Ecologia e teatro: spettacoli senza energia elettrica

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Ecologia e teatro, assieme protagonisti del Festival di Teatro Ecologico, in programma a Stromboli dl 12 al 15 luglio 2015 per la sua seconda edizione. Ma Alessandro Fabrizi, uno degli ideatori, ci racconta che quest’idea di teatro senza luci e senza luce elettrica, con una impronta di ecologia importante, ha avuto origine molti anni fa. Da bambino ai giardinetti, immaginava scene di teatro tra massi e alberi, ed è nata allora l’idea di questa Festa all’insegna dell’ecologia.

 

“Quando nel 2015 ho organizzato il primo seminario di Metodo Linklater per Voce e Testo a Stromboli avevo chiesto al bravissimo light designer, Roberto De Rubis, di curare l’illuminazione, lui non potè venire perchè era gravemente malato e io rinunciai a tutto – racconta – lì mi accorsi però di quanta ricchezza c’era nelle energie che si liberavano in scena: avrei potuto dedicarmi a quelle, senza “incorniciarle” con le luci”. Con ecologia.

1) Quando è nato, poi, il Festival vero e proprio?

Da un gruppo di lavoro guidato da Tommaso Capodanno, Leonardo Gambardella e me. Visto che ci stuzzicava molto lavorare con questa idea di ecologia in scena, abbiamo pensato di invitare altri artisti ad esprimersi e proporre esperienze in questa modalità ecologica. Abbiamo lanciato questa “provocazione estetica” nell’edizione “zero” del 2013: un’esperienza elettrizzante di ecologia spettacolare.

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2) È l’unico nel suo genere al mondo? Come ve la cavate senza elettricità?

Mi sembra che sia l’unico evento al mondo in questa precisa modalità ecologica. Non ho trovato niente come la Festa di Stromboli in merito all‘ecologia e al teatro: i nostri incontri con il pubblico (teatro, musica, danza o altro) avvengono davvero e rigorosamente senza corrente elettrica e niente amplificazione elettrica. E’ buffo è che oggi ci sembri tanto strano fare teatro così perché l’uso della luce elettrica in teatro è molto recente e non è questione di ecologia. La prima volta al Teatro La Scala è stata nel 1883.

3) Quali benefici “green” ci sono nella “rinuncia all’elettricità”? Dove sta “l’ecologia”?

In tempi in cui la questione del risparmio energetico è così urgente,ed è una questione di ecologia, noi poniamo una domanda: perché non provare a fare spettacolo rinunciando a qualcosa che non è essenzialmente necessario, come la corrente elettrica? Trovo anche che l’amplificazione, l’uso smodato e incondizionato dei microfoni, sia causa di un triste inquinamento acustico, che ci sta facendo diventare sordi e soprattutto ascoltatori passivi. L’ecologia, quindi, fa bene alla nostra mente oltre che alla nostra salute.

4) E artisticamente cosa comporta tutta questa ecologia in teatro?

La luce elettrica in teatro offrì enorme potenziale alla creatività. Oggi, che siamo così costantemente sottoposti ad effetti speciali, ed è tutto un “sight & sound”, l’unicità di una performance può ritrovare un suo fascino avvolgente grazie all‘ecologia. Nello spogliarsi di orpelli che ci sembrano ormai irrinunciabili offriamo una speciale relazione fra artista e pubblico. Tolta la corrente elettrica, c’è enorme spazio per la creatività, maggiore attenzione all’ecologia.

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5) Raccontaci un esempio di ciò che possiamo aspettarci dalla vostra proposta di teatro ed ecologia

Giorgio Rossi danzerà sulla spiaggia accompagnato da un gruppo locale, al tramonto; Franco Marcoaldi leggerà un suo poema inedito in mezzo agli alberi a circa 300 metri sulle pendici del vulcano; vedremo Prospero e Calibano (La Tempesta di Shakespeare) confrontarsi in una vera grotta, davanti al mare e sentiremo Nada cantare senza microfono, nel vento… Il tema della Festa di ecologia a teatro è “Lo straniero” e con il titolo “Strangers in the Night” festeggiamo i 100 anni dalla nascita di un noto straniero, Frank Sinatra, con “Ode a Karen” della performance artist svedese Marie Ohrn festeggeremo anche il centesimo compleanno di Ingrid Bergman. Sui profughi, ci sarà un evento insieme a Medici Senza Frontiere e legato alla loro campagna #milionidipassi.

6) Come si inserisce il festival nel contesto ambientale e paesaggistico di Stromboli?

C’è un invito di ecologia, per rispettarlo e renderlo protagonista, per mettersi in relazione con quel paesaggio e dialogarci, invitandolo a farsi “scena” della performance. L’anno scorso Laura Mazzi ha letto le poesie che Emily Dickinson scrisse sui vulcani e sul sole proprio ai piedi del vulcano e a poche centinaia di metri dal cratere che ha attivamente partecipato alla performance con le sue eruzioni, su una piattaforma a picco sul mare, difronte al sole che iniziava la sua discesa. E al termine dell’ultima poesia, il sole ha toccato, davanti a tutti noi, l’orizzonte fra cielo e mare, dando inizio al tramonto. Di chi è stata la regia di questo evento? Ecologia, natura… è questo il gioco.

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7) Come si può assistere, partecipare o sostenere la vostra iniziativa di ecologia e spettacolo?

Gli spettacoli sono tutti a ingresso gratuito, basta quindi organizzare il viaggio e prenotare un alloggio. Artisti e organizzatori offrono la Festa dell’ecologia a teatro gratuitamente, e quest’anno siamo sostenuti da Ricola e La Molisana. I conti sono ancora da far pareggiare, piccole (o grandi!) donazioni, si possono fare attraverso il nostro sito. La Festa ne ha davvero bisogno!

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