Sono aziende italiane hi-tech quelle che si sono aggiudicate oltre la metà dei primi ordini dell’Unione Europea (1,3 miliardi di euro) per la costruzione della reattore ITER. L’ultima importante commessa da 20 milioni di euro riguarda la ASG Superconductors, azienda della famiglia Malacalza, che in collaborazione con ENEA provvederà alla realizzazione e all’assemblaggio (presso lo stabilimento di Genova Campi) delle bobine toroidali superconduttive necessarie al progetto.
ITER è il reattore destinato alla fusione nucleare in costruzione a Cadarache, nel Sud della Francia, da parte di un consorzio mondiale composto da Unione europea, Russia, Cina, Giappone, Stati Uniti d’America, India e Corea del Sud. Costerà 15 miliardi ed è descritto come un reattore nucleare sperimentale del costo di 15 miliardi di euro, il cui scopo principale è il raggiungimento di una reazione di fusione stabile (500 MW prodotti per una durata di circa 60 minuti) migliorando le attuali conoscenze sulla fisica del plasma.
Nel corso della costruzione e dell’esercizio di ITER saranno collaudate molte delle soluzioni tecnologiche necessarie per il futuro prototipo di centrale elettrica a fusione denominato DEMO. Per questo motivo, stando a quanto dichiarato, l’energia in eccesso ottenuta dalla reazione nucleare nel corso del progetto ITER non sarà immessa sulla rete elettrica, né utilizzata per scopi commerciali.
Il tema di ITER non è tanto la costruzione di una centrale nucleare, quanto piuttosto la ricerca di un’ulteriore via tecnologica, sicura nelle intenzioni, alla produzione di MW in grado di soddisfare il fabbisogno mondiale di energia. In futuro prossimo dove, con le rinnovabili che pesano ancora soltanto l’1,6% della produzione mondiale, probabilmente si andrà da un mix di poche fonti di energia a un mix di molte fonti molto diverse tra loro.
A permettere alle industrie italiane operanti nel settore hi-tech di aggiudicarsi alcune delle gare d’appalto che riguardano i componenti più tecnologicamente ed economicamente rappresentativi di ITER è stata la collaborazione nel programma nazionale sulla fusione attivata con ENEA – Agenzia nazionale per le tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – per quanto riguarda la ricerca avanzata.
ENEA è anche responsabile del progetto JT60SA, condotto in Giappone, di realizzazione delle bobine toroidali superconduttive che saranno prodotte a Genova da ASG Superconductors, azienda hi-tech italiana di cui si è già parlato in diversi importanti progetti internazionali: la costruzione delle bobine per il reattore Tore Supra, per il Tokamak FTU, per lo Stellarator W7X, il solenoide CMS, il BT Atlas, e i dipoli per il Large Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra.
“Riteniamo fondamentale la collaborazione con l’ENEA e i principali enti di ricerca Italiani – ha dichiarato Vincenzo Giori, Amministratore Delegato ASG -. Mi piace pensare che si tratti di un caso virtuoso di rapporto tra ricerca e industria made in Italy. Inoltre, insieme alle controllate Columbus Superconductors e Paramed stiamo avviando anche una filiera italiana della superconduttività con prodotti innovativi per la trasmissione di energia e la risonanza magnetica.”