Originaria dell’America centrale e meridionale, la dipladenia bianca è una pianta sempreverde che viene coltivata abitualmente in vasi appesi o, in alternativa, come pianta rampicante.
Scopriamo le sue principali caratteristiche e come prendersene cura in maniera corretta.
Caratteristiche della dipladenia bianca
I fusti della dipladenia bianca crescono in quantità notevoli. Le foglie di questa pianta sono di forma ovale e ricoperte da una lieve strato di peluria nella loro parte inferiore. La fioritura avviene nel periodo compreso tra la primavera e la stagione estiva.
Come coltivare la dipladenia bianca
Conosciuta anche come mandevilla e appartenente alla famiglia delle Apocinaceae, la dipladenia bianca è una pianta di facile coltivazione, adatta in particolar modo al balcone.
Siamo di fronte a una pianta che ama molto il sole. Per una crescita rigogliosa va perciò esposta sempre ai raggi malgrado nei periodi dell’anno più afosi gradisca anche essere collocata in aree di mezz’ombra. La pianta non va invece posizionata in spazi
interamente ombreggiati, pena la probabile scarsità di fiori.
La dipladenia bianca teme il gelo. Mentre d’estate può essere collocata tranquillamente in terrazzo, la pianta va invece preferibilmente spostata in casa in autunno, quando iniziano a sopraggiungere i primi freddi stagionali. Se esposta a una temperatura di sei gradi o a temperatura ancora inferiore, la dipladenia bianca è infatti destinata a morire.
La temperatura ideale per la crescita e per lo sviluppo della dipladenia bianca si aggira comunque sui 21°C durante la stagione estiva. Nei mesi invernali, la pianta va invece mantenuta tra i 10°C e i 14 °C. Il miglior modo per garantire la sopravvivenza d’inverno consiste quindi nel collocarla all’interno delle scale, se ben illuminate da luce naturale. È comunque importante tenerla lontana dal riscaldamento domestico.
Con l’arrivo del freddo, inoltre, la pianta perde tutti i fiori che però tornano a sbocciare in primavera.
Terreno adatto alla pianta
Il terreno più adatto da utilizzare per la coltivazione della dipladenia bianca è il terriccio di tipo fertile. Perfetto è quindi un terreno ottenuto mischiando terra da giardino, torba, sabbia e foglie.
Il terriccio prescelto per la coltivazione della dipladenia bianca deve inoltre essere ricco di sostanze organiche necessarie per nutrire adeguatamente la pianta. Per questo motivo è opportuno aggiungere dell’humus o concimare soprattutto durante la stagione primaverile e in quella estiva. Come ulteriore accortezza, il terreno usato deve essere anche ben drenato.
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Quando innaffiare la dipladenia bianca
A partire dalla primavera e in particolar modo durante la stagione estiva questa pianta sempreverde deve essere innaffiata con una certa frequenza. È tuttavia necessario far asciugare il terreno tra una annaffiatura e l’altra.
Cosa accade alla pianta in caso di siccità? La dipladenia bianca è in grado di tollerare brevi periodi di aridità ma fa difficoltà a sopportare gli ambienti secchi.
Per favorire la corretta idratazione della pianta la cosa migliore da fare consiste nel collocare al di sotto di essa un sottovaso con ghiaia bagnata, oltre a vaporizzare le foglie con acqua all’ora del tramonto. In autunno e per tutto l’inverno il numero di annaffiature può invece essere tranquillamente ridotto.
Rinvaso della pianta
La fase del rinvaso non va eseguita troppo spesso. Considerato che la dipladenia bianca viene generalmente coltivata come pianta rampicante, deve essere rinvasata ogni due anni, all’inizio della stagione primaverile.
L’operazione va realizzata in vasi di diametro superiore di cinque centimetri ogni volta. Questo accorgimento consente di assicurare equilibrio nella crescita tra l’apparato radicale e l’apparato fogliare.
Anche in fase di rinvaso va preferito un terreno fertile e ben drenato, aggiungendo inoltre sul fondo del vaso uno strato di circa cinque, massimo otto centimetri di argilla espansa. Ciò serve evitare che si vengano a formare dei ristagni di acqua da cui può derivare un fenomeno di marciume radicale della pianta.
Come alternativa all’argilla espansa è possibile utilizzare dei cocci sul fondo del vaso, mescolando il terriccio con della sabbia così da renderlo più soffice e da facilitare lo scolo dell’acqua.
Come potare la dipladenia bianca
A differenza di gran parte delle piante di appartamento, la dipladenia bianca va regolarmente sottoposta a interventi di potatura che devono essere effettuati durante l’autunno, in corrispondenza con il riposo vegetativo.
La potatura della dipladenia bianca può essere realizzata sia per eliminare eventuali rami legnosi sia per attribuire alla pianta la forma desiderata.
Quando si procede con la potatura si consiglia di indossare dei guanti: il lattice bianco che fuoriesce dalle ferite inferte al fusto può scatenare un’irritazione sulla pelle.
La potatura è importante perché, grazie a questo intervento, la dipladenia bianca viene stimolata a far crescere i nuovi fiori sui rami. Ciò permette di ottenere una pianta più folta e maggiormente rigogliosa.
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Come concimare la dipladenia bianca
Altro aspetto da curare quando si coltiva la dipladenia bianca è la concimazione. Per realizzarla è opportuno utilizzare dei prodotti specifici che si diluiscono in acqua, diminuendone tuttavia le dosi indicate sulla confezione.
La concimazione avviene nella stagione più calda. Il prodotto utilizzato deve contenere tutti i principali nutrienti necessari per una crescita sana della pianta sempreverde: dall’azoto al fosforo. Altre sostanze utili per la dipladenia bianca sono il magnesio, il manganese, il ferro, lo zinco, il rame, il molibdeno e il boro.
Come moltiplicare la dipladenia bianca
Per riprodurre le piante di dipladenia bianca si ricorre alla talea, prelevando i germogli laterali o i rami. È importante sapere è che il taglio deve essere effettuato in modo obliquo.
Durante l’operazione occorre inoltre fare attenzione a usare una lama ben affilata e correttamente disinfettata. In presenza di una lama sporca, il rischio che si corre è di far ammalare la pianta aprendo la strada all’ingresso di parassiti.
L’operazione deve essere praticata in primavera sui germogli e nei mesi estivi sui rami più datati.
I rami e i germogli raccolti vanno successivamente collocati in contenitori contenenti torba e sabbia e sistemati in un ambiente ventilato, con temperatura di circa 20°C.
Per favorire la radicazione della pianta è necessario mantenere un giusto livello di umidità del terriccio. La radicazione avviene di solito in un mese. Dopo l’emissione delle radici le nuove piantine ottenute possono essere a loro volta sistemate o in piena terra o direttamente in vaso.