Dismorfismo corporeo, che ci fa pensare di avere un corpo “diverso” da quello che abbiamo, e dismorfismo corporeo, quando la nostra scorretta postura rischia di compromettere davvero il nostro corpo e farlo sviluppare in modo diverso dal previsto, magari un po’ gobbo o asimmetrico. Si tratta di due fenomeni del tutto differenti ma che allo stesso modo vanno conosciuti per fare in modo di non incapparvi pagandone poi i danni, temporanei o perenni che siano.
Nel caso del dismorfismo corporeo, il lavoro è molto psicologico ma anche nel caso di quello osseo, spesso una scorretta posizione ha origine da una problematica legata all’autostima. Non sempre, però: può anche essere tutto riconducibile ad una scorretta abitudine che nessuno ha mai badato a correggere.
Il dismorfismo corporeo è ritenuto un disturbo grave, anche perché è molto diffuso ma ancora sottovaluta, per cui le conseguenze sono più pesanti che mai. Non è da tanto che lo si sta studiando in modo approfondito, quindi c’è da aspettarsi che i trattamenti di questo problema evolvano nei prossimi anni. Trattamenti che possono essere sia psicologici che farmacologici, si può infatti trattare di un problema di salute mentale.
Dismorfismo: significato
Il dismorfismo corporeo è ufficialmente stato inserito nella categoria dei disturbi ossessivo compulsivi e disturbi correlati. Per riconoscerlo e diagnosticarlo, si guardano alcuni aspetti del comportamento di una persona come ad esempio il suo stato di preoccupazione legato a uno o più difetti o imperfezioni che rileva nel proprio aspetto fisico ma che di fatto non esistono. Sono, in un certo senso, nei suoi occhi, in verità, sono nella sua testa, immaginari.
Gli altri, infatti, all’unanimità, non notano nulla di strano mentre la persona che soffre di questo disturbo, crede fermamente di apparire in un certo modo. Spesso si tratta di apparire troppo grassi, ma il dismorfismo corporeo non è solo questione di essere o meno in linea, pronti per la prova costume ad ogni stagione, è un vero e proprio vedersi diversi da come si è e non credere nemmeno a ciò che lo specchio di racconta. Il potere della mente, proprio così!
A seguire, possono notarsi dei comportamenti ripetitivi legati all’immagine corporea, come il continuo guardarsi allo specchio e il curarsi del proprio aspetto in modo esagerato, il “torturarsi” la pelle ricercare continue conferme esterne sulla propria forma fisica. Anche i pensieri sono spesso “deviati” dal dismorfismo e si tende a confrontare il proprio aspetto fisico con quello degli altri in modo continuo e compulsivo, a livello di controllo cm per cm, misura per misura, in modo del tutto innaturale e persecutorio, ovviamente contro sé stessi.
Questi segnali sono di chiaro disagio che va affrontato a livello clinico anche perché un problema così, se trascurato, può compromettere la vita sociale e lavorativa.
Dismorfismo corporeo
Nello specifico, se nel dismorfismo corporeo, si parla di dismorfia muscolare, si intende il caso in cui una persona è particolarmente preoccupata dall’idea che la sua costituzione corporea sia troppo piccola o insufficientemente muscolosa quando invece non è vero nulla. Se di fatto, con un occhio clinico, si valuta buono il livello muscolare di un uomo o di una donna ma questa persona insiste con il vedersi gracile, siamo in presenza di un Body Dysmorphic Disorder (BDD). Esso può presentarsi con differenti intensità.
Solo negli ultimi decenni il dismorfismo è stato studiato in modo continuo e sistematico mettendo in luce le possibili cause e i diversi modi in cui può mostrarsi. Oggi si iniziano ad avere dei dati neurocognitivi e neurobiologici su cui ragionare per valutare anche i trattamenti più interessanti ed efficaci, fortunatamente perché si tratta di un disturbo molto comune, come la schizofrenia o l’anoressia nervosa. Spesso è associato ad altri problemi come ad esempio patologie dermatologiche, oppure disturbi ossessivo compulsivi, fobia sociale o depressione.
Dismorfismo: cura
Non diamo per scontato che a soffrirne siano solo le donne perché di BDD soffrono anche molti uomini, le statistiche legano questo problema all’età dello sviluppo, età in cui si origina ma poi continua se non si interviene, e peggiora, andando a condizionare pesantemente la vita di chi ne soffre. Per intervenire in questi contesti serve spesso una terapia cognitiva e un lungo lavoro di analisi e di “scavo”.
Dismorfismo e paramorfismo
Quando parliamo di dismorfismo osseo, invece, parliamo di altro e dobbiamo precisare la differenza tra questo fenomeno e i paramorfismi. Questi ultimi sono atteggiamenti posturali risultato di un problema psichico ma che non creano vere alterazioni morfologico-strutturali dell’apparato scheletrico quindi non si tratta di nulla di irrisolvibile.
Tra i paramorfismi più comuni troviamo l’atteggiamento ipercifotico e scoliotico. I dismorfismi, invece, sono delle vere e proprie patologie, anche gravi, e portano a dei problemi fisici permanenti e invalidanti, a volte.
Dismorfismo: colonna vertebrale
Se restiamo a parlare del dismorfismo osseo, certo una delle parti del corpo più colpite è la spina dorsale che subisce tutte le conseguenze di posture scorrette e modi di muoversi poco armonici. Uno dei dismorfismi che riguardano la colonna vertebrale è la cifosi dorsale, ad esempio, che può essere anche irreversibile e causata da un trauma alla colonna dorsale. Un aiuto per affrontare il dismorfismo osseo può essere un buon materasso, magari a molle, va anche controllato che non si tratti di un sintomo da cattiva postura, magari in ufficio
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