Il metano è un gas naturale ed è tra i combustibili fossili più rispettosi dell’ambiente. In Italia, metà dell’energia elettrica prodotta è ricavata bruciando gas naturale, in più il metano è utilizzato in modo massiccio per il riscaldamento domestico e da un po’ di tempo anche nel settore dei trasporti. Gli italiani sono grandi consumatori di metano ed è proprio dall’Italia che arriva la scoperta: un catalizzatore più efficiente per ottimizzare la combustione e ridurre inquinamento e consumi.
Lo studio è stato portato a termine dal gruppo di Paolo Fornasiero responsabile dell’Istituto di chimica dei composti organometallici del CNR e professore all’Università di Trieste. Il catalizzatore realizzato dal team di Paolo Fornasiero, riesce a bruciare in moto ottimale il metano a basse temperature così da non rilasciare ossidi di azoto, potenti gas a effetto serra. Non solo più efficiente ma anche più economico, il catalizzatore riduce l’utilizzo del Palladio, elemento molto costoso.
Bruciare il metano a basse temperature è stato possibile allestendo un catalizzatore formato da microsfere con metallo attivo e palladio nella parte centrale, tale porzione è circondata da uno strato poroso protettivo di ossidio di cerio. L’intera nanostruttura è in grado di ridurre il contenuto del costoso palladio e in più aumentare di 30 volte l’attività di catalisi.
Con il catalizzatore made in Italy il metano può essere bruciato completamente già a 400 gradi riducendo drasticamente la produzione di ossidi di azoto. E’ ridotto anche l’inquinamento dettato dall’emissione di idrocarburi incombusti.
La messa a punto del progetto è stata effettuata grazie alla collaborazione del professor Paolo Fornasiero con l’Università della Pennsylvania (Upenn) di Philadelphia, in particolare con il Professor Raymond J. Gorte, che da anni lavora in sinergia con il professore triestino. Lo studio è stato pubblicato interamente sulla celebre rivista Science, dalla quale deriva l’illustrazione in alto.