Cosa cura l’osteopata e come lo si diventa
C’è chi è scettico rispetto a questa figura e chi invece la elegge a “santone” che tutto guarisce, l’atteggiamento equilibrato è quello che vogliamo assumere qui, ora, per raccontare cosa cura l’osteopata e come, in modo che ciascuno possa scegliere se rivolgersi a questo professionista nei casi in cui è cosa consigliata.
Cosa cura l’osteopata
L’Osteopatia è una medicina riconosciuta dall’OMS e considerata non convenzionale. Si basa sul contatto manuale in fase di diagnosi e trattamento e si applica ad una pluralità di condizioni cliniche. L’osteopata si rivolge ad ogni paziente considerandolo in tutta la sua interezza – corpo, mente e spirito – e va ad analizzare le interazioni tra le varie parti del corpo, anche quelle meno banali.
Così facendo si possono approcciare alcune problematiche in modo vincente, eliminando blocchi e disequilibri e tornando in salute. Senza l’uso di farmaci o strumenti, il nostro corpo viene spinto ad una sorta di autoguarigione attraverso la manipolazione dei tessuti. Può servire sia in fase di prevenzione che di cura in tutte le fasce di età e per certi tipi di problemi. Va infatti chiarito che l’osteopatia non è la scelta corretta sempre e comunque. Lo è nei seguenti casi. Per problemi al sistema stomatognatico: Disturbi ATM, Malocclusioni.
Per problemi al sistema muscolo-scheletrico come ipercifosi, iperlordosi, lombalgia, cervicalgia, dorsalgia, dolori al coccige, colpo di frusta, periartrite scapolo omerale, problemi dell’anca, gonalgia, pubalgie, fascite, tendiniti … Per problemi al sistema neurologico: vertigini, cefalee, ernia del disco, nevralgie facciali, nevralgie cervico-brachiali, cruralgie, sciatalgie;
Per problemi al sistema neurovegetativo: fatica cronica, fibromialgia, senso di oppressione, turbe del sonno, irritabilità, stati depressivi, stati ansiosi, reflusso gastroesofageo, stipsi, disordini funzionali delle vie digestive, colon irritabile, ernia iatale, bruciore di stomaco, problemi post-operatori cardiocircolatori, emorroidi, dismenorrea.
Esistono molti entusiasti dell’osteopatia e in alcune circostanze è davvero straordinaria ma non sempre e comunque.
Ci sono delle problematiche su cui non ha potere di guarigione come ad esempio sulle malattie degenerative croniche, genetiche, infettive e/o infiammatorie. Anche in caso di lesioni anatomiche particolarmente gravi o di urgenze mediche, non serve a nulla. In alcuni momenti può non essere risolutiva ma riesce ad affiancare le terapie mediche, alleviando la sensazione di dolore.
Come si diventa osteopata
Chi vuole diventare osteopata sceglie di non prescrivere medicine ma di offrire una terapia manuale che si può affiancare a quella medica perché risulta essere complementare. Non contrapposta, però, ricordiamocelo! Molto spesso dal sintomo arriva alla causa scatenante che magari è da tutt’altra parte, riesce a farlo perché osserva l’individuo nella sua globalità, come un insieme più o meno armonico di muscoli, strutture scheletriche, organi interni collegati tramite i centri nervosi della colonna vertebrale.
Chi desidera diventare osteopata ha davanti un percorso formativo di sei anni in cui è previsto lo studio di scienze mediche di base come anatomia, patologia, fisiologia, biomeccanica, biochimica, biofisica, embriologia, istologia, neurologia e altre, oltre alle materie prettamente osteopatiche. In Italia per ora non esiste un percorso universitario ed è necessario seguire una scuola privata, fortunatamente ne esistono parecchie però il problema è che il Ministero della Salute non rilascia abilitazione all’esercizio della professione di osteopata quindi per avere un riconoscimento è necessario essere in possesso già di titolo sanitario abilitate (medico chirurgo, odontoiatra o fisioterapista).
Esiste oggi l’associazione italiana di regolamentazione è il Consiglio Superiore di Osteopatia (CSdO), costituita dalle maggiori associazioni di professionisti osteopati presenti sul territorio nazionale. E’ l’ente di riferimento che si mobilita anche per ottenere uno status giuridico per questa professione che in Italia è poco riconosciuta ufficialmente anche se tante sono le persone che si rivolgono all’osteopatia per risolvere i propri problemi. Ben 10milioni di italiani, secondo l’indagine demoscopica Eumetra Monterosa condotta nel 2017 si sono rivolti a degli specialisti dell’osteopatia e la percentuale di soddisfazione è molto alta, quasi pari al 90 per cento. Se ne parla sempre di più e si fa anche molto passaparola, e spuntano tante curiosità merito alla sua applicazione. Una delle tante domande è però proprio quella cruciale: perché non è riconosciuta?
Negli Stati Uniti sanno bene cosa cura l’osteopata e si è molto più avanti ma c’è da dire anche che è qui dove è nata questa pratica. Già dal 1991 è compresa nella sanità pubblica e gli osteopati sono general practitioners, medici laureati: sono dottori. L’Italia non è l’unica in Europa che tratta così questi professionisti, in quasi tutto il continente manca ancora un riconoscimento ufficiale, anche se esistono diverse scuole di osteopatia, tutte privare.
Pubblicato da Marta Abbà il 6 Novembre 2021