All’Università del Tennesse -Knxoville University- si gira tassativamente in bici, anzi bici elettriche e grazie alla prima stazione di ricarica verticale non ci sono problemi di autonomia. Si chiama CycleUshare ed è un progetto di mobilità elettrica riservato agli studenti del campus. Ogni stazione di ricarica è dotata di 10 postazioni di cui sette per veicoli elettrici e tre per quelli tradizionali e distribuisce le bici e le rispettive batterie completamente cariche.
Come funziona?
Lo studente deve inserire la card identificativa per avere in prestito la bicicletta e la ricarica da installare. Dopo aver usufruito del servizio basterà riporre la batteria nella slot di ricarica e la bicicletta nell’apposito box. CycleUshare è stato ideato dal professore di ingegneria civile e ambientale Chris Cherry in collaborazione con il neolaureato Shuguang Ji.
La torre di ricarica è stata sviluppata tenendo presente le emissioni e i possibili impatti sull’ambiente: ogni singola stazione è alimentata da pannelli solari. In questo modo si otterrà inevitabilmente un ulteriore risparmio energetico, senza però trascurare il fattore efficienza. Il progetto dal 2010 a oggi ha ottenuto un tale successo che nella città di Knoxville stanno pensando di replicarlo come sistema di gestione del bike sharing.
Senza dubbio si tratta di un progetto che potrebbe rivelarsi risolutivo per i centri urbani ad alto tasso di traffico. La presenza di queste stazioni potrebbe incentivare l’utilizzo delle bici elettriche a scapito dei mezzi a quattro ruote. I vantaggi? Rispetto dell’ambiente e la conseguente riduzione di stress per chi vive in centri urbani. La bici elettrica rimane il mezzo a “trazione assistita” meno invasivo con il quale potersi muovere.
CycleUshare è un sistema di mobilità sostenibile che richiede un certo livello di educazione civica e purtroppo non tutti i centri sono pronti a questo. L’Italia sarà messa alla prova con il programma di bike-sharing romano.