Il coronavirus si diffonde anche tramite l’aria condizionata?
Si avvicina l’estate e si parla di fase di convivenza con la pandemia, una convivenza che al momento non ha una data di termine, quindi se da un lato si pensa alle vacanze, chiedendosi se si potranno fare e come, dall’altro si va con il pensiero a qualche cosa che, vacanze o meno, caratterizza le nostre estati da decenni e ci si chiede: Il coronavirus si diffonde anche tramite l’aria condizionata?
Cercando di prevenire fake news e leggende metropolitane, che durante una pandemia creano più danni che mai, la Società Italiana di Medicina Ambientale fornisce delle indicazioni molto chiare e utili che abbiamo il piacere di condividere per accompagnare tutti nella bella stagione con la massima sicurezza al momento possibile di star facendo le cose giuste, per noi stessi e per gli altri.
Abbiamo iniziato a conoscere il virus in pieno inverno, con i cappotti ancora addosso, e ora ci troviamo ad immaginare un’estate in cui conviverci. Abbiamo vissuto tutti una primavera anomala, sbirciata dalla finestra, con il profumo dei fiori sentito di striscio, l’estate sarà come sarà ma delle indicazioni su come comportarci che ci rassicurino, sono essenziali.
Oltre al virus non è il caso che si diffonda anche il panico all’idea che non si possa utilizzare l’aria condizionata nei prossimi mesi perché non è così e su questo gli esperti sono stati ben chiari. C’è e ci sarà la possibilità di utilizzare gli impianti di raffrescamento e di climatizzazione dell’aria ma occorre farlo seguendo le indicazioni della Società Italiana di Medicina Ambientale che prima di noi si è chiesta se non potessero essere veicolo di diffusione del virus.
Perché mai? Beh, se ben ci pensate vanno a condizionare l’aria in cui viviamo, la riciclano, a volte, o la fanno penetrare dall’esterno. Come finora abbiamo fatto in modo di arieggiare le nostre stanze, anche nei prossimi mesi dobbiamo cercare di mantenere al meglio l’igiene in casa e non solo sul nostro corpo.
Queste che leggeremo sono regole da aggiungere e da seguire come le altre, come le norme di distanziamento e e di obbligo ad usare mascherina, soprattutto in certe situazioni. La buona notizia è che possiamo usare l’aria condizionata senza rischiare di prendere il coronavirus ma… c’è un ma. E’ bene che gli utenti, ma anche i manutentori di impianti di climatizzazione, effettuino tutti gli interventi preventivi utili a ridurre il rischio correlato ad una non adeguata sanificazione e pulizia degli impianti prima del loro uso.
Iniziamo ora ad essere pratici, sfogliamo i consigli della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e attrezziamoci per seguirli al meglio, per una estate fresca e sicura, quindi anche serena.
Per essere certi di usare il nostro impianto senza alcun rischio di contagio, prima dell’accensione dell’impianto, meglio lavare con acqua e sapone liquido i filtri degli split, pulire le parti più esterne con un prodotto igienizzante e poi risistemare tutto al proprio posto, certo dopo aver lasciato asciugare le varie superfici esposte e i filtri.
Ci sono poi parti che devono essere sanificate spesso e questo è il momento buono per farlo. Mi riferisco ai motori esterni, quelli che di solito si trovano su balconi, terrazzi, tetti o a terra, ma lo stesso ragionamento vale quegli split o radiatori che abbiamo trascurato e che presentano evidenti segni di degrado, sporcizia, presenza di polveri e muffe accumulate e/o incrostazioni. Non conviene intervenire in prima persona se non si è dei grandi esperti, è infatti meglio che ci mettano le mano dei tecnici specializzati che conoscono il sistema di sanificazione usato e sanno gestire le varie attrezzature senza fare danni ma allo stesso tempo pulendole profondamente come oggi più che mai è necessario fare. Anche per sanificare gli impianti canalizzati, è necessario contattare personale esperto prima di rendere operativo il sistema.
Se in casa nostra abbiamo degli impianti di condizionamento multizona che ci danno la possibilità anche di effettuare il controllo ambientale di umidità e temperatura dei vari locali, dobbiamo fare manutenzione e pulizia, disinfezione o bonifica delle varie sezioni principali di scambio, come ad esempio le batterie calde e fredde, l’apparato di umidificazione ad acqua e le batterie di post-riscaldamento, le tante canalizzazioni di distribuzione dell’aria e i filtri ai vari livelli. Questo più che in casa, accade in ambienti come gli uffici oppure i cinema e i teatri, oppure palestre, poliambulatori o uffici e fabbricati industriali, insomma ambienti sia pubblici che privati che debbano ospitare tanta gente, al chiuso.
Per essere certi che l’aria che respiriamo nelle nostre case sia di qualità, dobbiamo ricordarci di aprire le finestre più volte al giorno per almeno un quarto d’ora. In alternativa se temiamo che ci entri in casa aria troppo inquinata, possiamo acquistare e installare uno di quei sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC), in grado anche di filtrare l’aria esterna in entrata. Il ricambio di aria è necessario, sicuramente, ma non basta da solo e deve essere sempre controllato che i sistemi di purificazione e/o monitoraggio dell’aria indoor siano stati validati scientificamente da Enti terzi pubblici e dotati di certificazioni che ne attestino il reale potenziale di mitigazione dei contaminanti aero-dispersi (compresi virus e batteri).
Un ultimo consiglio, forse quello più semplice da seguire, e che ci riguarda tutti anche se non siamo dei tecnici, è quello di evitare il flusso dell’aria dagli split dall’alto verso il basso e direttamente rivolti verso le persone presenti nell’ambiente. Il consiglio della Società Italiana di Medicina Ambientale è quello di direzionare le griglie esterne verso l’alto. Altri parametri interessanti sono quelli relativi all’umidità relativa che in estate tra può essere da 50% a 70%.
Pubblicato da Marta Abbà il 9 Maggio 2020