Quello delle fonti rinnovabili nel 2012 si è confermato uno dei comparti maggiormente in crescita nell’intero contesto economico nazionale e in particolare nel settore energia. A dirlo sono le prime stime diffuse dal GSE, Gestore Servizi Energetici, a inizio marzo. I nuovi impianti hanno portato circa 5700 MW.
A crescere di più per produzione lorda e per potenza efficiente lorda è stato il solare, seguito dall’eolico e dalla bioenergie che comprendono biomasse solide, biogas e bioliquidi. In leggera contrazione invece la produzione lorda del geotermico, che tuttavia conserva la stessa potenza efficiente del 2011.
L’incertezza politica e la mancanza di un indirizzo preciso penalizzano tuttavia le ulteriori potenzialità di un comparto che negli ultimi anni è cresciuto molto creando posti di lavoro. Cosa aspettarsi nei prossimi anni? “Sarebbe auspicabile – sostiene Agostino Re Rebaudengo, presidente dell’Associazione Produttori Energia Rinnovabile APER – che i positivi risultati fino ad ora raggiunti non venissero vanificati da politiche inadatte a promuovere un sempre maggiore utilizzo di fonti rinnovabili”.
“La nostra speranza è che il Governo che verrà, in conformità ai vincolanti obiettivi europei e alla Strategia Energetica Nazionale (SEN) recentemente approvata, adotti una politica coerente, come suggerita dalle 26 azioni per lo sviluppo delle rinnovabili elettriche in Italia, proposte dalla nostra Associazione e sottoscritte dai principali partiti politici prima delle elezioni”.
“Sarebbe un grave errore infatti – conclude il Presidente di APER – non beneficiare degli effetti positivi dello sviluppo delle rinnovabili: risparmio nella fattura energetica italiana grazie al risparmio su gas, carbone e petrolio, nuovi posti di lavoro qualificati e, non ultimo, un ambiente migliore e quindi meno malattie dovute alle emissioni inquinanti e ad effetto serra”.
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