Costruire strumenti musicali col riciclo
Costruire strumenti musicali con oggetti da riciclare è utile e divertente, ma è anche facile. Non desistiamo alla sola idea di iniziare a farlo perché è un gioco da ragazzi adatto a grandi e piccoli, perfetto anche per svuotare le cantine e gli armadi di cose inutili senza creare chili e chili di spazzatura ingombrante. Gli strumenti musicali creati con materiali che abbiamo in casa hanno il dolce suono domestico e non costano nulla, o quasi.
Costruire strumenti musicali col riciclo
L’utilizzo di materiali cosiddetti “di scarto” per costruire strumenti musicali è un’ottima pratica che viene spesso proposta con un fine educativo perché agisce su diversi livelli ed è molto efficace se proposta a bambini fino ai 14 anni.
Quando hanno davanti ai loro occhi oggetti e materiali vari e sanno di dover costruire strumenti musicali con essi, si accende nelle loro libere menti una straordinaria forza di immaginazione che non ha bisogno di tutorial. Può essere poi guidata per ottenere dei risultati utilizzabili, ma è anche bene lasciar provare e sperimentare i più piccoli anche se sappiamo che non otterranno grandi strumenti musicali.
Oltre alla fantasia, questa attività fatta con oggetti di scarto facilita anche la collaborazione e l’interazione tra i piccoli scatenati inventori che si troveranno a scambiarsi idee e aiutarsi a vicenda, oppure gareggiare per produrre il flauto più bello da una cannuccia di plastica o rotolo di scottex che sia.
Costruire strumenti musicali in laboratorio
Se la passione nei piccoli è forte, possiamo iscriverli ai laboratori creativi in cui si costruiscono strumenti musicali con qualche suggerimento da parte degli organizzatori. Sono iniziative che spesso hanno luogo nelle librerie come nelle scuole e nei teatri, uniscono il divertimento all’esercizio della manualità e sono sempre l’occasione per farsi nuovi amici.
Con i materiali di riciclo e qualche buon consiglio, non ci crederete ma si riesce a costruire kalimba, kazoo e bastoni della pioggia. Un sonaglio oppure delle maracas, solo con campanelle e rotolo di carta, tamburi con barattoli di metallo, un geniale xilofono con bicchieri e acqua colorata e delle nacchere con tappi di metallo. Chi preferisce può provare a creare il flauto di Pan con delle cannucce oppure un corno con rotoli di carta, i più poetici potranno scatenarsi ottenendo i magici bastoni della pioggia con rotoli di carta.
Costruire strumenti musicali per bambini
Gli strumenti musicali per bambini molto piccoli vanno costruiti badando che il materiale di recupero utilizzato non possa costituire un pericolo. Per il resto, lasciamoli divertire senza troppo badare al suono che uscirà dai loro primi tentativi di tamburo o di chitarra.
Costruire strumenti musicali col riciclo a Milano
C’è chi del costruire strumenti musicali con oggetti da riciclare ne ha fatto un’arte e allo stesso tempo un progetto per coinvolgere le persone di ogni età ed estrazione, nei pressi di una città come Milano in cui spesso si fatica a sentirsi protagonisti, soprattutto se non si abita in pieno entro.
La banda Rulli Frulli ha avviato un progetto a Baranzate, chiamato “La Banda del Quartiere”, ha scelto questa zona della periferia nord-ovest perché agli atti è il comune più multietnico d’Italia visto che circa un terzo dei suoi quasi 12 mila abitanti proviene da una nazione straniera con il risultato di 77 etnie presenti in una piccola frazione di territorio.
Una vera ricchezza culturale che Rulli Frulli ha colto e che trasformerà in una banda formata da ragazzi dai 10 ai 25 anni. Oltre che suonare strumenti musicali, questi giovani li costruiranno insieme usando materiali di recupero.
Il progetto è nuovo, nasce nel novembre 2017, ma la Banda Rulli Frulli che lo ha ideato e avviato esiste dal 2010 grazie ad un’idea di Federico Alberghini che l’ha creata nella cornice della Fondazione Scuola di Musica Carlo & Guglielmo Andreoli presso la sede di Finale Emilia. Anche lì, da tempo, è stata creata una “banda d’integrazione” con molte percussioni, facili da usare e perfette per “far gruppo“.
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Pubblicato da Marta Abbà il 9 Dicembre 2017