Domani, va visto oggi, ora, immediatamente, perché è un esperimento cinematografico in grado di dimostrare che la salvezza è a portata di mano esistendo, sparse per il mondo, ottime pratiche che possono essere replicate, imitate, migliorate. Salvezza da cosa? Dal destino che finora ci siamo assicurati, ma che abbiamo ancora la possibilità di cambiare. Sì, se iniziamo a fare qualcosa domani. Stasera, o il prima possibile, guardiamo la pellicola di Cyril Dion e Mélanie Laurent prodotta da Lucky Red, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare.
Domani: lo spunto
Con un approccio del tutto scevro da integralismi di qualsiasi tipo, ricco invece di pragmatismo, questo filmato sceglie di rispondere alla domanda “Cosa faresti se sapessi che nel 2100, il mondo come lo conosciamo scomparirà?” senza condannare, senza puntare il dito contro nessuno. Solo, per modo di dire, puntando il faro sui progetti e le iniziative già messe in pratica, che possono rivelarsi replicabili e trainanti verso un futuro prossimo diverso. Da recensione, forse, migliore dell’attuale.
Tutto ha avuto inizia da uno studio scientifico pubblicato nel 2012 sulla rivista Nature in cui si sostiene, a buona ragione, che non manca molto in termini di generazioni, al verificarsi di un crollo generalizzato degli ecosistemi, fino alla fine della vita sulla terra.
Questo è stato lo spunto da cui Cyril e Mélanie sono partite, compiendo un viaggio in giro per il mondo alla ricerca di nuovi modelli, per un Domani migliore. Hanno trovato molte idee interessanti che stanno nel loro piccolo cambiando l’immaginario comune del mondo, nel campo dell’agricoltura o dell’economia, come anche dell’energia, dell’istruzione, della pianificazione urbanistica o della programmazione politica.
Domani: recensione
Non immaginatevi un documentario: questo è un vero e proprio road movie alla ricerca non di un tesoro né di una terra immaginaria, bensì della salvezza della nostra, di Terra. Intrattenuti dal dialogare vivace e amichevole di Mélanie Laurent e Cyril Dion, si sale a bordo e si arriva a bussare alla porta di leader politici, di contadini e di visionari imprenditori come anche di esperti di ambiente, di economia e di urbanistica. Ma anche di un preside finlandese come di un agricoltore inglese, o di un amministratore locale indiano che ha messo in campo un modello di democrazia ben lontano dal concetto di caste.
Tutto ciò per mostrare – non solo dire, ma “MOSTRARE”, finalmente – che le soluzioni esistono, sono nelle nostre mani, e se Domani iniziamo a prendere il buon esempio, lo scenario può non essere apocalittico. I punti di forza di questa pellicola sono il suo ritmo e l’approccio innovativo che si distacca totalmente dai suoi “antenati archiviando una visione drammatica o accusatoria per dedicarsi alla ricerca delle soluzioni. Pare dire “Okay, oggi è così, quindi domani che si fa?”.
In meno di due ore arrivano tante risposte, spunti, idee, trasmessi in un linguaggio accessibile a tutti e se gli esperti di un tal settore avranno da dire per la scarsità di approfondimenti, potranno farsene fin che vogliono da soli – mezzi e riferimenti non mancano – e iniziare invece ad apprezzare l’ottica scelta e l’ampiezza della visione.
Domani in 5 parti
Agricoltura, Energia, Economia, Democrazia e Istruzione: si contano sulla punta delle dita i settori in cui si dovrebbero articolare le nostre azioni per non condannare le future generazioni. Sono i cinque capitoli di Domani.
Si parte dalla terra e dalle pratiche per coltivarla e renderla produttiva senza usare fertilizzanti e pesticidi, da esempi di agricoltura urbana e di campagne ripopolate, di una Agricoltura che “se ne frega” di ciò che l’industria petrolchimica vorrebbe imporre.
Un tema che sfiora l’Energia, ed è questo il secondo atto, in cui si guarda assieme alle due registe verso un mondo in cui città ed interi paesi possono diventare indipendenti da petrolio, semplicemente riorganizzandosi.
L’Economia centra sempre, e infatti è il terzo capitolo del film, capitolo in cui si esplora l’intricato universo di nuovi sistemi monetari in grado di creare vantaggi per il territorio e renderlo indipendente dalle banche, grazie anche alla costruzione di nuove reti e a quella ormai nota come “economia circolare”.
Tutto ciò va inserito nell’attuale contesto politico, ed ecco che il Domani è anche Democrazia, quella in cui i cittadini possono collaborare con i politici se sono in grado di creare una massa critica, possibile solo se esiste un sistema scolastico efficiente.
Torniamo a scuola, quindi, e in Finlandia, ad esempio, dove si sta poco tra i banchi ma si impara a vivere, a collaborare, a risolvere conflitti e a vivere in armonia anche con la natura.
Domani, e poi?
Dopo la sfilata di best practices, i titoli di coda non chiudono il sipario lasciandoci tornare alla nostra vita quotidiana, all’oggi, immutabile. Scorre assieme ai nomi un filo di speranza, di speranza concreta che sta a noi cogliere rendendolo una fune a cui agganciarci con le nostre future azioni. Da Domani.
E’ possibile acquistare Domani anche su Amazon, sia DVD sia Blu-Ray.
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