Fare un salto indietro nel tempo fino all’era dominata dai dinosauri per realizzare la nuova turbina eolica sperimentale. È questo ad aver ispirato i progettisti della Siemens! Si tratta di DinoTails, letteralmente “grossa coda“, nome ispirato all’estetica del dispositivo. La nuova turbina eolica è basata proprio sulla biologia esoscheletrica dei dinosauri che hanno dominato il nostro pianeta milioni di anni.
Le lame eoliche sono formate da una seghettatura che richiamano le placche dorsali dello stegosauro. La scelta delle protesi incrementerebbe l’efficienza delle turbine e ridurrebbe l’inquinamento acustico: la sua morfologia rende più fluido lo scorrimento d’aria riducendone la rumorosità e gli allarmismi legati alla sindrome da turbina eolica.
Dopo la turbina eolica più grande al mondo presentata dalla Siemens, l’azienda non sembra esitare nel suo approccio col vento e neanche il richiamo alla preistoria si ferma qui. Un altro progetto prende il nome di DinoShells e prevede l’applicazione sulla pala eolica di appendici simili a delle pale da neve.
Le lame, sarebbero applicate sul punto di giunzione dell’albero principale della turbina, tale strategia comporterebbe l’aumento di produzione energetica fino all’1,5% rispetto a un modello tradizionale. Anche in questo caso, secondo gli scienziati tedeschi, queste lame specifiche consentirebbero di limitare la turbolenza causata dall’aria in movimento, che rappresenta la principale causa del rumore.
Almeno, questo è quanto assicurano Siemens. Si tratterebbe di un salto in avanti in termini di resa energetica e di una grossa risoluzione per l’inquinamento acustico. La Siemens già sta procedendo all’installazione delle dino-protesi sulle pale eoliche dei parchi già in esercizio in North Dakota. Secondo i tecnici, le nuove protesi eoliche andranno in funzione per fine anno.