A Napoli il piatto caldo sposa la e-mobility
Pasti a emissioni zero quelli consegnati nelle scuole e negli ospedali di Napoli grazie a un progetto di EP Spa in collaborazione con Renault. Piatti fumanti in arrivo su veicoli elettrici a emissioni zero, spiega Giuseppe Esposito, direttore commerciale di Ep Spa: “I nuovi furgoni permetteranno di ridurre al minimo l’impatto ambientale della consegna dei pasti, abbattendo per oltre 46 quintali le emissioni di anidride carbonica nell’aria”. Il progetto avanza.
1) Come è nata l’idea di questa iniziativa? Chi vi ha aiutato?
Per EP l’attenzione all’ambiente non è semplicemente rispondere alle direttive ministeriali che pongono limiti e paletti in questo senso. Ne abbiamo fatto una vera missione, che coinvolge tutta la nostra attività, dal trasporto ai materiali usati, dall’efficienza energetica alla sicurezza dei prodotti usati. Dopo le innovazioni introdotte nel servizio di refezione ospedaliera abbiamo deciso di intervenire anche in quella scolastica, trovando una importante sponda in Renault. A livello locale, poi, abbiamo potuto contare sull’appoggio e il sostegno dell’Unione degli Industriali di Napoli.
2) Quali innovazioni tecnologiche avete introdotto per una maggiore tutela dell’ambiente?
Siamo la prima azienda in Italia che utilizzerà furgoni elettrici per il trasporto dei pasti in tutte le scuole servite. Questo comporterà da subito una sensibile riduzione dell’impatto ambientale della refezione scolastica sulla qualità dell’aria della nostra città. I veicoli elettrici hanno performance del tutto simili a quelli a motori diesel utilizzati finora, ma sono completamente ecologici e non fanno rumore. L’obiettivo del nostro progetto, infatti, è di sostituire completamente il parco-automezzi di EP con veicoli elettrici nel giro dei prossimi anni. Accanto a questo, abbiamo introdotto anche alcune novità ecologiche nell’ambito della refezione ospedaliera. Tutte queste innovazioni non solo garantiscono il rispetto delle direttive ministeriali, ma vanno oltre, per dare un contributo determinante alla salvaguardia dell’ambiente.
3) Quanto avete investito e con che risultati?
L’accordo con Renault prevede la consegna di 30 Kangoo ZE (cioè zero emissioni, furgoni 100% elettrici) in 3 anni. La EP spa ha voluto investire un milione di euro in totale, compresi anche i costi di gestione dei veicoli (installazioni centraline di ricarica, batterie etc), senza chiedere alcun tipo di finanziamento pubblico. Si tratta, insomma, di un investimento realmente privato, ma i cui risultati vanno a incidere sulla qualità della vita di tutti noi, grazie all’abbattimento dell’emissione di anidride carbonica nell’aria di Napoli.
4) Come avete introdotto le stoviglie riutilizzabili nel servizio ospedaliero e con che risultato?
Abbiamo iniziato introducendo, ormai tempo fa, un carrello personalizzato, grazie al quale al malato viene servito un vassoio portato dalla cucina in regime freddo-caldo, con un lato caldo che mantiene il prodotto a 65° e un altro a 4-6°. Da alcuni mesi, poi, abbiamo lavorato sulla introduzione di vassoi di alluminio con stoviglie in policarbonato, posate in acciaio, bicchieri biodegradabili: questo ha già portato una riduzione sul ciclo normale dei rifiuti di circa 5 milioni e mezzo di vassoietti l’anno, un risultato particolarmente significativo qui in Campania. Inoltre, abbiamo installato un impianto per il filtraggio dell’acqua capace di fornire un prodotto di qualità e a impatto zero, riducendo il consumo di plastica.
5)Cosa rende difficile la sostituzione del monouso? Qual è il vostro obiettivo?
Ci sono innanzitutto dei limiti prestazionali: la plastica ha un peso minore e una resistenza superiore rispetto agli altri prodotti, in particolare per quanto riguarda le posate. Inoltre, per poter sostituire davvero le stoviglie monouso è necessario predisporre dei locali con attrezzature adeguate per il lavaggio. Siamo attnti in questo caso anche ai detergenti utilizzati , preferendo quelli biodegradabili al 90%. Stiamo inoltre promuovendo nuovi materiali – passando dalla plastica alla ceramica e, ultimo, al policarbonato – per i nuovi bandi, ma serve anche il supporto e l’attenzione a tale problematiche da parte delle Amministrazioni locali, incentivando così l’addio ai materiali monouso.
6) Quale ruolo ha avuto Renault nel progetto?
Renault è il nostro partner tecnico e ha deciso di sostenere la nostra iniziativa fornendoci 30 Kangoo ZE nei prossimi tre anni. La società francese sta puntando da tempo sulla mobilità sostenibile e su mezzi a emissioni ridotte, perciò l’intesa è stata praticamente immediata. Mai nessuna azienda di ristorazione collettiva aveva pensato di usare veicoli elettrici per le consegne, e di conseguenza nessuna casa automobilistica aveva fornito un autoparco a questo scopo. Insomma, siamo pionieri nei rispettivi settori.
7) Quali sono i vantaggi per la città provenienti da una ristorazione ecofriendly?
I nuovi furgoni permetteranno di abbattere completamente l’impatto ambientale della consegna dei pasti in città, abbattendo per oltre 46 quintali le emissioni di anidride carbonica nell’aria. Napoli sarà la prima città in Italia a dotarsi di un sistema di trasporto per le mense scolastiche completamente ecologico. Un veicolo commerciale tra i più efficienti arriva oggi a produrre circa 140 g di CO2 per Km: i nuovi Kangoo Z.E. di cui ci siamo dotati riducono a zero questo dato, con un indubbio vantaggio in termini ambientali. Senza considerare anche l’azzeramento dell’inquinamento acustico.
Pubblicato da Marta Abbà il 26 Febbraio 2013