Coscienza ambientale e cambiamenti climatici

coscienza ambientale

Coscienza ambientale e cambiamenti climatici” è il nuovo articolo frutto della collaborazione tra la Sezione Valorizzazione della Ricerca e Public Engagement – Agorà Scienza – e dal Green Office UniToGO dell’Università di Torino con la IdeeGreen S.r.l. Società Benefit.

L’articolo riprende i testi del prof. Mauro Sarrica pubblicati nell’opera “Lessico e Nuvole: le parole del cambiamento climatico”, la seconda edizione della guida linguistica e scientifica per orientarsi nelle più urgenti questioni relative al riscaldamento globale, curata dalla Sezione e dal Green Office.

La versione gratuita di Lessico e Nuvole, sotto forma di file in formato .pdf, è scaricabile dalla piattaforma zenodo.org.

La versione cartacea è acquistabile online sulle seguenti piattaforme di distribuzione:

– youcanprint.it

– Amazon

– Mondadori (anche con Carta del Docente e 18app)

– IBS

– Libreria Universitaria (anche con Carta del Docente e 18app)

Tutto il ricavato delle versioni a pagamento sarà utilizzato dall’Università di Torino per finanziare progetti di ricerca e di public engagement sui temi dei cambiamenti climatici e della sostenibilità.

La coscienza, il “problema difficile”

Nell’ambito del ricco dibattito sulla natura della mente, quello della coscienza è stato definito “il problema difficile” con cui le diverse opzioni sulle modalità di funzionamento dei processi psi­chici devono confrontarsi (Chalmers 1996). Potremmo dire che la coscienza è un processo cognitivo che crea rappresentazio­ni simboliche di quel che percepiamo, dei nostri pensieri, di noi stessi e di come ci comportiamo. Anche se ci sembra uno stato unitario (io sono), è meglio intendere la coscienza come un pro­cesso multicomponenziale, un flusso in divenire che integra con­sapevolezze parziali.

Ad esempio, voi percepite l’ambiente in cui siete immer­si (la sedia, il tavolo, la luce), sapete che state leggendo e ra­gionando su quel che leggete e, magari, vi state domandan­do “cosa c’entra tutto questo con i cambiamenti climatici”?

Il concetto di coscienza aiuta a discernere l’impatto dei comporta­menti dal loro intento, gli effetti che abbiamo o vorremmo avere sull’ambiente. Ad esempio, potrei cambiare la caldaia per approfit­tare degli incentivi economici: questo ha un impatto sull’ambien­te, ma è un comportamento ecologico? Potrei invece cambiare la caldaia anche spendendo di più, perchè sono coscientemente intenzionato ad aver un pur minimo effetto sui cambiamenti cli­matici. Quest’ultimo è un “comportamento significativo” (Stern, 1992), ovvero un “comportamento che scientemente cerca di minimizzare l’impatto negativo che le azioni individuali hanno sul mondo naturale e costruito” (Kollmuss e Agyeman, 2002, p. 240).

La coscienza ambientale

Anche la coscienza ambientale può essere vista come una funzione multi-dimensionale che include conoscenze, espe­rienze, consapevolezza, preoccupazioni e valori, in una visio­ne integrata che deve molto alla prospet­tiva fenomenologica (Cataldi, Hamrick 2007). Le componenti cognitive includono le conoscenze dichiarative (quello che so) e procedurali (cosa so fare), così come le esperienze dirette e vicarie.

Purtrop­po, una maggior conoscenza non de­termina direttamente un incremento nei comportamenti pro-ambientali, tuttavia è fondamentale per sostener­li nel tempo. Infatti, in base a quel che conosciamo avremo un’idea diversa di ciò che è giusto in ambito ambienta­le, valuteremo diversamente i rischi e il rapporto costi/benefici, e saremo in grado di acquisire nuove norme sociali (descrittive e prescrittive).

Gli aspetti affettivi e valutativi della coscienza sono colti dai concetti awa­reness & concern (consapevolezza e preoccupazione). La consapevolezza è come un primo stadio di allerta, neces­sario per attivare risposte psicologiche e comportamentali. È un processo che combina cognizioni e valutazioni, non si limita a enumerare i fatti ma li valuta e li riconosce come problemi ambientali. Le preoccupazioni ambientali, invece, identificano più propriamente le di­mensioni affettive negative, che posso­no riferirsi sia ad aspetti specifici (sono preoccupato dell’erosione della mia spiaggia preferita) che a orientamenti generali (sono preoccupato per l’innal­zamento dei mari).

Infine, nella coscienza possiamo far rien­trare i valori ambientali, i principi guida fondamentali che forniscono le basi per valutazioni, preoccupazioni e comporta­menti e che “si riferiscono alle credenze individuali e condivise della comunità o della società sul significato, l’importan­za e il benessere dell’ambiente naturale e su come il mondo naturale dovrebbe essere visto e trattato dall’uomo” (Reser e Bentrupperbäumer 2005, 191; Stern e Dietz 1994; Poortinga et al. 2004).

Tutti questi fattori, in particolare valori, preoccupazioni, emozioni e controllo percepito, devono essere considerati congiuntamente per comprendere non solo i comportamenti individuali ma an­che quelli pubblici, dal firmare petizio­ni a partecipare a movimenti collettivi (Takala 1991; Frans son e Garling 1999; Stern 2000; Kurz 2002).

Dobbiamo in questo senso riconoscere alla coscienza una dimensione collettiva oltre che individuale affinché questa si tramuti in azione e cambiamento. Da un lato, ad esempio, vuol dire fornire infor­mazioni e dati sui cambiamenti climatici ancorandoli non solo al piano cogniti­vo e all’esperienza individuale, ma an­che a norme, valori e rappresentazioni sociali. Dall’altro, vuol dire riconoscere i processi di negazione, difese e stra­tegie in parte coscienti e in parte no, forse funzionali sul piano individuale, sicuramente utili nella gestione imme­diata, ma in ultima analisi non adattive e dannose per la comunità umana e per l’ambiente.

Prof. Mauro Sarrica, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, Sapienza Università di Roma

 

Bibliografia

– Latini Gianni, Bagliani Marco, & Orusa Tommaso. (2020). Lessico e nuvole: le parole del cambiamento climatico – II ed., Università di Torino. Zenodo. http://doi.org/10.5281/zenodo.4276945

– Cataldi S.L, Hamrick W.S. (2007) (Eds). “Merleau-Ponty and Environmental Philosophy. Dwelling on the Landscapes of Thought”. New York: State University of New York Press.

– Jiménez Sánchez, M., & Lafuente, R. (2010). “Defining and measuring environmental consciousness”. Revista Internacional de Sociología, 68(3), 731–755.

– Sarrica, M., Brondi, S., Piccolo, C., & Mazzara, B. M. (2016). “Environmental Consciousness and Sustainable Energy Policies: Italian Parliamentary Debates in the Years 2009–2012”. Society & Natural Resources, 29(8), 932–947.