Ci sono diversi uccelli che sorvolano e vivono il suolo italiano a nostra insaputa e che con le nostre attività a volte disturbiamo perché andiamo a rovinare il loro habitat naturale rendendo loro difficile la vita. Uno di essi è la coturnice, un innocui volatile che, oltre che in Italia vive anche in Turchia e in Grecia, e in alcune zone dell’Asia minore.
Coturnice: caratteristiche
Il suo nome scientifico è Alectoris graeca e appartiene alla famiglia della famiglia dei Fasianidi, famiglia che andremo a conoscere più avanti. E’ un uccello di taglia media , misura in lunghezza circa 30 o 35 cm e ha un’apertura alare di 50 – 55 cm. Ha dei colori piuttosto evidenti, anche se non come un uccello tropicale. La arte superiore è bluastra e anche il petto, c’è del bianco nella gola con una striscia nera nella fronte mentre le ali nell’attaccatura sono marroncini o rossastri con bordi neri. La parte inferiore è color ruggine e alcune parti delle ali possono avere anche delle aree giallastre e di colore rosso negli angoli. Il becco è di un rosso deciso mentre i piedi sono di un rosso pallido, gli occhi sono marroncini.
Tra maschi e femmine non c’è una grande differenza, è leggermente più grande rispetto e ha uno sperone al tarso ma non evidente a prima vista.
La coturnice ha quattro sottospecie, vive
- sui Balcani vivia l’Alectoris graeca graeca
- In Italia viva l’Alectoris graeca orlandoi
- Sulle Alpi, in Slovenia e nel Nord degli Appennini vive l’Alectoris graeca saxatilis
- Solo in Sicilia vive l’Alectoris graeca whitakeri
Coturnice: dove vive
Non è un uccello molto diffuso e in Italia siamo fortunati ad averlo perché lo ritroviamo solamente anche in Grecia e in Turchia. Una sola varietà di quelle elencate arriva anche in Asia, nelle zone settentrionali dove va in cerca di cumuli di macerie al confine tra la taiga e la tundra oppure di rupi montane o di terreni rocciosi e scoperti. In questo ambiente non particolarmente accogliente ha sviluppato un’indole piuttosto agguerrita per sopravvivere ed è riconosciuta la sua agilità, è agile e combattivo, ha imparato ad arrampicarsi molto bene e a volare veloce.
In generale le zone frequentate da questo uccello sono i versanti dove batte il sole e dove c’è un po’ di erba con e rocce che affiorano. In estate sale ad alta quota mentre in inverno quando c’è la neve, scende anche fino a fondovalle. E’ una specie che ha sempre tratto vantaggi dall’agricoltura montana e dalla pastorizia che gli permettevano di fare riserve di cibo facilmente. Oggi che non sono attività particolarmente diffuse, avverte un problema ed in effetti la sua popolazione ha risentito di un forte calo.
Coturnice: abitudini
La coturnice è un uccello fedele e monogamo, forma delle colonie piuttosto numerose e per comunicare emette un grido metallico simile a Kakabi, kakabit, kakabe. Il ripetuto richiamo “ci-ci-ciak” viene usato solo in primavera nelle prime ore del mattino e la sera.
La dieta di questo animale è basata soprattutto sulle piante e sui piccoli animali che vivono nel suo ambiente. Mangia la punta di cereali giovani e i vegetali e i piccoli insetti che trova sorvolando l’area in cui vive mentre in inverno si sposta in cerca di cibo.
Il periodo di riproduzione è la primavera. Le coppie si isolano e la femmina depone dopo 26 giorni 12 – 15 uova giallastre a giugno e luglio, protette di sotto dei cespugli o in nicchie di rupi. Ogni anno c’è una sola covata e solo se la prima fallisce, ne fa una seconda. Il corteggiamento inizia ad aprile, lo si nota perché i gruppi si disgregano e ogni coppia va in cerca di una zona in cui appartarsi. La cova delle uova dura massimo 28 giorni, i pulcini nascono già pronti per seguire la propria madre e cercare cibo. Verso settembre ottobre i piccoli diventano indipendenti e le coturnici formano nuovamente grandi colonie, fino alla primavera successiva, di solito sono composte da una decina di soggetti.
Stato di Conservazione
Come abbiamo subito accennato, il degrado dell’habitat montano sta mettendo in pericolo questo uccellino che è attualmente classificato come prossima alla minaccia, i suoi numeri sono in calo continuo. L’abbandono delle zone alpine e soprattutto dell’agricoltura e della pastorizia ad alta quota le ha tolto delle fonti di sostentamento, altri elementi di disturbo sono sicuramente il turismo, il bracconaggio e la caccia eccessiva, quando consentita.
I fasianidi
Grazie alle coturnici, abbiamo la possibilità di conoscere questa famiglia di uccelli, i Fasianidi. Tutte le specia appartenenti a questa famiglia hanno un corpo slanciato ma una testa piccola e un collo breve, ali corte e arrotondate ma una coda al contrario molto lunga, con anche 18 piume. Il becco è affusolato e munito di un uncino. I maschi sui piedi hanno anche uno sperone.
Le piume sono grandi, sottili e lunghe, ricoprono tutto il corpo e ogni tanto formano cuffie e collari. Al variare delle specie hanno colori diversi ma con risultati sempre molto variopinte ed eleganti soprattutto nei maschi che sono anche un po’ più grossi delle femmine.
La maggior parte dei Fasianidi vive dove ci sono prati e radure, in aree fredde e montane dove possono restare anche in inverno. Alcuni si spostano ma senza fare delle vere e proprie migrazioni, in cerca di cibo, dipende anche dalla capacità dei singoli di volare e di spostarsi, ad esempio i Fagiani fanno parecchia fatica a spiccare il volo.