Criosabbiatura e le emissioni sostenibili
È possibile sfruttare l’anidride carbonica (CO2) con profitto e in modo ecosostenibile? Si, è possibile, grazie alla tecnologia dry ice blasting più conosciuta come criosabbiatura. Questa tecnologia sfrutta le proprietà di questo gas allo stato solido per pulire diversi tipi di materiali interessati da patine contaminanti di varia natura. Sfrutta un processo di pulizia a secco che, attraverso uno shock termico, permette il distacco di depositi superficiali, senza lasciare residui.
In che consiste questa tecnica?
L’anidride carbonica viene trasformata in ghiaccio secco mediante compressione, dallo stato gassoso in cui si trova in natura, fino ad arrivare alla sua liquefazione alla pressione di 200 bar, a temperatura ambiente costante. Dopo che è stata liquefatta, la CO2 viene iniettata in una camera vuota, viene poi solidificata e in fine ridotta in pellet. I pellets di anidride carbonica, lanciati a velocità sonica sulla superficie da trattare, producono uno shock termico e sublimano, sprigionando ulteriore energia cinetica. Nella transizione di fase dallo stato solido allo stato gassoso, senza passare per lo stato liquido, vengono rimossi i depositi. Il lavaggio si può definire a secco: non rilascia residui di umidità come avviene invece usando ghiaccio d’acqua (idrolavaggio)
Cosa possiamo eliminare con la criosabbiatura?
Questa tecnica trova facile impiego nella eliminazione di: adesivi, asfalto, catrame, decalcomanie, efflorescenze (cristallizzazione dei sali minerali idrosolubili), gomme da masticare, graffiti, grasso, inchiostro, incrostazioni calcaree, olio patine nere (fuliggine, smog), patine organiche (licheni), resine, vernici.
Quali sono i vantaggi?
La criasabbiatura sgrassa senza detergenti chimici, riduce il volume dei rifiuti derivabili dal processo di pulizia e non ne genera di speciali pericolosi. Altro fattore importante, non è tossica per chi la usa e non è infiammabile ed è ideale dove l’acqua (per esempio nelle vicinanze di cabine elettriche o pulizia di motori elettrici in loco) o altri prodotti di pulizia non sono permessi. Inoltre è un biocida ecosostenibile rispetto il trattamento chimico. L’unico inconveniente è il forte rumore (60-120 dB) dovuto al compressore, anche se si può ridurre mediante DPI acustici adeguati. Inoltre negli ambienti chiusi, dovuto a grandi quantitativi di anidride carbonica liberati dal processo, è necessario arieggiare frequentemente.
Con la criasabbiatura si produce altra anidride carbonica?
L’anidride carbonica non è un gas velenoso, è poco costosa e facilmente immagazzinabile nei luoghi di lavoro. Quando la CO2 ritorna nell’atmosfera durante la criasabbiatura, nessuna nuova CO2 viene prodotta: viene rilasciata soltanto quella che precedentemente era stata stoccata come sottoprodotto industriale.
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Pubblicato da Anna De Simone il 25 Agosto 2012