La diagnosi energetica di casa
Per tagliare i costi di luce e gas in casa può essere utile una diagnosi energetica ‘domestica’. Quanto, dove e come consumiamo? La diagnosi energetica serve a dare queste risposte e se per un’azienda è indispensabile (al punto da essere obbligatoria per certe imprese) anche in casa ha il suo perché. La differenza è che la diagnosi energetica di un’azienda è una procedura complessa e la fa un tecnico specializzato, quella di casa invece la possiamo fare da soli con un po’ di informazioni e un misuratore di consumi.
Diagnosi energetica domestica: il prezzo della fornitura
Quanta energia consumiamo ce lo dicono le bollette di luce e gas (alla voce quota energia nel totale servizi di vendita) dove troviamo anche il prezzo pagato al fornitore per la materia prima energia: euro/kWh per la corrente elettrica ed euro/smc (standard metro cubo) per il gas metano. Contrattare un buon prezzo di fornitura è certamente importante, ma tenete presente che il costo dell’energia rappresenta circa il 45% della spesa complessiva per un utente domestico tipo (abitazione di residenza con 3 kW di potenza impegnata) il resto sono costi fissi dove si cumulano tasse, imposte, accise e servizi di rete.
Diagnosi energetica domestica: lo stile di consumo
Che tipo di energivori siamo? Diurni o notturni? Feriali o festivi? Questa informazione ce la dà la bolletta della luce suddividendo il consumo mensile nelle fasce orarie F1-F2-F3. Oggi in Italia quasi tutti i contatori dell’energia elettrica sono elettronici telegestiti e consentono la lettura per fasce: F1 (a maggior costo) dalle 8 della mattina alle 19 della sera tutti i giorni dal lunedì al venerdì; F2-F3 (a minor costo) dalle 19 della sera alle 8 della mattina, le giornate di sabato e domenica e tutti i festivi.
Indipendentemente dalla lettura per fasce, il fornitore di energia elettrica può applicare una fatturazione ‘bioraria’ (prezzo diverso a seconda della fascia) o ‘monoraria’ (stesso prezzo h. 24). Sta a noi decidere quale ci conviene di più: se la bolletta ci dice che i kWh consumati sono in prevalenza nella fascia F2-F3, probabilmente ci conviene un contratto biorario che ci offre un prezzo euro kW/h più basso nelle fasce a minor costo; se invece consumiamo soprattutto in F1 (è il caso degli anziani) forse ci conviene un monorario.
Indicativamente la convenienza del monorario scatta quando il consumo in F1 supera il 33% dei consumi totali. Va detto che, dopo la grande diffusione delle tariffe biorarie seguita all’introduzione delle fasce da parte dell’Autorità per l’Energia (prima esisteva solo il monorario), sempre più compagnie stanno ritornando a proporre contratti monorari su richiesta della clientela. Ciò dipende anche dal fatto che i cambiamenti delle rete elettrica dovuti al maggiore peso delle energie rinnovabili hanno modificato i meccanismi di calcolo del costo dell’energia. A parte questo, la differenza per noi utenti è che con il monorario non importa quando facciamo la lavatrice o stiriamo perché l’energia ci costa uguale a tutte le ore.
Nel caso del gas il contatore non è quasi mai elettronico (stanno arrivando ora i primi) e la lettura è manuale. Qui la differenza in bolletta la fa il ricsaldamento, che incide di più nella stagione fredda. Anche il prezzo euro/smc applicato dal fornitore può essere diverso in inverno rispetto all’estate (prezzo variabile) motivo per cui per sapere quanto ci fanno pagare il metano bisogna guardare tutte le bollette. In genere per il gas un prezzo fisso (uguale tutti i mesi dell’anno) è conveniente se è particolarmente basso.
Diagnosi energetica: la fotografia dei consumi
Stabilito il quanto e il quando, vediamo di capire come consumiamo l’energia in casa. L’aspetto più utile di una diagnosi energetica domestica è nelle informazioni per ogni singolo punto di consumo (elettrodomestici, illuminazione, caldaia…) e tanto più l’analisi è precisa tanto più i dati del calcolo risultano utili per mettere in atto gli interventi necessari a ridurre i consumi. Senza nulla togliere all’importanza di contrattare un buon prezzo di fornitura, se vogliamo davvero tagliare le bollette dobbiamo agire sul risparmio energetico e considerare che gli investimenti che portano al risparmio energetico sono i più remunerativi.
Una fotografia precisa dei consumi consente di prendere le decisioni più corrette (per esempio quella di installare una caldaia a condensazione o di sostituire le vecchie lampadine con lampadine a LED) e di andare ad aggredire gli sprechi energetici dove ci sono. Per quanto riguarda l’energia elettrica, i consumi dipendono prevalentemente dall’illuminazione e dagli elettrodomestici.
Nel caso dell’illuminazione, serve sapere che una lampada fluorescente da 25 watt fornisce la stessa quantità di luce di una lampadina a incandescenza da 100 watt. La sostituzione di una lampada da 100-150 watt (1.000 ore di vita) come quelle che di solito si trovano in cucina o in soggiorno (2.000 ore all’anno d’accensione), con una lampada fluorescente compatta da 25 watt (8.000 ore di vita), porta a un risparmio economico complessivo di oltre 100 euro in 4 anni.
Ma la vera novità oggi sono le lampadine a LED che, oltre a consumare meno, durano molto di più (fino a 25.000 ore) e hanno altri vantaggi come quello di non scaldare (per questo consumano meno). L’ostacolo è che costano di più ma se si sommano i vantaggi del minor consumo e dalla maggior durata, un relamping LED delle luci di casa è sicuramente conveniente. E può essere fatto un po’ alla volta, cominciando magari dai punti luce più utilizzati o dagli energivori faretti.
Per gli elettrodomestici, sul banco degli imputati ci sono nell’ordine: il ferro da stiro, la lavastoviglie, la lavatrice e il frigorifero. Quest’ultimo non è il più energivoro però è l’unico sempre in funzione (idem per il congelatore). Poi ci sono gli altri dispositivi elettrici, che non sono esattamente elettrodomestici, come il televisore, la radio, lo stereo, i computer e non ultime le piastre di cottura. Non prendiamo nemmeno in considerazione lo scaldabagno elettrico, un mostro energivoro, che va bene giusto se avete i pannelli solari sul tetto o se non c’è il gas.
Il problema è come misurare questi consumi elettrici per poter fare una diagnosi energetica precisa. Posto che le etichette energetiche di cui sono dotati gli elettrodomestici qualche indicazione la danno (ma si riferiscono a quando l’apparecchio è nuovo) il sistema più semplice è quello di usare un misuratore dei consumi. Lo si inserisce nella presa tra la rete e il dispositivo da misurare e si ha un’indicazione abbastanza precisa. Un misuratore di questo tipo costa attorno ai 30 euro, qualcosa di più per i modelli wireless con telecomando (sotto ne trovate alcuni acquistabili online) e vi consentirà di disegnare la mappa dei consumi di casa. E magari resterete sorpresi dell’energia consumata per la la ricarica di smartphone e tablet…
Ecco i misuratori dei consumi di elettricità che potete comprare online:
Technoline Cost Control è il più economico tra i misuratore di consumi elettrici, siamo a 15,23 euro, ma qualità e utilità sono confermate anche da un buon numero di recensioni. Facilissimo da usare, permette di leggere in istantanea il consumo degli elettrodomestici e memorizza i picchi. La presa shuko ostacola l’uso in prese e apparecchi datati ma con un adattatore si risolve il problema. Technoline Cost Control calcolatore di consumo elettrico
Il misuratore di Consumi Elettrici di GBC costa un po’ di più del precedente, 25 euro, con caratteristiche molto simili. Un prodotto valido da meno tempo in commercio (stesso discorso per la presa shuko che comunque vale per tutti) . Misuratore di consumi elettrici GBC
Con RCEP9035 si raddoppia il prezzo (39,99 euro) ma la precisione arriva al decimo di watt. Qui è chiara la percezione che l’energy meter non è un ‘gadgettino’ e che oltre a misurare il consumo degli elettrodomestici si può usarlo per verificare il complessivo della bolletta. Misuratore Di Consumo Dell’Energia Elettrica RCE P9035
Se volete fare una comoda lettura a distanza dei consumi potete acquistare a 69,90 euro il Kit misuratore wireless di Digitech che vi eviterà di chinarvi sulle prese. Kit perché la confezione contiene tre oggetti: il lettore e due dispositivi con cui potrete misurare contemporaneamente due elettrodomestici. Kit misuratore wireless Digitech
Sempre wireless e sempre kit per due misurazioni in contemporanea c’è Technoline Cost Control con telecomando. È il fratello del Technolile citato prima e gli assomiglia anche per il prezzo particolarmente economico, 37,96 euro, in una confezione che comprende il telecomando e due prese per due dispositivi. Kit Technoline Cost Control
Si sale di prezzo (104 euro) ma anche di fascia con Zeus K my-Energy Logger, un misuratore di energia elettrica software corredato da un software di analisi completo per il raffronto dei consumi di casa con il contatore. Più che per la misurazione istantanea del consumo degli elettrodomestici questo apparecchio aiuta a controllare il consumo elettrico di casa nel lungo periodo. Zeus K My-energy Logger Misuratore di energia elettrica
Pubblicato da Michele Ciceri il 16 Luglio 2015