Detrazione fiscale 65 %: come funziona
Detrazione fiscale 65 % prorogata e ampliata per tutto il 2016, non c’è da perdere tempo, meglio capire se possiamo approfittarne e come. Soprattutto perché, detta anche Ecobonus, riguarda interventi che rendono case ed edifici più green.
La detrazione fiscale 65 % , secondo quanto contenuto nella Legge di Stabilità 2016, resta valida fino alla fine del 2016 e viene estesa anche a nuove tipologie di intervento. Diventa anche più agile da usare, anche per chi, come me e tanti di noi, non è un addetto ai lavori. Né edili né fiscali.
Le spese che sono interessate dalla detrazione fiscale 65 % sono quelle sostenute a partire dal 6 giugno 2013 e, da poco, possiamo proseguire sino al 31 dicembre 2016. Prendiamo nota: dal 1 gennaio 2017 “addio detrazione fiscale 65 %”, pare, perché si torna al 36 %: ciò che era di norma previsto per i lavori di ristrutturazione edilizia. Se troviamo chiamata la attuale detrazione fiscale 65 % come ex 55 % è perché prima del 6 giugno 2013 quella era la percentuale di cui poter beneficiare.
Detrazione fiscale 65 %: novità 2016
Partiamo dalle novità sulla detrazione 65 % perché sono belle: la Legge di Stabilità 2016 l’ha prolungata fino al 31 dicembre 2016 e vale su Irpef e Ires. Ma è solo l’inizio, perché c’è anche l’estensione della detrazione fiscale 65 % alle spese riguardanti l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di termostati e altri dispositivi di domotica. La Legge li definisce letteralmente “dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda e climatizzazione nelle unità abitative”.
Questa nuova categoria di domotica è ben regolata da norme per accedere concretamente alla detrazione fiscale 65 % : i dispositivi per cui la si richiede devono mostrare i consumi energetici e le condizioni di funzionamento correnti, oltre alla temperatura di regolazione degli impianti. Non è finita: devono poter essere accesi, spenti e programmati da remoto.
L’ultima novità della versione 2016 per la detrazione fiscale 65 % permette anche agli inquilini incapienti di beneficiarne. Infatti consiste nella possibilità, per gli interventi su parti comuni dei condomini, di cedere l’ecobonus alle aziende che fanno i lavori. Certo, in cambio di uno sconto.
Detrazione fiscale 65 %: come funziona
Al netto delle modifiche introdotte, ecco come funziona la detrazione fiscale 65 %. A beneficiarne sono le persone fisiche e i contribuenti che conseguono reddito d’impresa ma anche le associazioni tra professionisti e gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, soggetti al pagamento dell’Ires.
Questo significa che i Comuni non possono accedere alla detrazione fiscale 65 %, sono invece inclusi i titolari di un diritto reale sull’immobile e condomini, inquilini e i familiari del possessore, nel caso di interventi sulle parti comuni. Dal 2016 si uniscono alla cerchia dei fortunati anche gli Istituti autonomi per le case popolari.
Gli immobili per cui possiamo vagliare la possibilità di ottenere una detrazione fiscale 65 % sono quelli esistenti, che siano unità immobiliari, edifici interi o una loro parte. Possono essere di qualunque categoria catastale, anche rurali, ma non in fase di costruzione. In alcuni casi vengono richieste caratteristiche aggiuntive specifiche, poi, come nel caso degli impianti di riscaldamento che devono essere già presenti, a meno che non stiamo per installare pannelli solari termici.
Detrazione fiscale 65 %: ristrutturazione
La detrazione fiscale 65 % riguarda interventi di riqualificazione su edifici esistenti. E’ una categoria che comprende tutta la serie possibile di interventi che producono un miglioramento delle prestazioni energetiche. Si arriva ad una detrazione di massimo 100mila euro, il tetto più alto contemplato.
Quando l’intervento riguarda invece la sostituzione della caldaia – con un modello a condensazione – oppure l’installazione di pompe di calore ad alta efficienza o di impianti geotermici a bassa entalpia il tetto di detrazione fiscale 65 % è di 30mila euro come anche per l’acquisto e l’installazione di impianti di climatizzazione invernale a biomasse.
Per richiedere i benefici previsti, riguardanti questi lavori di ristrutturazione o di miglioramento energetico, è necessario presentare una documentazione piuttosto impegnativa. A partire dalle varie fatture e ricevute delle spese sostenute e dalle ricevute dei bonifici di pagamento. Ci vuole poi un documento del tecnico abilitato che conferma la qualità dell’intervento e l’ attestato di certificazione o di qualificazione energetica, tranne che per pannelli solari.
Detrazione fiscale 65% infissi
Tra gli interventi interessati dalla detrazione fiscale 65 % ci sono anche quelli che riguardano gli infissi e le finestre, fino a un valore massimo della detrazione di 60mila euro. La stessa cifra è valida per interventi affini come la coibentazione delle pareti o l’installazione di pannelli solari termici e l’acquisto schermature solari.
Per gli infissi, se si vuole beneficiare della detrazione fiscale 65 % si devono rispettare i requisiti di trasmittanza termica, importante è sapere che nella categoria “infissi” sono contemplati anche quei portoni d’ingresso che delimitano l’involucro riscaldato dell’edificio proteggendolo dal freddo esterno o proveniente da locali confinanti e non riscaldati.
Anche nel caso degli infissi, il prezzo da pagare per la detrazione fiscale 65 % è la preparazione della documentazione: sempre si tratta di fatture e ricevute, di ricevute dei bonifici di pagamento, ma per finestre, caldaie e pannelli solari invece del tecnico possiamo affidarci al produttore e alla sua certificazione.
Detrazione fiscale 65%: in quanti anni
Come per la sorella detrazione fiscale 50 %, anche in questo caso la detrazione dall’Irpef o dall’Ires deve essere ripartita in dieci rate annuali di pari importo. Inoltre non si tratta di un beneficio cumulabile: per i medesimi interventi non si può richiedere sia la detrazione fiscale 65 % sia l’altra del 50 % oppure diversi incentivi come ad esempio conto termico. In alternativa, solo in alternativa, alla detrazione fiscale 65 % possiamo beneficiare del conto termico per interventi relativi a pannelli solari termici e pompe di calore.
Detrazione fiscale 65%: referenti
E’ un referente triplice quello per la detrazione fiscale 65 %: l’iter prevede che ci si confronti con la propria Regione, con l’Enea e con l’Agenzia delle Entrate. Con la Regione dobbiamo avere a che fare perché il tema della certificazione energetica è affar suo, quando però nulla è regolato a questo livello sulla materia si tornano a seguire le Linee guida nazionali.
L’Enea è il referente per quel che riguarda le comunicazioni tecniche sugli interventi, dovremo farle avere la scheda informativa e l’attestato di qualificazione energetica. Trattandosi di detrazione fiscale 65 %, sottolineo “fiscale”, l’Agenzia delle Entrate non può non esserci. Anzi, proprio tutta la pratica deve essere documentata a questo referente quando si fa la dichiarazione dei redditi per consentire i controlli.
Spesso la denuncia dei redditi viene effettuata attraverso i datori di lavoro: nulla di male ma molti forse non sanno che, quando si ha intenzione di chiedere una detrazione fiscale 65 % o di altro simile tipo, la tipologia di denuncia deve cambiare.
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Pubblicato da Marta Abbà il 17 Febbraio 2016