Il dittamo, o Dictamnus albus, è una pianta perenne che può crescere fino a un metro di altezza. Raccolta allo stato selvatico per uso locale come alimento, medicina e materia prima per altri utilizzi, e rinvenibile in abbondanza anche in Italia, cresce ai margini boschivi e sui ghiaioni rocciosi, principalmente su terreni calcarei.
Cerchiamo, in questo approfondimento, di saperne un po’ di più su questa pianta, illustrandone le caratteristiche e le principali proprietà.
Come si coltiva il dittamo
Il dittamo è una pianta di facile coltivazione, che riesce a proliferare anche in un terreno da giardino ordinari, senza che siano effettuate particolari procedure di adattamento finalizzate ad ospitare questo esemplare. Preferisce una posizione soleggiata e asciutta, e non è adatto a terreni pesanti o umidi. Le piante sono resistenti alla siccità, e si tratta di esemplari molto ornamentali e, proprio per questo motivo, particolarmente richieste per scopi puramente estetici.
Si tenga conto che per poter ottenere il meglio dalla coltivazione di questa pianta il dittamo dovrebbe essere piantato nella sua posizione definitiva e permanente il più presto possibile, perché non ama che le proprie radici siano sollecitate troppo spesso.
Ricordiamo ancora che l’intera pianta produce un olio essenziale molto aromatico, che emana un profumo che ricorda quello della buccia di limone. Quando la pianta è ammaccata, questo odore diventa più simile a quello di balsamo fine.
L’olio essenziale emesso dalla pianta, quando fa caldo e, in una giornata tranquilla, può essere acceso e brucerà per un secondo o due senza danneggiare la pianta, dando così alla pianta il suo nome comune.
Per quanto poi attiene le altre principali caratteristiche di questo esemplare, ricordiamo che le lumache sono fortemente attratte da questa pianta e possono purtroppo distruggerla, mangiandone ogni parte, soprattutto durante la stagione primaverile.
Vi sono poi in natura almeno 2 varietà ben individuabili, come la “Pink”, che produce un tè con un sapore meno limonetico ma con un gusto aggiunto di mandorle e vaniglia, e l “White”, che ha un profumo e un sapore di limone. I fiori sono molto attraenti per le api.
Si può mangiare?
Dalle foglie secche del dittamo si ricava un tè al profumo di limone, rinfrescante e aromatico.
Usi medicinali della pianta
Il dittamo è stato utilizzato nella medicina erboristica cinese per almeno 1.500 anni. in particolare, la corteccia della radice è un’erba amara e dall’odore forte che secondo la medicina orientale sarebbe in grado di abbassare la febbre e controllare le infezioni batteriche e fungine.
La pianta ha un effetto simile alla ruta (Ruta graveolens) in quanto stimola fortemente i muscoli dell’utero, inducendo le mestruazioni e causando talvolta l’aborto. Al contrario, il suo effetto sul tratto gastrointestinale è antispasmodico e agisce come un leggero tonico sullo stomaco.
Sia gli steli di fioritura che la corteccia radicale sono usati in medicina. Sono infatti abortivi, antielmintici, antispasmodici, aromatici, digestivi, diuretici, emmenagoghi, espettoranti, febbrifughi, stimolanti e tonici.
La pianta è dunque complessivamente usata sia internamente che esternamente nel trattamento di malattie della pelle (in particolare scabbia ed eczema), morbillo, dolore artritico e ittero. È invece poco utilizzato nell’erboristeria occidentale al giorno d’oggi, anche se è stato raccomandato per l’uso nei disturbi nervosi, febbri intermittenti, malattie scorbutiche.
La corteccia della radice viene raccolta in autunno ed essiccata per un uso successivo. Un infuso di foglie viene invece utilizzato come sostituto del tè ed è un buon digestivo. Infine, un rimedio omeopatico è fatto con le foglie fresche.
Altri usi del dittamo
La pianta contiene un olio essenziale utilizzato anche come cosmetico.
Come si propaga il dittamo
Il dittamo può propagarsi per inseminazione, soprattutto se il seme è seminato in un telaio non appena maturo. Stratificare dunque a freddo il seme immagazzinato per 6 settimane e seminare in primavera in un telaio freddo. Il seme di solito germina in 1 – 6 mesi a circa 15 gradi.
Non appena le piantine sono abbastanza grandi da poter essere maneggiate, sarà possibile spostarle in vasi individuali e farle crescere in serra almeno per il primo inverno. Quindi, si potranno piantare nelle loro posizioni permanenti in tarda primavera o all’inizio dell’estate, dopo le ultime gelate previste.
In questo frangente bisognerà fare grande attenzione, perché la pianta, anche se è piuttosto semplice da coltivare, può essere affetta da diversi disturbi alle radici.
Conclusioni
Speriamo che queste brevi informazioni che abbiamo avuto il piacere di condividere in relazione al dittamo possano esserti state utili per poter arrivare alla definizione di una mini guida di riferimento per la corretta coltivazione di questa pianta.
Naturalmente, se dovessi avere bisogno di maggiori informazioni su come poter coltivare il dittamo nel tuo giardino, ti suggeriamo di riferirti a un buon giardiniere che possa verificare le caratteristiche del suolo e il posizionamento più utile per poter ottenere i migliori risultati da queste piante così diffuse in tutta Europa!