Decotto di tanaceto contro afidi e pidocchi
Il decotto di tanaceto è un buon antiparassitario naturale per le piante. Assieme al macerato di ortica e al macerato di equiseto, il decotto di tanaceto dovrebbe far parte della farmacia biologica per l’orto, il giardino e le piante da appartamento. Soprattutto quando le minacce arrivano da afidi e pidocchi delle piante, le infestazioni contro cui il tanaceto mette in campo la massima efficacia.
Il tanaceto appartiene alla famiglia delle Composite, è molto diffuso in campagna e non è difficile da trovare lungo il ciglio delle strade, anche se quello non è il punto migliore dove raccoglierlo perché potrebbe essere inquinato dagli scarichi dei veicoli. Se dovete procurarvi del tanaceto, meglio un campo incolto dove lo distinguerete per le sue infiorescenze gialle in punta.
Del tanaceto in passato si faceva anche un uso medicinale, soprattutto veniva usato come vermifugo, ma poi gli erboristi l’hanno un po’ messo da parte per via dell’elevata concentrazione di sostanze tossiche. Le stesse sostanze che, opportunamente diluite in decotto e macerato, funzionano benissimo contro i parassiti delle piante. E non solo: i contadini un tempo conservano il tanaceto in mazzetti vicino al frumento per tenere lontani i topi di campagna.
Come si prepara il decotto di tanaceto
Un decotto (o infuso) di tanaceto si prepara facendo bollire in proporzione 30 grammi di tanaceto fresco (che può essere sostituito da un pizzico di erba essiccata) in 1 litro d’acqua. Si usa diluito in percentuale variabile a seconda dell’intesità che volete dare al trattamento, ma tenete presente che a differenza dei decotti di altre piante, il decotto di tanaceto non è fitotossico e quindi i trattamenti possono essere anche in alte dosi e ripetuti.
Per la preparazione del decotto di tanaceto si usano le parti aeree della pianta, foglie, fiori e steli, non le radici e quindi non serve estirpare. La soluzione si spruzza sulle foglie delle piante infestate ed è subito efficace contro afidi, pidocchi, lepidotteri e alcuni acari.
Pubblicato da Michele Ciceri il 3 Maggio 2015