Differenza tra infuso e decotto
Differenza tra infuso e decotto: come si prepara un infuso e cosa lo differenzia da un decotto o un macerato? Ecco tutte le risposte.
Per sfruttare le proprietà benefiche di erbe, radici, foglie e fiori, decotti, infusi e macerati possono essere la soluzione ideale. Se la differenza tra infuso e tisana è un mero tecnicismo, le differenze tra infuso e decotto sono più sostanziali. In questa pagina le analizzeremo tutte.
Per sfruttare al meglio i principi attivi dei tessuti vegetali impiegati, è sempre consigliato tritare grossolanamente le parti vegetali prima di immergerle in acqua. Leggendo ogni singolo paragrafo riuscirete a capire la differenza tra infuso e decotto, infuso e tisana e che cosa indicano questi termini: macerato, infuso, tisana e decotto.
Macerato, che cos’è
Il macerato è un liquidi a base vegetale che si ottiene lasciando l’essenza immersa in acqua fredda per 2 – 4 giorni e mescolando due o tre volte al giorno. Le cellule vegetali lasciate al macero per lungo tempo andranno incontro a lisi cellulare perché tenderanno a rigonfiarsi d’acqua per osmosi, liberando nel liquido una buona parte dei principi attivi contenuti nella cellula. In questo caso non vi è la complicità del calore ma i principi attivi vengono liberati in acqua per un semplice processo osmotico.
Attesi i tempi di macerazione, è possibile filtrare il preparato vegetale e diluirlo in base all’uso al quale è destinato. I macerati si usano spesso per impacchi lenitivi o di bellezza, oppure come fertilizzanti e antiparassitari per l’orto da irrorare sulle piante.
Infuso, che cos’è
Tutti noi abbiamo preparato almeno una volta un tè o una camomilla: ecco, il liquido ottenuto è un infuso! L’infuso si prepara mettendo la quantità d’acqua prevista dalla ricetta in un pentolino sul fuoco. Una volta raggiunto il punto di ebollizione, bisognerà spegnere il fuoco e immergere in acqua le parti vegetali da lasciare in infusione. In base alla destinazione dell’infuso (tisana da bere o infusi più concentrati da destinare a vari scopi, compresa l’ingestione) si attende un periodo di posa più o meno lungo. Per la preparazione di infusi da usare come rimedio naturale per la cura del corpo o come fertilizzanti nell’orto, l’essenza va lasciata in acqua fino al completo raffreddamento. Anche in questo caso, prima dell’uso l’infuso va filtrato.
Differenza tra tisana e infuso
Come premesso, qui non vi è una differenza vera e propria, più che altro si tratta di un tecnicismo perché per preparare una tisana si utilizzano indistintamente sia le parti tenere sia quelle legnose delle piante, che poi vengono gettate in acqua già bollente. In genere, la tisana ha tempi di infusione non superiori ai 5 minuti.
Anche per la preparazione di un infuso si usano diverse parti della pianta come fiori, radici tritate e foglie, sulle quali viene versata dell’acqua bollente filtrando poi il liquido dopo i tempi di infusione che possono arrivare anche a diverse ore. In pratica la tisana è quella che prepariamo in ambito domestico tenendo in infusione, per pochi minuti, un’erba a nostra scelta. Ne sono un esempio le tisane sazianti.
Decotto, che cos’è
Differenze tra infuso e decotto: spiegandovi che cos’è e come si prepara un decotto, le differenze tra questi due liquidi a base vegetale saranno più che chiare.
Proprio come l’infuso o il macerato si tratta di un liquido carico di principi attivi di origine vegetale. La differenza sta nella preparazione.
Con il decotto le parti vegetali si mettono in acqua fredda che poi viene portata a ebollizione e lasciata bollire per almeno 3 minuti. Dopo i primi minuti di ebollizione, va spento il fuoco e il decotto va fatto raffreddare e filtrare.
Come per infusi, tisane e macerati, anche nel decotto il dosaggio ottimale della materia prima da usare va scelto in base alle finalità del liquido. I preparati vegetali a scopo curativo prevedono l’impiego di quantità maggiori di materia vegetale rispetto ai liquidi usati a scopo preventivo.
Pubblicato da Anna De Simone il 6 Giugno 2016