Digitalis, pianta e proprietà
Digitalis, pianta e proprietà. Caratteristiche e informazioni sulle piante del genere digitalis: digitalis lutea, digitalis lanata, digitalis ferruginea, digitalis grandiflora…
La digitale è un genere erbaceo della famiglia delle Scrophulariaceae, la stessa famiglia della più popolare bocca di leone. Una classificazione più recente (APG) colloca le piante del genere digitalis nella famiglia delle Plantaginaceae.
Il genere digitale vede fiori con la caratteristica forma a campanula, spesso ogni fiore è descritto “come un ditale” di quelli che si usano in sortoria. E’ proprio dalla somiglianza al ditale che nasce il nome digitalis. I fiori della digitale sono riuniti in racemi terminali unilaterali all’apice del fusto.
Quando parliamo della digitale non facciamo riferimento a un’unica pianta, questo genere raccogie circa venti specie, tra queste le più popolari sono:
- Digitalis ferruginea, anche detta digitale bruna
- Digitalis grandiflora, anche detta digitale gialla grande
- Digitalis lanata
- Digitalis lutea
- Digitalis purpurea, la più usata in omeopatia
Segnaliamo anche la Digitali micrantha che presenta piccoli fiori biancastri. Cresce spontaneamente nei boschi dell’Appennino e in altre zone del meridione e del centro Italia.
In omeopatia è molto usata la digitalis purpurea mentre in erboristeria sono altrettanto diffuse le specie Digitalis lanata e Digitalis lutea.
Digitalis purpurea in omeopatia
In genere, quando si parla di pianta digitale si fa riferimento alla digitalis purpurea che non solo è la più usata in omeopatia ma anche la digitale più conosciuta.
La digitalis purpurea cresce nei boschi e nei prati aridi del centro-sud Europa. Ha caratteristici fiori rossi anche se la varietà alba presenta fiori bianchi. Per tute le informazioni sulle proprietà e sull’uso di questa pianta, vi rimandiamo alla pagina: Digitalis purpurea in omeopatia.
Digitale, pianta tossica
il veleno della digitalis
Si sente spesso parlare di “veleno della digitale”. In realtà, i glucosidi possono agire come un potente veleno (si suppone siano stati la causa della morte di Cangrande I della Scala, signore di Verona) causando arresto cardiaco. Gli stessi glucosidi, però, se opportunamente dosati, possono essere molto utili nella terapia contro l’insufficienza cardiaca.
I glucosidi in questione sono i due principi attivi digitossina e lanatoside C, digitalici naturali. Queste sostanze funzionano come cardiotonici e sono usati in omeopatia (e non solo) contro scompensi cardiaci anche congeniti.
A causa dell’elevato contenuto di glucosidi, tutte le piante del genere digitale sono considerate velenose. Digitossina e lanatoside C, se assorbiti in dosi eccessivi, possono essere molto dannosi per l’organismo o addirittura mortali.
In erboristeria e omeopatia, le parti impiegate sono foglie, fiori e semi. I glucosidi sono contenuti soprattutto nelle foglie.
Digitalis bruna o digitalis ferruginea
I glucosidi di maggiore interesse, estratte dalle piante del genere digitalis per l’uso in farmacologia, sono la digitonina, la digitossina, la digitofillina e la digitalina. Queste sostanze svolgono un’azione sul battito cardiaco e sulla pressione sanguigna.
La digitalis bruna o digitalis ferruginea, per i suoi glucosidi, è annoverata tra le piante italiane più velenose.
Digitalis lanata
Come tutte le specie del genere digitalis, anche la digitalis lanata è altamente tossica. La pianta è tossica in ogni sua parta (fiore, fusto, foglie e semi). Le foglie erano spesso usate come rimedio naturale, da raccogliere in primavera e conservare per tutto l’anno. Per la sua tossicità, la pratica di raccolta e rimedi fai da te a base di digitalis è fortemente sconsigliata. Tra gli altri principi attivi estratti dalle foglie di questo genere segnaliamo la digossina e la digitossina.
Digitalis grandiflora
E’ conosciuta come la pianta digitale dai fiori grandi e gialli. Questa erbacea perenne è apprezzata per i suoi tanti ibridi. Il frutto è a capsula e si sviluppa su un calice persistente. I semi giungono a maturazione a settembre.
Nella foto in alto, digitalis purpurea e digitalis lutea
Pubblicato da Anna De Simone il 25 Dicembre 2016