Cosa è la taratura

Cosa è la taratura

La taratura è qualcosa di molto tecnico o riguarda tutti noi? Anche se non siamo coinvolti in prima persona e non siamo chiamati a tarare nulla, al momento, è doveroso sapere di cosa si tratta e come si procede perché il mondo è fatto di cose misurate ed è bene che siano misurate correttamente. Perché ciò avvenga, anche la taratura deve essere effettuata al meglio. Vediamo quindi di cosa si tratta e come si procedere.

Taratura: definizione

La taratura è una tipologia di caratterizzazione di uno strumento di misura che mira a definirne le caratteristiche metrologiche. Può avvenire attraverso vari metodi, spesso tramite un confronto di misure con uno strumento di riferimento, definito strumento campione. Questo è il modo di definire la taratura in modo spartano, per capirci tra noi.

C’è anche una definizione rigorosa della taratura che è quella enunciata nella terza edizione del Vocabolario Internazionale di Metrologia. Eccola: “la taratura è una operazione, eseguita in condizioni specificate, la quale in una prima fase stabilisce una relazione tra i valori di una grandezza, con le rispettive incertezze di misura, forniti da campioni di misura, e le corrispondenti indicazioni, comprensive delle incertezze di misura associate, e in una seconda fase usa queste informazioni per stabilire una relazione che consente di ottenere un risultato di misura a partire da una indicazione”.

Cosa è la taratura

La taratura viene sempre effettuata nei confronti di uno strumento che viene in qualche modo valutato. Ecco, questo strumento messo sotto esame dal punto di vista metrico viene chiamato “tarando”. Per verificare se abbiamo ben compreso cosa è la taratura possiamo andare a vedere perché non va confusa con la calibrazione, errore che può capitare di fare se non si è del mestiere.

Cosa è la taratura

La taratura è un’operazione che ha lo scopo di definire le caratteristiche metrologiche di uno strumento, deve essere effettuata, è consigliato di effettuarla, circa una volta all’anno e non da una persona qualsiasi ma da un ente certificato. Altra cosa è invece la calibrazione. Questo differente procedimento ha come obiettivo quello di rendere lo strumento più accurato quindi non c’è una cadenza precisa con cui effettuarla, possiamo procedere tutte le volte che utilizziamo lo strumento se desideriamo la massima precisione della nostra misura.

Taratura: sinonimo

Guardare i sinonimi di taratura aiuta a capire che cosa è la taratura. Essi sono “regolazione“, “messa a punto”, “riparazione” di un’apparecchiatura di misurazione: la regolazione di uno strumento è, a volte, una conseguenza del risultato della taratura.

Taratura: metodi

Preso atto che la taratura va effettuata attraverso il confronto con un riferimento “ufficiale”, vediamo quali sono le diverse metodologie. In verità ce ne sono tante, per meglio orientarci cominciamo qui a dividerle in tre grandi tipologie: quelle per confronto, quelle per sostituzione e quelle dirette.

Per la prima categoria si agisce per comparazione quindi si prende lo strumento da tarare e con esso si va a misurare la medesima grandezza che si fa misurare allo strumento campione. Per capire il grado di precisione del nostro strumento quindi andiamo a confrontare ciò che misura con ciò che dice lo strumento ufficiale con cui lo stiamo confrontando. Prendiamo un manometro, ad esempio. Per effettuare la sua taratura possiamo collegarlo ad un circuito idraulico dove è stato installato anche un manometro “campione”. In questo caso è chiaro che agiamo per confronto facendo misurare ai due strumenti la stessa grandezza, la pressione, e affiancando i due rilievi per valutare la precisione del tarando.

Taratura: metodi

C’è poi la taratura per sostituzione in cui è necessario cambiare mentalità. In questo caso infatti c’è un campione che è o genera direttamente la grandezza che si fa misurare al tarando e la sua precisione viene desunta dal confronto tra il valore nominale della grandezza generata e i risultati di misura del tarando. Vediamo un esempio per capire meglio e stavolta prendiamo una bella bilancia che tariamo non con un’altra bilancia ma usando dei pesi “campione”. Sono proprio questi ultimi il riferimento, quindi.

E’ infatti non uno strumento ma il campione stesso che genera una grandezza di valore nominale, il peso, e la valutazione della precisione del tarando deriva dall’analisi della differenza tra la lettura sulla bilancia e il peso nominale del campione. Se appoggiamo un pesetto da 10 grammi dobbiamo verificare che il tarando fornisca la misura corretta. Veniamo alla taratura diretta che è la complementare rispetto a quella per sostituzione che abbiamo appena visto e serve per la taratura di strumenti di riferimento. Stavolta è il tarando che genera direttamente la grandezza che è misurata dal campione.

La precisione del tarando è definita dal confronto tra il suo valore nominale e la misura realizzata dal campione. Prendiamo sempre un peso, esso può essere tarato effettuando una misura su una bilancia “campione” e stavolta, così procedendo, è lo strumento da tarare che genera la grandezza, il peso, e la valutazione della sua precisione scaturisce dall’analisi della differenza tra la lettura sulla bilancia e il peso nominale del tarando.

Taratura: strumento

La taratura può essere usata per la determinazione delle caratteristiche metrologiche dello strumento che possono essere la sua accuratezza, la ripetibilità, la riproducibilità o la linearità, ad esempio. Questa procedura è spesso usata anche per la determinazione della precisione dello strumento che è definita dall’analisi delle caratteristiche metrologiche, ed espressa in termini di incertezza di misura o in classe dello strumento.

Non è banale da comprendere ma è importante precisare che quando si parla di taratura si va ad indagare l’accuratezza di uno strumento e non la sua precisione che, dal punto di vista scientifico, è il sinonimo di “ripetibilità”. La accuratezza, invece, rappresenta lo scostamento del valore indicato dallo strumento rispetto ad un campione preso come riferimento.

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