Direttiva sull’Efficienza Energetica

E’ stata approvata la Direttiva sull’Efficienza Energetica. La Direttiva prevede misure obbligatorie per risparmiare energia, interventi di ristrutturazione degli edifici pubblici, piani di risparmio per le imprese pubbliche e audit per tutte le grandi imprese. Grazie alla direttiva sull’Efficienza Energetica si conta di tagliare il 20% del consumo di energia dell’intera Unione europea, in termini economici è stato stimato un risparmio di 50 miliardi di euro all’anno.

Gli Stati membri avranno l’obbligo di adeguare ogni anni almeno il 3% degli edifici utilizzati dal governo nazionale. La norma si applicherà solo su edifici che hanno una superficie calpestabile di più di 500 metri quadri e da luglio 2015 si estenderà anche agli edifici pubblici più piccoli con una superficie di 250 metri quadri.

Le grandi imprese saranno obbligate a sottoporsi a controlli energetici, tali audit energetici saranno condotti ogni quattro anni e le aziende avranno un termpo massimo di tre anni per adeguarsi dopo l’entrata in vigore della normativa. Le Pmi sono esentate dall’obbligo.

Non mancano dubbi sull’applicabilità, tuttavia, se la Direttiva sull’Efficienza Energetica fosse sposata, l’Europa andrebbe incontro a una maggiore sicurezza energetica potendo meglio garantire gli obiettivi fissati per contrastare i cambiamenti climatici e genererà grossi vantaggi economici: non solo si potranno creare nuovi posti di lavoro ma si ridurrà il costo della nostra dipendenza dalle importazioni di energia. Nel 2011, per importare energia elettrica, sono stati spesi 488 miliardi euro, pari al 3,9% del Pil.

Inizialmente, erano state riposte più speranze nella Direttiva sull’Efficienza Energetica, per molti, il provvedimento Ue è stato fin troppo morbido. Secondo Oreste Rossi, in queste condizioni, è messo in dubbio il raggiungimento dell’obiettivo di efficienza energetica del 20%.