Il decreto sviluppo dello scorso giugno ha visto un grosso aumento della detrazione Irpef sul recupero edilizio degli immobili abitativi. Dove si applica la detrazione Irpef? Su spese di recupero effettuate su immobili abitati, anche rurali. Questo per contrastare il fenomeno della cementificazione: oggi si contriuisce sempre ex-novo, senza badare alle vecchie strutture edili. In più vi è una detrazione Irpef del 55% per il miglioramento energetico dell’edificio.
Si tratta della legge Decreto n. 83/2012, pubblicata sul Supplemento ORdinario n. 129 della Gazzetta Ufficiale n. 147. Il limite massimo di spesa agevolabile per ogni intervento è di 96.000 euro. Senza perderci in cavillose definizioni burocratiche, prendiamo un esempio pratico.
Il signor Rossi possiede un’abitazione rurale. Per la rivalutazione sostiene una spesa di 70.000 euro, così 35.000 euro gli saranno restituite in dieci quote annuali da 3.500 euro. La restituzione avverrà compilando le apposite voci nel modello Unico o del 730.
Un ulteriore detrazione Irpef è prevista per le spese sostenute per gli interventi che mirano a migliorare l’efficienza energetica di un fabbricato già esistente. In questo caso, il massimo agevolabile è diviso in tre categorie:
– 181.818 euro per la riqualificazione energetica “globale” di un edificio già esistente.
-109.090 euro se i lavori prevedono la sostituzione di finestre e infissi, coibentazione di tetti e pareti e l’installazione di pannelli solari per l’acqua calda.
-54.545 euro per la sostituzione di impianti termici con nuove caldaie a condensazione, pompe di calore e impianti geotermici.
Le detrazioni Irpef per i lavori sugli immobili può essere richiesta fino a giugno 2013.