Se sei stato “dichiarato” essere a rischio di diverticolite o se ti è stata diagnosticata una diverticolite, il tuo medico probabilmente ti ha già raccomandato di utilizzare degli antibiotici o dei farmaci da banco come trattamento di prima linea nei confronti di questo disturbo. Solamente nel caso in cui la diverticolite si particolarmente avanzata, invece, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.
Tuttavia, quando si tratta di aiutare a prevenire o curare la diverticolite, una cosa è certa: conta anche ciò che si mangia e, soprattutto, cosa NON si mangia.
Fibre e diverticolite
Iniziamo subito con il ricordare che la diverticolite è una condizione in cui delle piccole “sacche” si formano sullo strato superiore del colon, si infettano o si infiammano. Le migliori stime rivelano che la diverticolite colpisce dal 5 al 10 per cento della popolazione di età pari a 50 anni, colpendo soprattutto le nazioni occidentali e quelle sviluppate.
Il rischio di diverticolite è legato all’età, alla storia di stitichezza, all’obesità, alla mancanza di attività fisica e, soprattutto, alla mancanza di fibre. Ma perché la fibra è importante per la salute dell’apparato digerente?
Andiamo con ordine. Diversi studi suggeriscono che le persone in Africa e in Asia, dove le diete ad alto contenuto di fibre sono comuni, raramente soffrono di malattie diverticolari. D’altra parte, la diverticolite si osserva fino al 50% della popolazione finlandese, proprio a causa del basso apporto di fibre e dell’invecchiamento della popolazione.
Dunque, è possibile concludere che effettivamente la fibra svolge un ruolo importante nel processo digestivo, ammorbidendo le feci e aiutandole a muoversi più agevolmente attraverso il colon. La mancanza di fibre può causare costipazione, rendendo così le feci più dure e difficili da far “transitare”, e mettendo sotto stress i muscoli del colon.
E poiché i diverticoli si formano tipicamente nelle aree in cui i muscoli digestivi sono tesi o indeboliti, la stitichezza può rendere più probabile lo sviluppo di diverticoli: poiché la stitichezza provoca la pressione che si accumula nel colon, può anche portare all’infiammazione o all’infezione dei diverticoli già presenti nel colon, causando diverticolite!
Per fortuna, gli alimenti ad alto contenuto di fibre non sono difficili da trovare…
Gli alimenti ricchi di fibre per prevenire la diverticolite
La fibra costituisce un valido supporto quando si tratta di buona salute digestiva, poiché può promuovere il proliferare di batteri buoni e aiutare far passare in modo più facile le feci.
Possono dunque essere utili a tale fine:
- cereali alla crusca,
- fagioli neri,
- lenticchie;
- ceci;
- pera;
- soia;
- patate dolci;
- piselli verdi;
- verdure miste;
- lamponi;
- more;
- mandorle;
- spinaci cotti;
- mela;
- datteri essiccati.
Abbiamo anche già detto che fibre e batteri “buoni” sono componenti chiave di un tratto digestivo sano. La fibra stessa aiuta a promuovere una buona crescita batterica, ma ci sono anche alimenti contenenti colture attive che promuovono una buona digestione e prevenire la stitichezza che guida la diverticolosi.
Esempi di questi sono:
- yogurt;
- kefir;
- kimchi;
- miso;
- kombucha.
Attenzione agli eccessi: troppa fibra fa male!
Sebbene la fibra si utile per poter promuovere una migliore salute intestinale, l’eccesso di fibra è dannoso!
Diversi studi suggeriscono che mangiare troppe fibre (più di 50 g al giorno) può effettivamente portare alla malattia diverticolare causando costipazione. La fibra ingrossa infatti le feci e… dunque è almeno bene ricordarsi di abbinare l’assunzione di fibre con l’acqua.
Ricorda anche che la quantità consigliata di fibra alimentare è di circa 20-35 g al giorno, anche se – ribadiamo ancora una volta – dovresti essere in grado di individuare il giusto quantitativo insieme al tuo medico, sulla base delle tue effettive necessità e caratteristiche.
I cibi da evitare
Considerato che la diverticolite rivela un’infiammazione, è necessario che la persona che ne soffre eviti… gli stessi cibi che si vogliono mangiare per prevenire la condizione. Ma perché?
È semplice: gli alimenti fibrosi, pur essendo molto buoni nella generalità dei casi, non sono lenitivi per un apparato digerente irritato. Per questo motivo, si consiglia di aspettare che l’infiammazione sia sotto controllo prima di mangiare di nuovo fibre.
Se poi la diverticolite sta causando una grave diarrea o addirittura un’emorragia, il medico o il dietista può chiedere il riposo intestinale, fino a quando la condizione non è sotto controllo. Una dieta liquida può essere il passo successivo, a base di acqua, brodo e succo di mela.
Chi soffre di questa condizione è generalmente posto a dieta a basso contenuto di fibre (consumando meno di 15 g al giorno) fino a quando i sintomi come il dolore addominale e la diarrea non si fermano.
Gli alimenti a basso contenuto di fibre (meno di 2 g per porzione), che è possibile consumare quando si soffre di diverticolite sono, di contro:
- manzo, pollame e pesce;
- pane bianco;
- ricotta;
- uovo;
- succo di frutta;
- fagiolini in scatola;
- gelato;
- lattuga;
- purè di patate senza buccia;
- latte;
- burro di noci;
- pasta in bianco;
- riso in bianco;
- tofu;
- tonno in scatola.
Naturalmente, per poterne sapere di più consigliamo tutti coloro i quali fossero interessati da tale condizione o volessero prevenirla con efficacia, a parlarne con il proprio medico di riferimento.