgimento che porta ad un nuovo equilibrio, non sempre migliorativo e difficile da consolidare. Questo accade sia sulla terra ferma che in ambienti marini, basta pensare a come sono malati i nostri oceani e i nostro mari per via dei rifiuti che vi riversiamo e dell’inquinamento delle piattaforme petrolifere. Le specie che ci vivono trovano ambienti degradati e si decimano, che siano pesci oppure vegetali
Ecosistemi in Italia
Il nostro bellissimo Paese, inquinato e un po’ bistrattato, per ora conserva la sua bellezza con tutti i suoi ecosistemi e lo si può provare con il numero di Siti Patrimonio UNESCO che può vantare. Sono tanti rispetto alla sua superficie. In questi siti si conserva un equilibrio tra uomo e ambiente, cosa che accade sempre più di rado. In particolare l’UNESCO con il suo programma MaB, Man and the Biosphere, ha individuato 651 riserve della biosfera in tutto il mondo di cui 13 proprio in Italia. Ce ne sono sia di marine che di terrestri, sono sedi di progetti ad hoc per la tutela della biodiversità e la conservazione dell’ecosistema e dimostrano che è possibile trovare e mantenere un equilibrio “sano” tra natura e uomo, instaurarlo nei prossimi anni deve essere il nostro obiettivo se non vogliamo stare in un regime di autodistruzione.
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Pubblicato da Marta Abbà il 15 Marzo 2021