Detrazioni fiscali 50 %, agevolazioni che ci possono riguardare anche a nostra insaputa e che la Legge di Stabilità 2016 ha confermato e in parte modificato. Meglio tenersi o diventare informati per non mancare una buona occasione per recuperare certe spese per la casa, in 10 anni, ma meglio di nulla. Per “certe spese”, per cui esiste la detrazione fiscale 50 %, si intendono quelle per interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi i lavori di manutenzione straordinaria e ristrutturazione edilizia. Le spese per lavori di manutenzione ordinaria, invece, sono comprese nella detrazione fiscale 50 % solo se riguardano parti comuni di edifici condominiali.
Detrazione fiscale 50 %: come funziona
Le detrazioni fiscali 50 %, per ricordarci cosa abbiamo passato, sono dette anche ex 36%. Vi risparmio il passato remoto e riassumo l’iter dal 2010 in poi quando, finanziaria per finanziaria, sono state estese le agevolazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio degli immobili esistenti, solo per abitazioni e parti comuni di edifici residenziali, man mano fino al 2012, compreso.
Il Decreto legge del 6 dicembre 2011 ha annullato la proroga al 2012 e ha reso stabili le detrazioni fiscali del 36%, un brutto colpo che ci teniamo fino al decreto legge del 22 giugno 2012. Si riporta al 50 %, evviva, e l’importo massimo detraibile passa da 48.000 a 96.000 euro, tutto valido fino al 30 giugno 2013 e da sommare alla bella notizia portata dal decreto del 4 giugno 2013 che ha aggiunto tra le spese detraibili anche quelle sostenute per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici.
Proroga dopo proroga, legge di stabilità dopo legge di stabilità, oggi abbiamo la nostra detrazione fiscale 50 % delle spese sostenute per le ristrutturazioni fino 31 dicembre 2016.
Sono molteplici i beneficiari potenziali della detrazione fiscale 50 % ma attenzione che non si può giocare all’accumulo. Sono, siamo, tutti quelli che pagano l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Non solo i proprietari, quindi anche nudi proprietari, titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie), locatari o comodatari, soci di cooperative o imprenditori individuali. Nel grande gruppo di chi può avere una detrazione fiscale 50 % non ci sono gli Enti locali e neanche imprese o altri soggetti commerciali se intervengono su immobili non residenziali.
Detrazione fiscale 50 %: ristrutturazione
La ristrutturazione è una delle opere che maggiormente ci conduce a beneficiare della detrazione fiscale 50 %. In generale riguarda alcuni interventi di manutenzione ordinaria, quelli di manutenzione straordinaria, opere di restauro conservativo e di ristrutturazione, sia di un appartamento sia di un condominio.
Partiamo dalla ristrutturazione intesa come restauro e risanamento conservativo: si tratta di interventi per conservare l’edificio e assicurarne la funzionalità sull’esistente, a meno dell’inserimento di impianti richiesti dalle esigenze dell’uso. Molti interventi di questo tipo sono per il ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio.
Per quanto riguarda la ristrutturazione edilizia, invece, gli interventi interessati alle detrazione fiscale 50 % sono quelli di ripristino o sostituzione di alcuni elementi dell’edificio, di eliminazione o modifica o inserimento di nuovi elementi ed impianti. Ad esempio si può voler modificare la facciata, realizzare una mansarda o un balcone, o trasformare la soffitta in mansarda e il balcone in veranda. Oppure aprire nuove porte e finestre, costruire servizi igienici.
Due parole sulla manutenzione ordinaria e straordinaria, anch’esse intersecano le detrazioni fiscali 50 % ed è meglio non perdere occasione di beneficiarne. Per manutenzione ordinaria si intendono interventi di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelli che mantengono efficienti gli impianti. Cambiare le finestre del bagno, ad esempio, è cosa da detrazioni fiscali 50 %. Attenzione, però: se gli interventi sono su singole unità immobiliari residenziali niente detrazioni fiscali 50 %.
Ciò non vale già se parliamo di manutenzione straordinaria, ammesso che non si alteri la volumetria complessiva e non si modifichino le destinazioni di uso. In questo tipo di interventi, compresi nella lista per la detrazione fiscale 50 %, si trova il frazionamento o l’ accorpamento delle unità immobiliari, l’installazione di ascensori e scale di sicurezza, la costruzione o il rifacimento di scale, la sostituzione di infissi esterni e la realizzazione di recinzioni e cancellate.
Detrazione fiscale 50 %: mobili
L’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, per un massimo di 10 mila euro, da accesso alla detrazione fiscale 50 %. Si tratta di una agevolazione che deve comunque essere collegata ad un intervento di ristrutturazione edilizia, detto questo i vari armadi, tavoli, sedie, divani, mensole, librerie sono tutti acquisti da detrazione fiscale 50 %.
Lo sono anche frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici e molti altri elettrodomestici grandi e serie A+, ma non dimentichiamoci dei complementi di arredo, i miei preferiti. In questo caso si hanno soprattutto apparecchi di illuminazione ma non tutti, devono essere “necessario complemento” dell’immobile ristrutturato. Esclusi del tutto dalla detrazione fiscale 50 % i mobili antichi e d’antiquariato mentre le spese relative al trasporto e montaggio di quanto letto sopra, sono detraibili.
Oltre a tutti gli interventi più svariati compresi nella lista che vi ho snocciolato, nella detrazione fiscale 50 % sono coinvolti anche quelli per la ricostruzione di edifici danneggiati durante eventi calamitosi, ad esempio. E il pensiero corre ai terremoti e alle inondazioni anche recenti.
Meno tragicamente ci sono anche la realizzazione di autorimesse o posti auto, l’importantissima eliminazione delle barriere architettoniche e le rassicuranti misure di prevenzione dei crimini. Mi riferisco ad esempio a furti, rapine e aggressioni, e quindi a grate per finestre, ad esempio, o a porte blindate, a impianti di videosorveglianza. Un tocco green anche qui: nella detrazione fiscale 50 % ci sono anche la cablatura degli edifici e gli interventi per il contenimento dell’inquinamento acustico, oltre a quelli che ubbidiscono alle misure antisismiche.
Detrazione fiscale 50 %: in quanti anni
Per quanto riguarda il periodo d’imposta a cui si riferisce la detrazione fiscale 50 % funziona così: va ripartita in 10 anni e per quei beneficiari che hanno 75 e 80 anni non c’è più la possibilità di ripartire la detrazione, rispettivamente, in 5 o 3 quote annuali.
Considerando che oggi il tetto massimo di spesa per la detrazione fiscale 50 % è di 96.000 euro, per non incastrarci coi calcoli chiariamo che se l’intervento è iniziato l’anno precedente, questa resta la soglia complessiva per tutto l’intervento, indipendentemente da come si sono ripartite le spese nei due anni.
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