Le dissonnie sono dei disturbi del sonno, possono avere diverse caratteristiche e vanno saputi distinguere l’uno dall’altro e loro volta dalla difficoltà a riposare che può derivare da altre cause o situazioni e che va risolta alla radice. Se la si interpreta come un problema del sonno si rischia di “perdere tempo” nel curare il sintomo e non ciò che ci sta alla radice.
A volte alle dissonnie si associano altri disturbi psichici, altre volte ne rappresentano la causa scatenante, anche in questo caso sono valutazioni delicate e tutt’altro che semplici che vanno svolte da esterni.
Dissonnie: significato
Questa tipologia di disturbi fa parte del gruppo primario, assieme alle parasonnie. Si tratta di quei problemi che possono ostacolarci sia quando si tratta di prendere sonno, sia quando invece le difficoltà si riscontrano quando si sta già dormendo e ci si sveglia senza motivo e prima che sia ora di alzarci.
Possono impattare sia sulla quantità di sonno quotidiano, sia sulla sua qualità, ma anche a parità di ore dormite, sugli orari che possono essere anomali e non seguire i cicli circadiani, preziosi per il nostro benessere.
Alla base delle dissonnie ci possono essere fattori molto diversi, dallo stress e dall’ansia fino al consumo di sostanze psicotrope, abitudini scorrette come anche alcuni malesseri fisici che si ripercuotono sul sonno, anche.
Esistono cinque tipi di dissonnie: l’insonnia, l’ipersonnia, la narcolessia, il disturbo del sonno correlato alla respirazione e il disturbo del ritmo circadiano del sonno.
Dissonnie e parasonnie
Per comprendere la differenza tra le dissonnie e la parasonnie, visto che sempre di dormir male si tratta, vediamone due definizioni brevi. Le prime sono quei disturbi del sonno che vanno a impattare sull’inizio o sulla continuazione del sonno andando ad alterarlo nella quantità, nella qualità o nel ritmo. Diversamente, le parasonnie sono problemi che riguardano i sogni e che si concentrano soprattutto nelle fasi dell’infanzia e della adolescenza.
Un rimedio naturale per entrambe è di certo la miscela di Melissa e Valeriana in capsule che può essere acquistata agilmente anche on line, a pochi euro, così possiamo provare come queste preziose erbe possono aiutarci a combattere i disturbi del sonno, lo stress e l’ansia. La Melissa da un lato ha proprietà antiossidanti, sedative e analgesiche, la Valeriana dall’altro riesce a ridurre l’ansia e ad impattare sui disturbi del sonno e a curare gli stati di stress. Un’altra combinazione vincente è quella tra Melissa, Biancospino e Passiflora, in compresse, a questo link.
Dissonnie: sintomi
Ogni diversa dissonnia si manifesta in modo diverso, i sintomi vanno quindi osservati volta per volta. Partiamo dall’insonnia che è forse il disturbo del sonno più noto, non sempre se ne conosce la corretta definizione. Con questo termine si indica la difficoltà ad addormentarsi, la sensazione di non essere capaci di dormire o di restare a lungo addormentati.
Esistono varie tipologie di insonnia tra cui ad esempio l’insonnia transitoria, l’insonnia a breve termine e quella cronica, vi invito ad approfondire questa tipologia di dissonnia al link dedicato
Passiamo all’ipersonnia, disturbo del sonno che si manifesta con il bisogno di dormire un numero di ore superiore alla media con grandi difficoltà nel risveglio. Chi ne soffre può avere continuo bisogno di fare “sonnellini” e non si tratta di pigrizia.
Diversa è la narcolessia che porta ad un’eccessiva sonnolenza durante il giorno. Anche se si dorme abbastanza, si sente sonno durante il giorno e si hanno attacchi improvvisi di sonno dopo i quali ci si sente riposati. La narcolessia può essere confusa con la cataplessia ma sono due problemi diversi. Quest’ultima consiste nell’accasciarsi a terra senza riuscire a muoversi ma mantenendo coscienza, a seguito di una forte emozione.
Il quarto tipo di dissonnia è il disturbo del sonno correlato alla respirazione e si verifica quando il sonno viene interrotto a causa di una patologia della respirazione, non è disturbo mentale e nemmeno è legata agli effetti fisiologici diretti di una sostanza.
Quando invece si soffre di un disturbo del ritmo circadiano del sonno si ha un problema di ritmo del sonno, lo si interrompe di continuo e si finisce per dormire in modo non equilibrato, magari non meno, a livello di ore, ma in modo disordinato. Quando questa dissonnia è molto forte si può essere davvero molto in difficoltà nel condurre una vita normale, a lavorare e ad avere una vita sociale regolare.
Dissonnie: bambini
I bambini possono eccome soffrire di dissonnie oltre che di parasonnie, molto spesso faticano infatti ad addormentarsi oppure hanno risvegli frequenti nella notte, per non parlare dei risvegli mattutini troppo… mattutini!
A volte è solo questione di abitudini non adeguate che si possono correggere, meglio provvedere subito in modo che possano crescere con un corretto stile di vita e… riposati! Un bambino che fatica a dormire, non ha la serenità di chi “ronfa” tranquillo tutta notte, proprio come vale questa considerazione per gli adulti.
E’ importante modificare le abitudini e mettere un po’ di regole, magari con un impatto soft, invogliandolo ad andare a letto ad una certa ora e non mandandolo a letto con il cronometro in mano. Ci sono dei casi in cui dietro alle dissonnie ci sono difficoltà comportamentali o sociali che a questo punto vanno affrontate, e non solo per dormire meglio. I problemi di sonno possono anche allertarci su problemi di altro tipo che non sono emersi fino a quel momento.
Dissonnie neonato
Anche il neonato può avere problemi di sonno, prima di etichettarli come tali, però, cerchiamo di vedere come il piccolo progredisce e se si tratta di una cosa passeggera che si può risolvere con un po’ di pazienza, aspettando che cresca e prenda le misure con la luce, il buio e la vita.
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