Echinopsis: caratteristiche, coltivazione e specie
L’Echinopsis viene chiamata comunemente pianta grassa anche se in verità non lo è. Capita anche a molti altri generi di piante che appartengono alla famiglia delle Cactaceae e che mostrano delle forme particolarmente arrotondate. In verità si dovrebbe parlare di pianta succulenta, perché ha linfa, succo, nel proprio tessuto, e non quello che si potrebbe definire grasso.
Nel genere possiamo trovare moltissime specie diverse ma quasi tutte provenienti dal Sud America. Alcune abituate a zone pianeggianti e desertiche, altre invece a sottoboschi, sempre aridi. Le Cactaceae sono piante totalmente sprovviste di rami ed i fiori e questo vale anche per quelle che appartengono a questo genere. Le possiamo descrivere come dei cuscini spinosi.
Echinopsis: caratteristiche
Le foglie di queste piante sono di fatto le spine e ce ne sono parecchie che ricoprono tutta la superficie del fusto globoso, molto spesso allungato e con delle scanalature longitudinali. Le spine, che nascono da delle piccole protuberanze disposte a ciuffetti che ricordano una stella, non sono altro che il risultato di una evoluzione che queste piante hanno fatto per resistere nelle condizioni climatiche in cui si sono trovate a vivere. Hanno dovuto trovare il modo di ridurre la traspirazione al minimo in modo da poter trattenere al proprio interno l’acqua che riuscivano a immagazzinare anche in un ambiente sempre arido.
In estate anche queste piante in apparenza timide, fioriscono producendo dei fiori molto grandi che possono andare dal bianco al rosa, profumati e decisamente difficili da non notare. Sbucano dal terzo anno di vita della pianta in poi, dove ci sono le areole, purtroppo durano solo un paio di giorni, chiudendosi nelle ore notturne, ma quando ne sparisce uno ne spunta un altro, e così via per tutta l’estate.
Echinopsis: coltivazione
Il fatto che una pianta ci mostri le spine non vuol dire che desideri essere trascurata. Le piante come queste hanno infatti tutto il diritto di essere trattate con molta cura e amore. Bastano alcuni minuti alla settimana, ma è importante sapere cosa fare per loro.
Iniziamo a posizionarle in un luogo dove possono godere di tanta luce, anche se colpite direttamente dalla luce del sole, in qualsiasi stagione dell’anno. Di solito è meglio che stiano a sud e non a nord. In inverno non possono stare al freddo, meglio che la temperatura non scenda in modo stabile sotto i 10°C, anche se per qualche ora può resistere anche a 7°C. In primavera e, ancora di più, in estate, dobbiamo tenerle tra i 15°C e i 24°C.
Non facciamoci prendere dall’entusiasmo, bagnando troppo spesso queste piante che di fatto hanno bisogno dell’acqua solo quando il loro terreno è completamente secco. Bagniamole con attenzione perché è molto importante che non si creino ristagni, nel dubbio, con l’acqua, non esageriamo mai.
Senza timore di pungerci, ricordiamoci di rinvasare queste piante, ogni tanto, in modo che non stiano strette nei propri vasetti. Le sue radici non occupano però molto spazio nel terreno perché si sviluppano soprattutto in superficie. Questo accade perché, abituate a vivere in ambiento aridi, queste piante cercano nel terreno superficiale un po’ di umidità e di nutrimento. Per capire quando è il momento di effettuare la “dolorosa” operazione di rinvaso, bisogna riuscire a notare quando la pianta smette di crescere o rallenta in modo evidente.
A questo punto possiamo prelevare la pianta dal suo attuale vaso e analizzare lo status delle sue radici andando a tagliare quelle annerite o grigiastre con delle forbici lavate e sterilizzate. Nel nuovo vaso dobbiamo mettere una composta specifica per Cactaceae oltre a sabbia grossolana o perlite nella misura di 2:1
Un altro momento importante per le Echinopsis è quello della concimazione che deve essere effettuata dalla primavera per tutta l’estate, una volta al mese, per sospendere totalmente in autunno quando la pianta va in riposo vegetativo. Di solito si utilizza un concime liquido da diluire nell’acqua di irrigazione, equamente bilanciato in Azoto, Fosforo e Potassio.
Se seguiamo con attenzione le istruzioni per la coltivazione, allora possiamo aspettarci una fioritura abbondante e colorata dall’inizio alla fine dell’estate. All’apice del fusto, oppure un po’ a lato, sbocciano questi grandi fiori tipici del genere, a forma di campanula o di tromba. Godiamoceli, perché durano un paio di giorni e restano aperti solo di giorno.
Echinopsis: moltiplicazione
La moltiplicazione può avvenire per divisione dei germogli basali o per seme. Se optiamo per il secondo metodo, dobbiamo sapere che dobbiamo aspettarci delle sorprese perché la genetica può giocarci qualche scherzo. Nel caso invece della moltiplicazione per germogli basali, dobbiamo prelevarli dalla pianta madre per poi rinvasarli subito senza annaffiare per circa un paio di settimane, in modo che non ci sia pericolo di marciumi.
I germogli basali non son altro che quelle piccole piantine che spuntano alla base, appunto, della pianta madre, e sono da asportare con un coltello ben affilato.
Echinopsis: specie
Le principali specie sono le seguenti: E. Eyriesii; E. Ancistrophora; E. Bridgesii; E. Leucantha; E. Mamillosa; E. Tubiflora; E. Melanopotamica; E. Mirabilis; E. Obrepanda; E. Huascha; E. Mamillosa; E. Minuana; E. Multiplex; E. Oxygona; E. Pachanoi; E. Shaferi; E. Silvestrii; E. Subdenudata; E. Tapecuana; E. Calochora, E. Turbinata; E. Vallegrandensis; E. Tubiflora.
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Pubblicato da Marta Abbà il 1 Febbraio 2019