Due gradi, e molte molte più idee e soluzioni pensate partendo dai mutamenti climatici oggi sotto gli occhi di tutti. Partendo dai due gradi che cambiano e cambieranno le nostre vite ecco un libro che prova, riesce, ad indicare possibili direzioni in cui farlo scegliendo i mali minori e, a volte, anche benefici e orizzonti insperabilmente sereni.
Scritte da Gianni Silvestrini, per Edizioni Ambiente, quelle di Due gradi sono pagine che aiutano a riflettere in modo accurato, attraverso osservazioni puntuali, ciò che sta avvenendo nel mondo dell’energia, oggi in rapida trasformazione. E nel mondo in cui tutti bazzichiamo, perché ormai questi “due gradi” fatidici li si vede e li si sente nella quotidianità di piccoli effetti percettibili ai più attenti.
I cambiamenti climatici, si notano dal cambio armadio che slitta di settimana in settimana, ma Due gradi ci racconta anche della perdita di biodiversità, dell’inquinamento, e non solo dello “smog” ma in tante altre forme meno famose e strillare. E poi, inoltrandosi nel mondo dell’energia, delle fonti fossili e di quelle alternative in un panorama in cui l’accesso alle classiche è problematico, a volte, e allo stesso tempo irrefrenabile è la crescita sia della popolazione sia dei consumi.
Questi due gradi, ammesso che restino due, tanto discussi anche a Parigi al COP21, possono trasformare radicalmente interi settori, leggendo Silvestrini ci si accorge che non è una notizia così brutta. Cambiare non per forza lo si deve fare costretti e peggiorando.
Infatti si può dare spazio alle energie e alle fonti rinnovabili, si può prendere quella bella abitudine di usare il car sharing pretendendolo anche nella propria città e con tariffe accessibili. Nel giardino, in casa, optare per i LED come già tanti stanno facendo non solo per i fatidici Due gradi ma anche per un risparmio personale.
Silvestrini ci accompagna nel mondo delle nanotecnologie e della stampa 3D, della robotica e della biomimesi mostrandoci le trasformazioni che potranno comportare anche nella nostra vita pratica questi temi ancora a volte “fantascientifici”. Più terra a terra, ma sempre nello spicchio dei due gradi che il libro racconta, ci sono anche le pratiche della sharing economy e della circular economy che stanno ormai sconfiggendo il becerro “usa e getta”.
Il mondo sta cambiando, anche direzione, e molto più che di due gradi, ma la politica cosa sta facendo? Non guida, sembrerebbe, ma neanche segue più di tanto, ma come giustamente Silvestrini sostiene, tutte queste trasformazioni non possono prescindere da un ruolo attivo della politica.
In “Due gradi” non mancano osservazioni e indicazioni in tal merito, sondando quanto già fatto in diverse parti del mondo, quanto da fare, con appuntamenti e scadenze che non sono rimandabili. Anche perché il cambiamento, non solo climatico, è in atto e l’opportunità, per i giovani, ma non solo, è grande, e non può essere buttata.
Per chi non vuole perdere la propria occasione, per chi non vuole perdere buone notizie ed opportunità e per chi non vuole perdere i colpi in un mondo che cambia di grado in grado ma veloce, “Due gradi” è disponibile qui in tutta la chiara saggezza pragmatica che oggi serve.
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