Ancora una volta l’innovazione è made in Italy: una start up veneta, la Solwa, è riuscita a realizzare uno strumento in grado di depurare l’acqua inquinata (o salata), sfruttando unicamente le radiazioni del Sole.
La ricerca ha visto un investimento di 250 mila euro, la start up Solowa ha già depositato un brevetto; il dispositivo realizzato è composto da pochi pezzi che nascondono una tecnologia basata su sofisticati calcoli di chimica e termodinamica. I materiali per la fabbricazione sono semplici da reperire e lo strumento è stato pensato per essere utilizzato in quelle località remote dove l’approvvigionamento idrico è inesistente, è per questo che è stato realizzato una sorta di kit fai-da-te.
Il sistema sfrutta una micro pompa che porta l’acqua in una particolare serra all’interno della quale, a seguito dell’innalzamento di temperatura, evapora. E’ a questo punto che l’acqua viene purificata: uno scambiatore riporta allo stato liquido l’acqua pura mentre le particelle inquinanti vengono isolate e correttamente smaltite.
Il modulo sviluppato da Solwa non serve solo a rendere potabile l’acqua ma si può usare nei processi di distillazione e può servire all’industria alimentare per migliorare i processi di essiccamento. Il dispositivo della start up veneta sarà commercializzato entro l’estate del 2013.
La Solwa è nata solo nel 2012 e ha già ricevuto un riconoscimento dalla Nazioni Unite, la sua tecnologia, infatti, è stata definita “un’innovazione per lo sviluppo dell’umanità“, inserita nell’IDEASS, Innovation for Development and South-Sout cooperation, programma nato per portare le innovazioni nei paesi meno industrializzati.