Ecobonus Domotica, più che sapere in cosa consiste, per il gusto di restare aggiornati con i tempi, e le leggi, che corrono, è importante e utile sapere se ci riguarda e se possiamo approfittarne. Non in senso “furbetto” ma saggiamente, per effettuare lavori che magari rimandiamo da tempo. Sentendo la parola “Ecobonus Domotica” vi viene in mente qualcosa? Vediamo se leggendo, trovate la voce che fa per voi.
Ecobonus Domotica e Finanziaria 2016
Con la Finanziaria 2016 sono stati introdotti dei vantaggi per chi vuole dare una sistemata al proprio immobile. Come? In forma di detrazione, del 65%, per alcune spese. Ad esempio quelle per acquistare, installare e attivare dispositivi elettronici, elettrici e meccanici che consentano la gestione automatica personalizzata a distanza di impianti di riscaldamento, di climatizzazione estiva e per produrre acqua calda sanitaria.
Se avevate qualche intenzione in merito, oppure l’Ecobonus Domotica ve l’ha fatta venire, potete accere al sito www.finanziaria2016.enea.it e trovare la documentazione per procedere. Ma forse è meglio prima entrare nei dettagli di ciò che possiamo detrarre grazie all’Ecobonus Domotica o ciò che invece non centra nulla.
Ecobonus Domotica: quali sono i dispositivi intelligenti
Finora abbiamo parlato di dispositivi elettronici, elettrici e meccanici che agiscono sulla temperatura delle nostre dimore. Ciò significa ad esempio che devono automaticamente regolare gli impianti di riscaldamento o la climatizzazione delle stanze, nella stagione estiva.
L’Ecobonus Domotica riguarda anche i dispositivi intelligenti che ci permettono di usufruire di acqua calda quando vogliamo farci una rilassante doccia dopo una giornataccia, ed essi possono anche essere così intelligenti da prevedere un controllo da remoto attraverso canali multimediali.
A volte installare questo tipo di apparecchi non è banale, può comportare la realizzazione di opere elettriche e murarie che creino lo spazio e le condizioni per poi mettere in opera i dispositivi intelligenti che piacciono all’Ecobonus Domotica.
Anche le spese per questi lavoretti di preparazione beneficiano della detrazione prevista dalla finanziaria 2016, lo stesso discorso vale per tutti quei costi legati all’installazione, all’interno degli immobili, e alla messa in funzione di sistemi di building automation degli impianti termici. Questo vale sia per interventi realizzati indipendentemente, sia abbinati ad altri.
Attenzione, però, a non allargarsi troppo, nell’elencare i “lavoretti”, perché l’Ecobonus Domotica assolutamente non riguarda gli euro che sborsiamo quando compriamo telefoni cellulari, tablet o personal computer o altri simili dispositivi che ci permettono di interagire da remoto. Sarebbe una bel modo per procurarsi l’ultimo modello di smartphone ma poco coerente con il fine del provvedimento nato con intento green.
Ecobonus Domotica: requisiti generali e requisiti tecnici
L’Ecobonus Domotica, bisogna meritarselo, non per forza mostrandosi intelligenti ma avendo un dispositivo intelligente e avendo i requisiti necessari. E non è banale averli, o meglio, capire quali sono e verificare di essere “in target” con l’Ecobonus.
Ben consapevoli di questa impresa tecnica e burocratica, assieme al Ecobonus hanno realizzato anche un vademecum che puntualmente chiarisce non solo quali sono le opere di domotica interessate ma anche le caratteristiche tecniche dell’intervento.
Non scordiamo che tutto ciò possa essere fatto su un immobile qualsiasi, ci sono delle specifiche anche su questo, ad esempio il fatto che, alla data della richiesta di detrazione, è necessario che esso risulti già accatastato o con richiesta di accatastamento in corso. Ovviamente dobbiamo essere in regola con il pagamento di eventuali tributi e dobbiamo avere un impianto di riscaldamento. Altrimenti che Ecobonus Domotica sarebbe?
Ecobonus Domotica: documentazione necessaria
Un altro scoglio che ci separa dall’Ecobonus Domotica, una volta compreso che l’intervento che avevamo in mente può essere agevolato attraverso questa iniziativa, è la preparazione dei documenti. Il carteggio, si potrebbe dire.
Ci sono fogli che dobbiamo avere e tenere e altri che invece ENEA pretende per concederci l’Ecobonus Domotica. Nel primo “faldone” troviamo tra i vari, ad esempio, tutto ciò che attesta che abbiamo i requisiti tecnici richiesti e, ovviamente, le fatture relative alle spese sostenute.
Ciò che dobbiamo consegnare a ENEA per avere il suo “okay” è un dossier massiccio ma non impossibile da preparare, anzi, a volte è più la scena che fa il lungo elenco che la reale complessità del rintracciare quanto chiesto. Non voglio annoiarvi io, però, stilando la “to do list” burocratica, puntualizzo solo che la documentazione va trasmessa attraverso il sito relativo all’anno in cui sono terminati i lavori (nel nostro caso quindi, http://finanziaria2016.enea.it, e senza far passare più di 90 giorni dalla fine dei lavori.
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