Dissesto idrogeologico: definizione, cause e info
Dissesto idrogeologico: la situazione in Italia, tutte le cause del dissesto idrogeologico, da quelle artificiali a quelle naturali.
Dissesto idrogeologico, definizione
Il dissesto idrogeologico è l’insieme dei processi morfologici che hanno un’azione fortemente distruttiva in termini di degradazione del suolo. Con il termine “dissesto idrogeologico”, quindi, ci riferiamo a tutti quei fenomeni che distruggono il suolo, dall’erosione fino ad arrivare a eventi catastrofici come alluvioni e frane.
Dissesto idrogeologico, cause
Nell’articolo dedicato al Rischio idrogeologico vi abbiamo già parlato delle varie cause; come è chiaro, non esiste uno schema ben preciso e i fattori di rischio sono numerosi. Il dissesto idrogeologico è frutto di molti ingredienti naturali e artificiali.
Dissesto idrogeologico, cause naturali
Le cause dei fenomeni di dissesto idrogeologico come alluvioni e frane possono dipendere da fatturi naturali correlati alle condizioni atmosferiche avverse, alla geomorfologia del suolo o del bacino idrico, alla pendenza e alla copertura vegetale.
C’è da dire che le cosiddette “cause naturali” sono strettamente condizionate dalle attività umane: le condizioni climatiche sono influenzate dai “cambiamenti climatici” causati dalle massicce emissioni in atmosfera di gas a effetto serra, la copertura vegetale può essere minata dalla cementificazione e dalla forte urbanizzazione che sta distruggendo il suolo italiano.
Dissesto idrogeologico, cause artificiali
Meglio parlare di cause artificiali dirette. Le cause del dissesto idrogeologico strettamente correlate all’attività umana vedono la presenza di opere idrauliche, argini, invasi, briglie, la tipologia d’uso del suolo e la presenza di particolari opere agricole. Non in ultimo, il tasso di urbanizzazione e impermeabilizzazione del suolo.
Come è chiaro, si tratta di un intreccio di cause che per ogni tipologia di dissesto idrogeologico può variare. Per esempio, in caso di alluvione, il rischio nasce dall’interazione del pericolo naturale (la cosiddetta “piena” determinata dalle piogge) con le infrastrutture umane (strade, edifici…). Per evitare il dissesto idrogeologico, bisognerebbe eliminare tutti i fattori di rischio e prendere forti provvedimenti: per evitare fenomeni erosivi, alluvioni o frane, in molte località si impiega il sistema Vetiver.
Mentre da un lato si lavora con la prevenzione, dall’altro bisogna attuare un piano concreto d’intervento con le procedure di protezione civile.
Dissesto idrogeologico in Italia
La sfrenata cementificazione degli ultimi decenni (approfondite con il rapporto “Italia mutilata, urbanizzazione senza fine“) di certo ha aumentato la vulnerabilità del territorio italiano. A questa criticità sembra ora aggiungersi una maggior frequenza di precipitazioni intense, da correlare ai cambiamenti climatici e al surriscaldamento globale. Purtroppo questa correlazione non ha basi certe, ciò che è sicuro è che l’aumento termico globale atteso entro i prossimi 80 anni va dai 2 ai 5 gradi a seconda degli scenari di emissione di gas serra considerati. L’aumento delle temperature non fa altro che accrescere la probabilità dei nubifragi e così dei “fenomeni di piena”.
Perché il surriscaldamento globale fa aumentare la frequenza dei nubifragi? Molto semplice: più fa caldo, più dagli oceani evapora acqua che ritorna alla terra mediante la pioggia. Per comprendere al meglio la situazione del dissesto idrogeologico in Italia vi rimandiamo all’articolo Gestione del territorio in Italia.
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Pubblicato da Anna De Simone il 19 Gennaio 2015