Cosa c’entra l’alito cattivo con lo stress
Stiamo spesso attenti a cosa mangiamo ma nonostante questo ci possiamo trovare lo stesso con l’alito cattivo. “Ma come?” pensiamo… sì, può accadere, forse perché non ci siamo mai chiesti cosa c’entra l’alito cattivo con lo stress. Facciamolo ora per scoprire che forse non è il caso di togliere dalla nostra dieta tanti alimenti e che è meglio cercare di conquistare un equilibrio psicofisico globale. Questo aiuta l’alito e anche tutto il resto del nostro organismo ad essere più gradevole.
Cosa c’entra l’alito cattivo con lo stress: spiegazione
Vi è mai capitato di avere la sensazione di avere l’alito cattivo senza aver mangiato nulla di particolarmente sospettoso? Ci si sente impotenti ma il segreto è nello stress e nella capacità di neutralizzarlo con le tecniche che conosciamo, sempre naturali, come la respirazione, la mindfulness, la meditazione. L’ansia da prestazione, l’ansia in generale, l’agitazione, possono farci impastare la bocca. In questa situazione psicofisica le ghiandole non producono più sufficiente saliva e questo significa che non si ha più la possibilità di neutralizzare i batteri cattivi. Quindi, ecco che compare l’alito pesante, tutto nato dallo stress.
Può accadere a tutti, naturalmente, ma ci sono dei soggetti che possono essere più probabilmente vittime d questo alito cattivo da stress. Ci sono studi che hanno indagato il fenomeno che coinvolge circa il 50% delle persone, Si tratta soprattutto di donne perché le donne, e non è un preconcetto ma una realtà, sono in media più emotive e nel corso della vita affrontano delle fasi molto critiche come la gravidanza e la menopausa. Queste come anche il ciclo mestruale possono impattare sulla tipologia dei batteri che abbiamo nella bocca e che possono far aumentare o far diminuire la probabilità di cattivo alito.
Cosa c’entra l’alito cattivo con lo stress: cosa fare
Sicuramente non guasta un aumento dell’impegno nella cura dell’igiene orale. Ciò significa un puntuale utilizzo del filo interdentale e del collutorio, un lavaggio dei denti regolare dopo i pasti. Nulla di eccezionale ma si tratta di gesti che molti di noi sanno di dover fare e poi dimenticano. Cerchiamo di introdurli come abitudini virtuose, poi diventeranno automatici e non ci peseranno affatto.
Abbiamo però detto che a volte lo stress ci può giocare dei brutti scherzi, non possiamo ignorare questo pericolo, è meglio prevenirlo. Ecco come
– Scegliamo delle attività che ci rilassano e ricaviamo del tempo da dedicare ad esse. Hobby, giochi, sport, passioni non lavorative che ci fanno rilassare, meglio se all’aria aperta o a contatto con la natura. Anche se si tratta di mezzora al giorno, oppure un’ora per due o tre volte alla settimana, è importantissimo che resti. Proteggiamo questo spazio, perché allevierà il peso e le tensioni della quotidianità, riducendo anche il rischio di alito pessimo.
– Non ridete, ma parlare di meno può aiutare a combattere l’alito cattivo. A volte si dice che si parla per far prendere aria alla bocca e non è solo un modo di dire. Se parliamo troppo, la saliva si secca e si possono avere problemi di pulizia del cavo orale, di batteri e quindi di alito. Certo che in alcune situazioni non è possibile evitare di parlare, ad esempio se si svolgono professioni come l’insegnante o l’avvocato. Come fare in questo caso? Meglio bere, sorseggiare dell’acqua.
– È vero che a volte alcuni cibi possono causare l’alito cattivo ma anche saltare i pasti può creare un simile problema. Anche se siamo stressati o arrabbiati, non digiuniamo e cerchiamo di mantenere la massima regolarità nella nostra alimentazione in modo che anche la saliva venga prodotta in modo corretto, cacciando i batteri dalla bocca e purificando l’alito.
– Mangiamo in modo equilibrato cercando di evitare pasti molto proteici e poveri di carboidrati perché possono portare alla formazione di acetone. Tra un boccone e l’altro, è molto importante bere, l’acqua oppure il tè verde. Se amiamo le tisane, le migliori in questo specifico caso sono quelle all’anice o al finocchio.
– Consumiamo molta frutta e verdura, vanno bene anche i legumi e lo yogurt. L’alito cattivo può essere contrastato anche masticando prezzemolo e sorseggiando tisane al finocchio, al tarassaco e alla curcuma.
Cosa c’entra l’alito cattivo con lo stress: test
L’ansia di avere l’alito cattivo a volte ci può ingannare. Di fatto possiamo incappare in una sorta di alitosi immaginaria ma sempre affatto gradevole. Per convincerci che il nostro alito non puzza, possiamo fare dei test che ovviamente non contemplano il fatto di chiedere a chi ci sta vicino se ci puzza l’alito. Soluzione non sempre praticabile, anzi, quasi mai.
Un test è quello del filo interdentale. Lo si fa passare tra i denti e poi lo si annusa. Un altro testo è quello del cucchiaio, lo si annusa dopo che lo si è fatto scorrere sulla lingua dalla gola verso la punta. Appurato che è solo una nostra impressione, possiamo comportarci in modo sereno senza mettere la mano davanti alla bocca o parlare in modo strano, per il terrore di fare brutte figure.
Pubblicato da Marta Abbà il 20 Agosto 2019