Doggy bag: cos’è, significato e utilizzi
Da qualche anno anche in Italia si sta finalmente utilizzando con maggiore consapevolezza e diffusione la c.d. doggy bag. Ma che cos’è? Quali sono le sue origini? E che utilizzi se ne possono fare, grazie anche agli impulsi forniti con la legge anti-sprechi alimentari?
Cos’è la doggy bag
Iniziamo con il ricordare che per doggy bag si intendeva principalmente una confezione che potesse contenere gli avanzi del pasto, da destinare al cane.
In realtà, rapidamente la doggy bag ha cambiato la propria attitudine. Invece di essere semplicemente una vaschetta con del cibo avanzato al ristorante, da portare al proprio amico a quattro zampe, ha finito con l’essere una confezione con la quale si poteva consumare ciò che non si era mangiato al ristorante, a casa.
A conferma di ciò, emerge da diverse ricerche come la stragrande maggioranza degli utilizzatori della doggy bag non abbia un cane o altri animali domestici, e che probabilmente meno del 10% delle persone che fa utilizzo di questa confezione lo fa effettivamente per poter rendere il proprio cane beneficiario di qualche avanzo del pranzo.
Origini della doggy bag
Appare evidente che la doggy bag non sia una “invenzione” italiana. Per risalire alle sue origini dobbiamo infatti attraversare l’Oceano Atlantico e andare negli Stati Uniti, dove dalla Seconda Guerra Mondiale iniziò a diffondersi l’abitudine di portare via tutto ciò che non si era consumato al ristorante.
Secondo le ricostruzioni storiche, il primo ristorante ad adottare questa scelta fu il Dan Sampler’s Steak Joint di New York, che iniziò a prendere l’abitudine di impacchettare gli avanzi, invitando – mediante proprio l’immagine di un cane – i clienti a portar via il cibo non consumato, per non sprecarlo.
La cultura in Italia
Se nel resto del mondo l’abitudine di domandare la doggy bag e, dunque, di poter portare a casa gli avanzi, ha rappresentato una prassi diffusa senza alcun tipo di remora, le abitudini culturali italiane hanno invece costituito una solida resistenza in tal merito.
In Italia, infatti, per tanto tempo si è pensato alla doggy bag come a uno strumento di “vergogna”, come se si potesse essere giudicati negativamente all’idea di portare a casa gli avanzi.
Dunque, piuttosto che domandare al cameriere la possibilità di poter portare a casa gli avanzi, molte persone preferiscono evitare questo tipo di richiesta, o magari mangiare l’ultimo boccone, anche senza fame, pur di non lasciare il piatto con degli avanzi.
Ebbene, si tratta di abitudini fortemente sbagliate. Ma, fortunatamente, anche qui da noi sta prendendo sempre più piede l’opportunità di chiedere la doggy bag, facendo dunque la propria parte per poter ridurre gli sprechi alimentari.
La legge anti-sprechi
È evidente che una mano d’aiuto per l’abbattimento delle barriere culturali che hanno impedito la possibilità di diffondere in senso ampio la doggy bag sia arrivata con la recente legge anti-sprechi, che ha introdotto norme per la limitazione degli sprechi, per l’uso consapevole delle risorse e per la sostenibilità ambientale.
Tra le norme di questa legge è prevista anche la possibilità di incentivare il ricorso alla doggy bag, quale strumento fondamentale per poter raggiungere gli obiettivi che sono stati stabiliti dal Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti.
Come richiedere la doggy bag
Richiedere la doggy bag è molto semplice. E’ infatti sufficiente manifestare al ristorante la propria volontà di portare a casa gli avanzi.
Come già anticipato, oggi giorno sono sempre di più le persone che stanno domandando la doggy bag e, di conseguenza, i ristoranti si sono adeguatamente attrezzati con confezioni già idonee per il trasporto degli alimentari.
Rimane pur sempre possibile portare al ristorante la propria doggy bag da riempire, qualora si preferisca utilizzare un contenitore di proprietà, magari riutilizzabile, per poter dare il proprio ulteriore contributo all’ambiente.
Conclusioni
In questo breve approfondimento abbiamo cercato di fare il punto sulla doggy bag, sulle sue origini e sul modo con cui si sta faticosamente imponendo anche nel nostro Paese, dove sempre più persone hanno finalmente preso l’abitudine positiva e sostenibile di richiedere al ristoratore gli avanzi del pranzo, per poterli consumare comodamente a casa propria.
Si tratta di un’abitudine che caldeggiamo, e che ci aspettiamo che sempre più persone possano intraprendere con convinzione. Richiedere la doggy bag non è ovviamente una vergogna, ma è – anzi – un modo per poter rispettare il cibo, per poter dare il suo giusto valore, e per poter evitare che la piaga degli sprechi alimentari continui a pesare sull’economia e sulla società.
Pertanto, la prossima volta che vai al ristorante, e noti qualche avanzo sul piatto, chiedi senza indugio la doggy bag al ristoratore. Siamo certi che il ristoratore provvederà in pochi minuti a confezionare l’alimento davanti ai tuoi occhi, consegnandotelo poi al momento del pagamento del conto.
Potrai dunque riscaldare il cibo, o mangiarlo a temperatura ambiente, a cena o il giorno dopo, a seconda dell’alimento che hai portato a casa. Buon appetito!
Pubblicato da Anna De Simone il 11 Dicembre 2020