Disturbi dell’umore sono più comuni di quanto si pensi e soprattutto sono molto diversi l’uno dall’altro. In questa categoria rientrano problematiche davvero difficili da affiancare ed è bene sempre approfondire, se è il caso, per capire di quale dei tanti disturbi dell’umore si sta parlando, evitando di banalizzare con la definizione “malumore” che non ha nulla a che vedere con le situazioni qui descritte.
Disturbi umore: definizione
Quando di parla di disturbi dell’umore si intendono quei disturbi che consistono in un insieme di condizioni caratterizzate da una persistente o ricorrente serie di sintomi psico-fisici, eccessivamente elevati o ridotti. Quelli di cui forse molti hanno sentito già parlare, sono la depressione e il disturbo bipolare. Nel primo caso si tratta di un eccessivo abbassamento del tono dell’umore, nel secondo della presenza di momenti di depressione che si alternano a mania.
Disturbi umore: classificazione
Può esistere una correlazione tra disturbi dell’umore e la presenza di patologie neurologiche ed organiche, come malattia di Parkinson, morbo di Alzheimer, neoplasie e alcune malattie croniche. Questo porta a pensare che si tratti di disturbi causati da una combinazione di predisposizione individuale, fattori ambientali sfavorevoli e disfunzioni di alcuni circuiti cerebrali.
Troviamo diverse classificazione dei disturbi dell’umore, li possiamo sentire divisi in depressione maggiore, depressivo minore, disturbo ipomaniacale, maniacale, bipolare, ciclotimico, distimico. Lasciamo ai medici specialistici entrare nel merito di classificazioni tecniche, come è giusto che sia.
Disturbi umore: test
Un test scientifico non esiste, con risultati “on-off”, ma si possono tenere presente dei criteri fondamentali che fanno da indicatori quando si tratta di capire se si è in presenza di una alterazione patologica del tono dell’umore. Possono metterci in allerta casi di inadeguate reazioni affettive agli eventi o di anomala intensità di alterazione affettiva rispetto ai fatti reali, sensazione di aver interrotto il suo continuum esistenziale, compromissione del funzionamento sociale e lavorativo.
Ci sono poi altri 3 elementi definiti “di conferma” della presenza di disturbi dell’umore, questo non vuol dire che in loro assenza, si può escludere che ce ne siano. I tre elementi sono precedenti disturbi psichiatrici all’anamnesi, risultati positivi di scale di valutazione che quantificano e qualificano il disturbo, la presenza di correlati biologici alterati.
Disturbi umore: sintomi
Possono variare da disturbo a disturbo e anche da persona a persona ma possiamo vedere quelli che più comunemente si notano. L’astenia, l’affaticabilità, un drastico aumento o diminuzione del peso corporeo, lo sguardo fisso, un calo della libido e dell’efficienza sessuale, un senso di oppressione toracica e cardiopalmo, la disuria, la dispepsia e anche stipsi, insonnia o ipersonnia, agitazione e iperattività del sistema nervoso autonomo.
Disturbi umore: rimedi naturali
Appena viene rilevato un disturbo dell’umore è necessario rivolgersi ad un medico specialista che valuterà se è necessario un trattamento farmacologico. Ad esso si potrà poi affiancare anche un rimedio naturale e un intervento psicologico, opportuno soprattutto quando le situazioni sono meno gravi. Nella maggior parte dei casi si combina la psicoterapia con un trattamento farmacologico, in altri si sceglie un intervento integrato che consideri in maniera globale ben sette livelli: fisiologico, emozionale, nominativo, normativo, razionale, teorico, transpersonale.
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Disturbi umore: libri
Nel libro “Vivere le emozioni. Per capire i disturbi dell’umore e liberarsi dall’ansia”, scritto da Livio Della Seta e acquistabile su Amazon a 13 euro, si possono trovare non solo delle preziose indicazioni per cogliere i sintomi dei disturbi dell’umore ma anche dei suggerimenti su come muoversi per affrontarli, non scordano che essi non solo influenzano la qualità della nostra vita ma anche il nostro rapporto con chi ci circonda, dal punto di vista sociale e lavorativo.
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