Cosa vuol dire essere ambientalista

Che cosa significa essere ambientalista

Cosa vuol dire essere ambientalista – La parola “ambientalismo” è ormai entrata a far parte dei nostri discorsi quotidiani. La cura dell’ambiente, la nostra prima e più importante casa, d’altronde, è al centro dell’attenzione globale, sebbene siano ancora poche le azioni concrete adottate per salvaguardarlo. Ma per l’esattezza cosa vuol dire essere ambientalista?

In questo articolo cercheremo di approfondirlo, scoprendo la storia e le principali battaglie condotte da chi abbraccia questa filosofia di vita.



Che cosa si intende per ambientalismo

Il termine “ambientalismo” è un termine che si alterna con ecologismo e che designa la politica per la difesa dell’ambiente, inteso come spazio in cui si svolge la vita umana, vegetale e animale, in relazione ai problemi dell’inquinamento e dello sfruttamento delle risorse naturali. Con la parola ambientalismo si intende anche la corrispondente azione di propaganda per la tutela dell’equilibrio naturale.

Storia dell’ambientalismo

Il movimento ambientalista, detto anche movimento ecologista, trae le sue origini indietro nella storia. Sono diverse le figure di scienziati e di pensatori che nel corso degli anni si sono mostrati molto attenti al rapporto uomo-natura e che oggi possono essere considerati precursori della sensibilità ambientalista. Un nome chiave correlato a una simile propensione è quello di Rachel Carson.

Nel 1962, la Carson pubblicò il libro Silent Spring (Primavera silenziosa) in cui l’autrice criticava l’uso indiscriminato che ai tempi si faceva dei pesticidi. Già da allora queste sostanze chimiche lasciavano segni evidenti sulla natura e sulla salute delle persone, compromettendole seriamente. Il libro suscitò molte polemiche oltre che interesse da parte della gente comune, stimolando la nascita di una legislazione, fino a quel momento assente, orientata alla tutela dell’ambiente. Silent Spring, non a caso, è comunemente ritenuto una sorta di manifesto antesignano del movimento ambientalista.

L’organizzazione dei primi movimenti ambientalisti si ebbe proprio a quell’epoca, anche sotto il profilo più strettamente politico. Il primo Partito verde della storia nacque in Australia nel 1972. Si trattava del Gruppo Tasmania Unita. In Europa bisognò invece attendere l’anno successivo, con l’istituzione in Gran Bretagna del Green Party.

Da allora il movimento ambientalista ha fatto molta strada, accompagnato dalla creazione di numerose associazioni ed entità dedite alle battaglie più svariate: dalla tutela degli animali fino a quella del clima, basti pensare ai più recenti gruppi dei Fridays For Future.

Temi principali delle lotte ambientaliste

L’ambientalismo è un contesto ampio che al suo interno rivolge l’attenzione a svariate tematiche, tutte di importanza cruciale. Tra i macro-argomenti su cui gli ambientalisti focalizzano le proprie battaglie rientrano, ad esempio:

  • la conservazione degli equilibri ambientali;
  • la conservazione degli ecosistemi;
  • la protezione della fauna selvatica;
  • la lotta contro le diverse forme di inquinamento, dall’atmosfera alle acque;
  • la tutela delle aree protette;
  • la salvaguardia del suolo;
  • i cambiamenti climatici:
  • le politiche di gestione dei rifiuti;
  • la produzione agricola biologica;
  • la gestione delle risorse energetiche;
  • l’efficientamento energetico;
  • il consumo critico;
  • lo sviluppo sostenibile;
  • la decrescita felice;
  • l’economia circolare.

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Quali sono le associazioni ambientaliste

L’elenco delle associazioni ambientaliste è ampio e articolato. WWF e Greenpeace sono certamente tra le più grandi e tra le più note a livello globale. Ma i gruppi dediti alla causa ambientalista diffusi nel mondo sono davvero numerosi. Ci limitiamo qui a citare le associazioni ambientaliste più conosciute in Italia e operative nel nostro territorio nazionale. Accanto a WWF e Greenpeace, tra le più note nella nostra Penisola, c’è Legambiente.

L’associazione Legambiente è nata nel 1980, sull’eredità dei primi nuclei ecologisti e del movimento antinucleare che si sviluppò in tutto il mondo occidentale nella seconda metà degli anni ’70. Il suo tratto distintivo si trova nell’ambientalismo scientifico. Ogni battaglia sostenuta da Legambiente si fonda cioè su una solida base di dati scientifici, che permettono alla associazione di portare avanti proposte realistiche, concrete e praticabili.

Tra le principali associazioni ambientaliste attive nel territorio italiano, rientrano poi:

  • la LAV (Lega Anti Vivisezione);
  • Marevivo;
  • Agriambiente;
  • l’Associazione Animalisti Italiani Onlus;
  • l’ANTA (Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente);
  • l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali);
  • la LEIDAA (Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente);
  • la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli);
  • l’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali).

La risonanza mediatica delle associazioni ambientaliste è di tale livello da riuscire a coinvolgere una grande partecipazione dal basso. La promozione della diverse cause vede infatti la presenza attiva di cittadini di ogni età, anch’essi interessati alla tutela dell’ambiente.

La presenza di simili associazioni risulta quindi essenziale per far conoscere problematiche reali che in molti casi vengono insabbiate per interessi personalistici o, ancor più, di carattere economico-capitalista.

Essere ambientalista oggi: il movimento Fridays For Future

La nascita del movimento Fridays For Future è legata all’iniziativa della giovanissima Greta Thunberg. Il 20 agosto 2018, Greta Thunberg, allora sconosciuta quindicenne di Stoccolma, ha deciso di non recarsi a scuola fino al 9 settembre, data delle elezioni svedesi. Il suo obiettivo era protestare per chiedere al proprio Governo di rispettare gli Accordi di Parigi sulle riduzioni delle emissioni di CO2 in atmosfera.

Movimento Fridays For Future

Dopo le elezioni, la protesta di Greta non si è fermata ed è divenuta un appuntamento fisso: uno sciopero per il clima organizzato puntualmente ogni venerdì. Sotto la spinta dell’esempio della coraggiosa ragazza svedese è nato così il movimento Fridays For Future. Una vera onda pacifica e spontanea con la partecipazione di milioni di giovani che, a ogni latitudine del mondo, hanno iniziato a loro volta a scendere in piazza per chiedere una giustizia climatica, così da salvaguardare il Pianeta e il loro stesso futuro.

Il nuovo movimento globale vede in Greta Thunberg il proprio punto di riferimento, sebbene formalmente sia privo di un vero leader, come accade spesso con molti movimenti che nascono dal basso.

Chi può definirsi ambientalista

Sono molte le persone che si definiscono con fierezza “ambientaliste”. Il loro scopo ultimo è difatti quello di tutelare l’ambiente e la sua conservazione. Ma la semplice volontà di per sé non è sufficiente. L’ambientalista o ecologista che dir si voglia deve saper adottare uno stile di vita capace di convivere pacificamente e armoniosamente con l’ambiente, nel pieno rispetto della natura e dei suoi ecosistemi, cercando di ridurre il più possibile il proprio impatto antropico. Impatto da cui deriva una serie di conseguenze estremamente negative che stanno minacciando il futuro del Pianeta e la sopravvivenza degli stessi esseri umani.

Pubblicato da Evelyn Baleani il 28 Maggio 2021