Dispersioni di calore in casa
Dispersioni di calore in casa: come eliminare le dispersioni termiche di un edificio. Interventi fai da te e termografia.
In inverno e soprattutto nelle zone d’Italia dove il clima è più rigido, è importante ridurre il flusso di calore in uscita dall’edificio.
I componenti dell’involucro edilizio che causano dispersioni di calore sono diversi, parliamo di finestre, porte, comignoli, sistemi di areazione, cassonetti delle serrande, ingresso di tubature (idriche e gasdotti), prese elettriche… ma anche muri perimetrali e tetto. Per contrastare le dispersioni termiche dovremmo bloccare ogni infiltrazione d’aria eliminando i cosiddetti spifferi. Per gli interventi di fai da te atti a rimuovere le infiltrazioni dell’aria vi rimando al mio articolo guida “come eliminare gli spifferi“. In questa pagina ci soffermeremo su quanto gravano in bolletta le dispersioni di calore di un edificio.
Calcolo del fabbisogno termico di una casa
In Italia, il calcolo del fabbisogno termico di un edificio è disciplinato dalla norma UNI 7357 – 74 e dalla legge 10 del 1991. Nel calcolare il fabbisogno termico di una casa bisogna considerare anche il ruolo delle dispersioni termiche. Per dispersioni termiche s’intendono i flussi d’aria calda in uscita dall’abitazione durante l’inverno e i flussi d’aria fredda in uscita dalla casa durate l’estate. L’isolamento termico può abbassare la spesa legata al riscaldamento invernale e il raffreddamento estivo.
Nell’articolo dedicato a come calcolare la potenza di una stufa vi abbiamo già spiegato, a grandi linee, come calcolare il fabbisogno termico di un edificio fornendovi un coefficiente in grado di tenere in conto anche le dispersioni di calore della vostra abitazione. Nel dimensionare un sistema di riscaldamento, sia esso a pellet o a gas, è indispensabile capire quando le dispersioni di calore rendano inefficiente l’apparecchio.
Calcolare le dispersioni di calore
Il calcolo teorico delle dispersioni di calore non è affatto semplice da applicare in ambiente domestico. Le variabili sono tante e una formula generale non basta. Ci vorrebbero una formula ad hoc studiata per ogni locale, da quelli interrati a quelli interni dell’abitazione, senza poi parlare del gradiente termico (differenza di temperatura tra ambiente interno ed esterno) che è differente per ogni zona climatica d’Italia. Altro fattore cruciale è il grado di isolamento delle pareti, l’anno di costruzione dell’edificio, le condizioni… Insomma, chi cerca una formula per calcolare le dispersioni termiche non può che trovare qualcosa di molto aleatorio.
Per calcolare le dispersioni termiche sarebbe meglio affidarsi alle analisi termografiche degli edifici. Una termografia riesce a rilevare le dispersioni di calore in casa registrando le radiazioni (nel campo dell’infrarosso) emesse dall’involucro edilizio.
C’è una correlazione tra radiazioni nel campo dell’infrarosso e temperatura: la quantità di radiazioni emessa aumenta proporzionalmente alla quarta potenza della temperatura assoluta di un oggetto così come specificato dalla Legge di Stefan Boltzmann.
Per fare una termografia si usa un dispositivo chiamato “termocamera”; per fare un paragone esemplificativo, la termocamera è come una macchina fotografica dotata di particolari sensori in grado di rilevare la temperatura superficiale dei corpi e renderla leggibile in una mappa a colori. La mappa a colori ci dirà esattamente dove sono localizzate le dispersioni di calore in casa e, in base ai rilevamenti, ci darà un’idea concreta dell’entità della dispersione di calore registrata.
Purtroppo una termocamera non è un dispositivo economico, quindi per la temografia o ci decidiamo ad agire in proprio e acquistare una termocamera (i costi partono da 200 euro fino a superare i 1000 euro) o scegliamo di affidarci a un tecnico che possa eseguire i rilevamenti per noi. Per farvi un’idea concreta dei prezzi e del funzionamento delle termocamere vi rimandiamo al link utile che segue.
Link utile da Amazon: termocamere, prezzi, modelli e prestazioni
Dispersioni di calore, come eliminarle
Per interventi fai da te vi invitiamo nuovamente a leggere l’articolo guida intitolato come eliminare gli spifferi. Per interventi più concreti bisognerà affidarsi a ditte specializzate.
Per esempio, in caso di dispersione di calore dal tetto e basamento, sarà necessario applicare uno strato di isolante (di almeno 10 – 20 cm) direttamente sopra la soletta oppure, in caso di mansarda, vi sono dei materiali isolanti applicati per insufflaggio. L’insufflaggio risulta utile anche in caso di muri con intercapedine (dove va inserita una schiuma isolante).
Pubblicato da Anna De Simone il 3 Febbraio 2017