Ctenanthe oppenheimiana: caratteristiche e coltivazione
La Ctenanthe oppenheimiana è una pianta sempreverde facente parte della famiglia delle Marantaceae, originaria delle foreste tropicali brasiliane.
Nei prossimi paragrafi scopriremo le principali caratteristiche di questa pianta insieme ad alcuni accorgimenti pratici per poterla coltivare senza problemi anche nelle nostre case.
Caratteristiche della ctenanthe oppenheimiana
La ctenanthe oppenheimiana è un genere botanico che viene spesso utilizzato a scopo ornamentale, data la bellezza delle sue foglie dalla particolare forma lanceolata e resiliente. Tali foglie, inoltre, sono lunghe e picciolate, caratterizzate da molteplici sfumature che vanno dal verde scuro, al giallo, all’argento, al bianco, a seconda della specie e della provenienza.
La ctenanthe oppenheimiana denominata ‘Tricolor’ è pur sempre una tipologia di pianta erbacea, la cui altezza non supera il metro, (in genere raggiunge soltanto i settanta centimetri), mentre la larghezza, ridotta, parte dai cinquanta centimetri, fino ad un massimo di un metro. Prima che la pianta raggiunga la maggiore crescita, saranno necessari dai cinque ai dieci anni! La coltivazione può avvenire in esterno, nei terreni di ghiaia, nelle zone a clima mediterraneo, in vasi, giardini architettonici, giardini rocciosi, prati o campi aperti.
La fioritura di questa pianta si presenta con numerosi boccioli tubolari, raccolti a racemo, dal colore giallo o bianco. Si tratta a ogni modo di un fenomeno rarissimo quando la ctenanthe oppenheimiana è coltivata negli ambienti al chiuso.
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Come coltivare la ctenanthe oppenheimiana
Ecco una serie di semplici quanto pratiche accortezze per poter coltivare questa pianta anche nelle nostre case, per poter così godere della sua bellezza.
Esposizione ideale della pianta
La pianta si adatta bene a tutte le posizioni, anche se l’esposizione più favorevole risulta quella a pieno sole o a mezz’ombra. La Ctenanthe necessita di sufficienti ore di luce naturale, ma è pur sempre consigliabile porla al riparo dai raggi diretti del sole, specie nelle ore più calde e nella stagione più secca. È bene ricordare che gli esemplari di Ctenanthe non tollerano il freddo e gli sbalzi termici; le temperature minime non dovranno mai scendere al di sotto dei 15°C.
Terreno idoneo per la messa a dimora della ctenanthe oppenheimiana
Per la messa a dimora della nostra Ctenanthe sono indicati i terricci di tipo gessoso, grasso, sabbioso o argilloso. L’ottenimento di esemplari vigorosi e longevi, si può avere soltanto rispettando tutte le esigenze termiche, nutrizionali, climatiche della pianta, specie riguardo al grado di umidità della messa a dimora. Il substrato potrà avere un pH acido, alcalino o neutro. Di norma la pianta predilige un tipo di terreno alquanto poroso; l’ideale sarà costituito da terriccio universale, unito in parti uguali a terriccio di brughiera, ricco di materia organica decomposta e privo di argilla.
Attenzione a non usare i lucidanti fogliari in commercio, poiché danneggiano irrimediabilmente la pianta, ostruendo gli stomi ed impedendo il normale ciclo vitale.
Come annaffiare la ctenanthe oppenheimiana
Le irrigazioni della Ctenanthe oppenheimiana dovranno essere piuttosto abbondanti in primavera e per tutto il perdurare dell’estate. In autunno, le stesse annaffiature, andranno man mano ridotte o quasi del tutto sospese, con l’inizio della stagione fredda. Le nebulizzazioni invece, andranno incrementate nella stagione calda per riprodurre quel microclima tropicale originario, in tutto l’ambiente circostante la pianta.
Essendo un vegetale a foglia larga, è buona norma procedere con degli abituali lavaggi fogliari, utilizzando dell’acqua tiepida o un panno morbido imbevuto di latte, in modo da eliminare tutte le volte la polvere che si accumula sulle foglie.
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Moltiplicazione della pianta
La riproduzione degli esemplari di ctenanthe si effettua per divisione dei cespi, da programmare nel periodo primaverile, non appena la pianta potrà essere divisa in due o più porzioni, prestando attenzione che almeno una porzione conservi un paio di gemme e rinvasando ciascuna porzione in contenitori singoli con dell’humus idoneo.
La riproduzione per talea avviene dopo aver reciso i fusti direttamente al di sotto di un nodo, mettendo gli stessi a radicare in una mistura di torba e sabbia mantenuta costantemente umida. In entrambi i casi, si consiglia di collocare la pianta in un ambiente con una temperatura attorno ai 20°C e di coprire la superficie del terriccio di coltura con una protezione in plastica forata, da rimuovere a più riprese per evitare il ristagno idrico alle radici.
Parassiti e malattie
Non è raro che i nostri esemplari di ctenanthe siano aggrediti da parassiti quali il ragnetto rosso. Questo tipo di aracnide, prevalentemente fitofago, è solito colonizzare piante diverse, sia da frutto che ornamentali provocando seri danni alle foglie che cominciano ad ingiallire (a causa della perdita di sostanze nutritive) e finiscono con l’accartocciarsi, assumendo il classico aspetto polverulento, per poi cadere morte. I rimedi più efficaci consistono nell’aumentare la frequenza delle nebulizzazioni sul fusto e sull’intero apparato fogliare usando prevalentemente acqua decalcificata. Nelle situazioni più gravi utilizzare un acaricida sistemico.
Curiosità sulla pianta
La pianta Ctenanthe oppenheimiana prende il suo nome dal greco ktei, (pettine) e anthos, (fiore) per indicare la forma tipica delle infiorescenze di alcune varietà. È inserita nel gruppo delle “piante che pregano” per la sua abitudine ad alzare e chiudere le foglie nelle ore notturne, esattamente come in un atto di preghiera.
Pubblicato da Evelyn Baleani il 29 Aprile 2022