Gli scarti dell’industria agro-alimentare, ancora una volta, si rivelano una risorsa preziosa. Se dagli scarti dei pomodori si può produrre biofilm, pellicole spay e pellet, dagli scarti della coltivazione di banane si può produrre legno a basso impatto ambientale. L’innovazione arriva dall’azienda Beleaf con un processo messo a punto dal Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC), in collaborazione con WWF Italia.
L’intero processo segue i criteri del ‘Life Cycle Assessment’, secondo la valutazione del ciclo di vita, la produzione di legno a partire dagli scarti della coltivazione di banane, ha un impatto ambientale pari al 10% del processo tradizionale della produzione di legno, ciò significa fino al 58% di emissioni nocive in meno, zero deforestazione, grosso risparmio idrico e un taglio netto all’utilizzo di agenti chimici inquinanti.
Il processo produttivo messo in campo dall’azienda Beleaf ha un impatto positivo ambientale e sociale: per la raccolta della materia prima, si aiuta l’economia del Sud del mondo facendo accordi con piccoli proprietari terrieri escludendo i terreni gestiti dalle multinazionali. La materia prima è costituita dagli scarti del banano che contengono la biomassa vegetale capace di sostituire il legno.
“Con un minimo sforzo la catena produttiva promossa da Beleaf ,che usa materiali di scarto, ha coniugato in questo suo prodotto innovazione di mercato e bassi impatti ambientali, sviluppando un modello replicabile a tutti i Paesi attivi in questa produzione” – dichiara Massimiliano Rocco, Responsabile Foreste WWF Italia – Oggi più che mai bisogna diminuire la pressione dall’uso massiccio e illegale del legname proveniente dalle foreste tropicali e fare del riciclo un imperativo di vita. Questo nuovo prodotto raggiunge entrambi questi obiettivi, contribuendo alla sfida che noi tutti dobbiamo cogliere di rendere sostenibile la nostra presenza per questo pianeta, che è l’unico che abbiamo.”
Grande la soddisfazione di Mario Cassin, presidente della Beleaf sam. L’azienda era da diversi anni a caccia di prodotti ecologici che potessero sostituire il legno nel settore di mobili, pannelli e decorazione d’interni. Finalmente è stato trovato un equilibrio che concilia le esigenze del mercato con quelle ambientali.
Ti potrebbe interessare anche Banano di montagna