Le 10 regole della dieta sostenibile
Per mangiare sostenibile secondo una dieta sostenibile ci sono dieci regole. Prodotti, locali, acqua del rubinetto, prodotti biologici e le altre che vediamo qui sotto. Perché dieta sostenibile è quella ache fa bene al nostro gitovita ma anche all’ambiente secondo la definizione di dieta sostenibile elaborata dalla FAO: regime alimentare a basso impatto ambientale che contribuisce alla sicurezza alimentare e nutrizionale, ma anche a una vita sana per le generazioni presenti e future.
Le 10 regole della dieta sostenibile
- Acquistare prodotti locali. Anche se non tutto ciò che mangiamo può essere reperito in zona, i benefici del km zero sono innegabili. Viva allora i prodotti freschi che sostengono l’economia locale e contengono le emissioni di CO2 riducendo i trasporti.
- Mangiare prodotti di stagione. Ebbene sì, a volte ce lo dimentichiamo ma la frutta e la verdura hanno una propria stagionalità. Un’alimentazione che segue le stagioni è più sana, più buona e riduce i costi per l’aambiente.
- Limitare il consumo di carne. La dieta sostenibile è vicina alla dieta mediterranea ed esclude un menu con prevalenza di proteine animali (che tra l’altro costa di più). La carne va consumata in quantità moderata poche volte la settimana, preferendo quella prodotta con zootecnica tradizionale (non intensiva) e biologica.
- Scegliere bene il pesce. A parte rispettare la regola della taglia minima, vanno preferite le specie locali anche se non sono le più valorizzate in commercio. Alle classiche speci da ‘bistecca di pesce’ (tonno, branzino, salmone…) si può preferire il pesce azzurro o comunque diversificare la scelta.
- Evitare gli sprechi di cibo. Non è sostenibile che quasi un terzo del cibo acquistato finisca in pattumiera. Questo enorme spreco comporta un enorme impatto ambientale, oltre alla perdita economica.
- Privilegiare i prodotti biologici. L’Italia primeggia nel biologico in quanto a superfici coltivate, ma nel consumo di prodotti biologici potrebbe fare meglio. L’agricoltura biologica è da preferire perché si basa sul rispetto della natura, delle risorse (suolo e acqua) e tutela la biodiversità eliminando l’uso di sostanze chimiche estranee ai processi naturali.
- Ridurre gli imballaggi. Non ha senso che attorno a pochi grammi di prodotto alimentare ci sia una voluminosa confezione di carta, cartone, plastica e metallo. Gli imballaggi si trasformano in rifiuti e dunque in un costo sociale. Vanno preferite le merci con meno imballaggi.
- Evitare i cibi troppo elaborati. Alcuni sostengono che la regola giusta sia quella del 5 e dicono: ‘evitare i prodotti che contengono più di 5 ingredienti!’. Viene da chiedersi ‘perchè non 4’ o ‘perché non 6’, ma non è questo il punto. Di certo i cibi troppo elaborate richiedono molte risorse per essere prodotti e hanno un alto impatto ambiente. Inoltre di solito contengono troppi zuccheri, Sali e grassi.
- Bere acqua del rubinetto. È garantita sana e spesso è anche buona. Non è detto che l’acqua in bottiglia sia migliore di quella del rubinetto e se tuteliamo le falde idriche possiamo avere ottima acqua in casa. Esistono tanti sistemi per depurare l’acqua domestica.
- Evitare gli sprechi ai fornelli. Potrebbe essere un seguito della regola numero 5, ma merita una sottolineatura a parte: oltre a non sprecare e riciclare il cibo, un buon uso dei fornelli aiuta a non sprecare risorse e soldi.
Pubblicato da Michele Ciceri il 30 Luglio 2015