E’ l’acqua il tema della settima edizione del festival “Corto & Mangiato” dove ogni pellicola non manca comunque di ribadire l’importanza di una sana e corretta alimentazione, attraverso prodotti da agricoltura biologica e sulla sostenibilità ambientale. Paolo Pagnoni, tutor e co-coordinatore del corso in Ambasciatori Territoriali dell’Enogastronomia all’Istituto Alberghiero Santa Marta di Pesaro e tra gli organizzatori dell’iniziativa, racconta come è nato e come prosegue il primo festival di cortometraggi sul cibo biologico in Italia.
1) Come è quando è nata l’idea del festival? Chi sono i fondatori/promotori?
Il festival nasce nel 2006 grazie all’incontro dell’istituto alberghiero Santa Marta di Pesaro, nella persona del professor Paolo Pagnoni, allora collaboratore del dirigente scolastico, con la cooperativa Alce nero di Gino Girolomoni di Isola del Piano (PU). Pioniere a livello nazionale dell’agricoltura biologica dagli anni 70, accettò volentieri di promuovere su mia proposta, insieme all’istituto, un festival di cortometraggi sul cibo biologico. Fin da subito si unì a questa avventura il Comune di Isola del Piano, grazie all’allora disponibilità del vice sindaco Giuseppe Paolini.
2) Qual è la vostra mission?
Nostra intenzione era ed è quella di utilizzare nella didattica anche il cinema, una delle passioni giovanili che avevamo sia io che la collega Silvana Giacchè che mi ha aiutato in tutte le sette edizioni di C&M fino ad oggi realizzate, nell’organizzazione pratica del progetto.
3) Come mai quest’anno la scelta del tema “acqua”‘ ?
L’acqua è vita, deve necessariamente essere un bene comune e patrimonio di tutta l’umanità. Purtroppo oggi, oltre un miliardo di persone sono afflitte da strutturale carenza di acqua potabile. Entro il 2030 metà della popolazione vivrà in aree soggette a siccità. L’agricoltura assorbe il 70% di consumo dell’acqua nel mondo. Cifra che sale al 95% nei paesi in via di sviluppo, dove si trovano i ¾ delle terre agricole irrigue.
4) Ci sarà comunque spazio per parlare di alimentazione?
Come non parlare di alimentazione, quando l’argomento centrale è l’acqua? Inoltre l’agricoltura intensiva, che chiamiamo convenzionale, è la responsabile principale dell’inquinamento e sfruttamento dell’acqua a livello mondiale. Una storia esemplare del legame tra questi due temi è quella del pastificio di Girolomoni, posizionato in un punto dove sopra di sé ha solo il parco delle Cesane e non c’è quindi alcuna attività che possa inquinare l’acqua che viene utilizzata per fare la pasta.
5) Quali tematiche avete proposto gli scorsi anni? Come le scegliete?
La prima edizione fu appunto nel 2006 dedicata all’agricoltura biologica, alla quale seguirono la biodiversità, il vino, il caffè. Dal 2011, infatti, tra i sostenitori c’è anche la caffè Pascucci di Montecerignone. La scelta è sempre fatta attraverso il confronto tra gli organizzatori ed i sostenitori.
6) Come è cambiata la consapevolezza dei cittadini rispetto all’alimentazione biologica e sana?
Per fortuna, una attenzione sempre maggiore viene data alla qualità del cibo da parte del cittadino, per cui anche il consumo di cibi da agricoltura biologica sta crescendo anno dopo anno conquistando fette di mercato sempre più ampie.
7) E da parte di sponsor, partner e amministrazioni pubbliche?
Ottima la partecipazione delle scuole all’edizione di quest’anno che ha visto la partecipazione di lavori provenienti da tutta Italia, con cortometraggi realizzati da studenti di scuole medie superiori, università, ed anche di istituti comprensivi. Di grande qualità le decine di documentari arrivati da molte associazioni umanitarie operanti nei paesi cosiddetti in via di sviluppo. Presto si riunirà la giuria presieduta da Andrea Di Carlo che decreterà i vincitori di questa settima edizione.